Portogallo da scoprire: 7 cose da non perdere nell’Alentejo

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Lasciatevi ammaliare dalla regione più estesa del Portogallo, costituito da aride pianure dorate, ondulati pendii e verdi vigneti, un litorale frastagliato, villaggi di case bianche, città di marmo e incantevoli borghi medievali. L’agricoltura viene praticata seguendo tradizioni secolari, così come la produzione del sughero, mentre il ricco patrimonio storico è testimoniato da incisioni rupestri del Paleolitico, rovine romane e chiese visigote, così come da interi quartieri moreschi e fortezze arroccate. Ecco una mini guida per vedere il meglio dell’Alentejo.

tipiche case affacciate lungo la costa dell'alentejo in Portogallo
Vila Nova de Milfontes è una delle più belle cittadine affacciate lungo questo tratto di costa © streetflash
Pubblicità

Ci sino molti buoni motivi per un viaggio in questa vasta regione del Portogallo. L’ottima cucina tradizionale si basa su piatti di maiale e selvaggina, pane, formaggio, vino e, lungo le coste, pesce. Non mancano le opportunità di osservare varie specie di uccelli e piante rare e di fare escursioni a piedi. Ma per aiutarvi ecco le 7 cose da non perdere durante un viaggio nell’Alentejo.

Vila Nova de Milfontes

Fra le più belle cittadine affacciate lungo questo tratto di costa, Vila Nova de Milfontes ha un grazioso centro storico con edifici bianchi e splendide spiagge nelle vicinanze. Milfontes è molto più calma rispetto a tante altre località turistiche, tranne in agosto, quando è affollatissima di surfisti e amanti della tintarella: in questo periodo in città affluiscono fino a 50.000 persone. Sorge nel cuore del bellissimo Parque Natural do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina ed è ancora oggi un porto in attività (in cui pare che in passato Annibale abbia trovato rifugio) annidato in un bel tratto di estuario delimitato da spiagge sabbiose. 

Pubblicità
case bianche tradizionali nel centro storico di Marvao
Tra le strette vie di Marvão © Sopotnicki

Marvão

Abbarbicato su un’altura che si innalza dalla campagna circostante, con le sue strette viuzze Marvão sembra un eremo isolato rispetto agli insediamenti della pianura sottostante. Questo insieme di case bianche dai pittoreschi tetti di tegole e vasi di fiori colorati vanta panorami meravigliosi, uno splendido castello e una manciata di semplici guesthouse e ristoranti. Fin dal XVI secolo il paese ha assistito al progressivo esodo dei suoi abitanti e oggi l’ospitale popolazione vive per lo più di turismo. Vale assolutamente la pena di trascorrerci almeno una notte. 

A piedi nell’Alentejo: la rota vicentina

La Rota Vicentina comprende due itinerari distinti – uno lungo la costa e l’altro nell’entroterra – e si snoda lungo il tratto sud-occidentale del litorale fino a Cabo de São Vincente. Il percorso costiero, chiamato ‘Sentiero dei Pescatori’, inizia a Porto Côvo e utilizza i sentieri tracciati da chi si reca in spiaggia e dai pescatori, attraversando un paesaggio piuttosto brullo ma straordinario e incontaminato. L’itinerario nell’entroterra, detto ‘Via Storica’, è anch’esso molto bello, dato che attraversa il Parque Natural do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina, toccando cittadine e villaggi di campagna, boschi di querce da sughero e vallate. 

Entrambi i percorsi sono costituiti da diverse sezioni e i paesi con strutture ricettive non distano mai più di 25 km l’uno dall’altro, quindi non è necessario portarsi l’attrezzatura da campeggio. Il Sentiero dei Pescatori è formato da quattro sezioni, per un totale di 120 km, e presenta qualche difficoltà in più a causa di alcuni passaggi sulle dune e sulla sabbia, su cui è più faticoso camminare. Alcuni tratti corrono lungo le scogliere e, poiché in genere sono molto stretti, il passaggio è consentito soltanto ai pedoni. La Via Storica, più lunga, è composta da 12 sezioni per un totale di 230 km. I sentieri, più larghi e in genere più facili, sono percorribili anche in mountain bike. 

Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

borgo di case bianche e castello
Il profilo di Mértola © Cornelia Pithart

Mértola

In posizione spettacolare su un’altura di roccia affacciata sul placido Rio Guadiana, Mértola è un luogo affascinante da scoprire girovagando con calma tra le tipiche viuzze medievali lastricate. Un piccolo ma imponente castello si staglia in cima al dedalo di candide case, fra le quali si annida una pittoresca chiesa che in passato era una moschea. I lunghi secoli di stagnazione economica e di isolamento hanno contribuito a conservare intatte molte tracce dell’occupazione araba, tanto che oggi Mértola è considerata una vila museu (città-museo). Per assaporare fino in fondo il suo fascino, una breve visita frettolosa non è sufficiente. Ogni due anni nel mese di maggio Mértola si anima in occasione del Festival Islamico. 

Évora

Évora, una delle città medievali meglio conservate del Portogallo, è un luogo incantevole dove immergersi nel passato. All’interno della cinta muraria del XIV secolo, le strette e tortuose viuzze si snodano attraverso un percorso di grande fascino architettonico, toccando la cattedrale medievale con il suo chiostro, le spettacolari colonne del Templo Romano (nei pressi delle affascinanti terme romane) e la suggestiva piazza principale, un tempo teatro delle cruente esecuzioni dei condannati dal tribunale dell’Inquisizione. Oltre ai pregi estetici e al valore storico, Évora è anche una vivace cittadina universitaria, e i suoi numerosi ristoranti servono la sostanziosa cucina della regione. Fuori città, i monumenti neolitici e le rustiche aziende vinicole sono ottime mete per una gita in giornata.

Pubblicità
il borgo portoghese di Monsaraz dall'alto
Monsaraz vista dall’alto © TLF Images

Monsaraz

Abbarbicato in posizione dominante sopra la campagna circostante, Monsaraz è un incantevole paesino con un castello che campeggia a un’estremità dell’abitato, belle vedute sulla diga di Alqueva e un paesaggio punteggiato da distese di uliveti. Il centro abitato è formato da strette viuzze fiancheggiate da abitazioni con muri grezzi imbiancati a calce. Oggi l’economia del villaggio si regge sul turismo, grazie a diversi ristoranti, guesthouse e negozi di artigianato, e sicuramente vale la pena di visitarlo per sperimentare l’autentica vita del Portogallo tradizionale, per vagare senza meta lungo le tranquille stradine e per gustare la cucina tipica dell’Alentejo. La bellezza del luogo è particolarmente intensa al mattino presto, quando il paese si risveglia, nella calma della sera o ancora nel suggestivo crepuscolo invernale. 

Fondato ben prima dell’arrivo dei mori nell’ VIII secolo, Monsaraz fu riconquistato dalle forze cristiane di Giraldo Sem Pavor (Giraldo Senza Paura) nel 1167, quindi donato ai Cavalieri Templari come ricompensa per l’aiuto fornito. Il castello è un’aggiunta del 1310. 

Pubblicità

Vila Viçosa

Se avete tempo per visitare soltanto una delle città di marmo della regione, date la preferenza a Vila Viçosa, con la sua bella Praça da República, la piazza di forma oblunga abbellita da alberi d’arancio, un meraviglioso palazzo di marmo (uno dei più grandi del paese) e un castello. 

Vila Viçosa un tempo era il feudo della dinastia dei Braganza, che detenne il trono del Portogallo fino all’avvento della repubblica; fu qui che Dom Carlos trascorse l’ultima notte prima di essere assassinato. La città fu anche il luogo di nascita di Caterina di Braganza, che sposò Carlo II e diventò regina d’Inghilterra (da lei prese il nome quartiere di Queens a New York). Ci sono molti luoghi e monumenti da vedere, non solo in marmo, e gli abitanti, cordiali e alla mano, sono giustamente fieri della loro bella città. 

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Portogallo
Condividi questo articolo
Pubblicità