Alla Neue Nationalgalerie di Berlino prende forma l’universo di Nan Goldin
Fino al 6 aprile 2025, la Neue Nationalgalerie di Berlino ospita la retrospettiva This Will Not End Well che celebra la fotografa e artista americana Nan Goldin, una delle figure più influenti dell’arte contemporanea. L’esposizione trasforma i racconti profondamente personali di Nan Goldin in esperienze cinematografiche che ci invitano a riflettere sulle fragilità e sulla bellezza dell’esistenza umana.
Nata a Washington D.C. nel 1953, Nan Goldin ha esplorato le profondità dell’esperienza umana. Le sue fotografie documentano l’intimità e le tensioni del quotidiano e sono diventate documenti storici di un’epoca e di una cultura. The Ballad of Sexual Dependency (in mostra a Berlino) è la sua prima opera. Si tratta di una serie di circa 700 ritratti in sequenza uniti da una colonna sonora, e documenta la vita a Provincetown, nel Lower East Side di New York, a Berlino e a Londra, a partire dagli anni ’70 e ’80 fino ai giorni nostri.
Le fotografie di Goldin esplorano un’ampia gamma di questioni sociali complesse e spesso marginalizzate. La sua narrazione sociale si addentra in temi complessi come la tossicodipendenza, il lavoro sessuale, il suicidio, l’identità di genere, la salute mentale e l’AIDS, spesso documentando vite vissute ai confini della società. L’impegno sociale di Nan Goldin va oltre la sua produzione artistica. Nel 2017 la fotografa americana ha fondato P.A.I.N. (Prescription Addiction Intervention Now), un gruppo di azione diretta contro la famiglia Sackler, proprietaria della casa farmaceutica Purdue, e ritenuta responsabile di aver innescato la crisi epidemica da overdose di oppioidi negli Stati Uniti.
Dal punto di vista del mezzo, Nan Goldin ha trasformato lo slideshow in un mezzo di narrazione dinamico. A partire dagli anni Ottanta, infatti, ha presentato le sue fotografie in locali underground e festival cinematografici accompagnandole con colonne sonore e materiali d’archivio.
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La retrospettiva della Neue Nationalgalerie è la prima mostra in Germania a presentare una panoramica completa dell’opera di Goldin. L’esposizione è allestita in sei strutture diverse, progettate ad hoc dall’architetta Hala Wardé. Le opere presentate sono sia creazioni iconiche come la già citata The Ballad of Sexual Dependency o The Other Side, sia opere più recenti. La mostra, a cura di Fredrik Liew, è organizzata dal Moderna Museet di Stoccolma in collaborazione con Neue Nationalgalerie, Berlino, Stedejlik Museum, Amsterdam, Pirelli HangarBicocca, Milano e Réunion des musées nationaux - Grand Palais, Parigi.
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La relazione tra Goldin e Berlino è profonda. Nel 1982 il cinema Arsenal ha proiettato The Ballad of Sexual Dependency e nel 1991 Goldin si è trasferita qui con una borsa di studio. “I migliori anni della mia vita sono stati qui a Berlino”, ha dichiarato Goldin nel 2010.“Non lo dico con leggerezza. Ho cercato una casa per tutta la vita. L’unico posto dove mi sento me stessa e a mio agio, e dove provo vero amore per i miei amici è Berlino”.