I migliori siti di immersione in Egitto
Quando si pensa a un viaggio in Egitto, di primo acchito il pensiero corre al deserto, alle piramidi, alle crociere sul Nilo e alle splendide spiagge sul Mar Rosso: eppure, tra i mille e uno motivi per cui visitare questo sorprendente e accogliente paese nordafricano, ci può anche essere la variante avventura, in particolare quella subacquea. Le coste egiziane lungo il Mar Rosso, infatti, sono anche il paradiso dei sub: tra meravigliose barriere coralline e siti di immersione a pochi chilometri dai deserti percorsi dai beduini, tra acqua cristallina e paesaggi sommersi che paiono usciti da La Sirenetta, l'Egitto sottomarino è un mondo che lascia senza fiato.

Mar Rosso: un meraviglioso paradiso corallino
Il Mar Rosso è considerato uno dei mari più caldi (e salati) del mondo, e la magia che offre nelle sue acque ha che fare con il brulicare variopinto di vita sottomarina che lo trasforma, appena sotto la superficie, in una favola a occhi aperti.
Secondo alcuni, il nome Mar Rosso deriverebbe dalle fioriture di alghe rosse che periodicamente inondano le sue acque, oppure dalla corrispondenza del colore rosso con il sud nelle mappe antiche (laddove invece il nero indicava il nord). Quale che sia l’origine del nome, una cosa è certa: l’arcobaleno, qui, si vede tutto, e in una miriade di forme. Nel blu chiaro del mare in cui si specchia un cielo senza nubi; nel giallo oro delle rocce dei fondali e nel giallo limone dei pesci farfalla; nell’arancio e verde dei coralli laddove la barriera si è preservata; nella limpidezza dell’acqua, dovuta all’assenza di fiumi in entrata.

Immersioni subacquee in Egitto: come scegliere la meta ideale?
L’accessibilità di alcune delle più belle barriere coralline del mondo è uno dei motivi che hanno reso la costa egiziana del Mar Rosso una destinazione internazionale ambitissima, con tutti i pro e i contro. Tra questi ultimi, purtroppo, c’è lo sviluppo incontrollato del turismo di massa, al punto che la costa del Mar Rosso spesso gode di pessima reputazione tra i viaggiatori indipendenti proprio perché ormai diventata sinonimo di “resort all inclusive”, con tutto ciò che n consegue in termini di affollamento, snaturamento del territorio e spesso anche di danni ambientali.
Tuttavia, come spesso accade, la cattiva fama è più facile da guadagnare che da togliere, e questo vale anche per numerose località lungo la costa del Mar Rosso. Prendiamo Hurghada, per esempio: l’eccessivo turismo ha causato danni alla barriera corallina, e questo è un dato incontrovertibile, ma al contempo le risorse economiche generatesi negli anni hanno favorito un’evoluzione positiva del territorio, tra cui il tentativo di offrire esperienze subacquee sempre più sostenibili e responsabili. Ed ecco allora che, lasciando da parte stereotipi e sentiti dire, forse conviene mettersi in viaggio e toccare con mano i numerosi motivi per cui, nonostante tutto, l’Egitto è e resta tutt’ora una delle destinazioni più ambite per le immersioni e la scoperta del mondo sottomarino.

Immersioni a Hurghada, in Egitto
Hurghada, dicevamo. Vale la pena uscire dal percorso tracciato dai resort all inclusive per andare alla scoperta della località e di quanto essa può offrire, in termini di cultura così come di cucina e paesaggio. Mentre ci si organizza per le proprie immersioni, infatti, vale la pena fare un salto al Museo di Hurghada, che espone splendidi manufatti della recente storia egiziana e qualche gemma dell’antichità, e visitare poi il Suq di Ad Dahar prima di dirigersi verso il porto turistico di Sigala e godere del tramonto.
Poi, le immersioni. Ovviamente. La barriera corallina nei dintorni di Hurghada è danneggiata, ma al largo ci sono ancora siti eccezionali. Le vicine Isole Giftun, per esempio, fanno parte di una riserva marina e offrono immersioni fino a 100 m di profondità, oppure c’è la vicina Gota Abu Ramada, adatta per subacquei alle prime armi e per immersioni notturne, e molto apprezzata dai fotografi subacquei. L’Isola di Shedwan è un’altra meta frequentata per i grandi branchi di delfini, mentre gli appassionati di relitti si entusiasmeranno davanti all’esplosione di vita che circonda le torri di corallo di Umm Qamar.

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Immersioni a Marsa Alam
Tra il Parco Nazionale di Wadi El Gemal e le buone pratiche di Marsa Shagra
Anche Marsa Alam, come altre località del Mar Rosso, viene solitamente associata alla dimensione della vacanza all inclusive oppure utilizzata come base per l’esplorazione del profondo sud egiziano: piccola città di pescatori con bazar polverosi e una serie di resort e agenzie turistiche più informali di quelli del nord, questa città ha però un grande asso nella manica: si trova infatti alle porte del Parco Nazionale di Wadi El Gemal, area protetta che include non soltanto 4770 chilometri quadrati di montagne e deserti, ma anche 2100 chilometri quadrati di mare, in cui vivono e prosperano oltre 450 specie di coralli e 1200 specie di pesci. Insomma, un paradiso sottomarino che infatti attira sub da tutto il mondo.
Un’altra piccola perla di attenzione all’ambiente e di approccio etico alle immersioni è Marsa Shagra, resort lungo la costa di Marsa Alam interamente dedicato all’esperienza subacquea, rivolta a tutti i livelli di preparazione: pioniere delle attività ecocompatibili e della tutela ambientale, ha tracciato infatti una linea virtuosa che è stata ben presto seguita anche da altre strutture, offrendo così al turista la possibilità di fare immersioni con la certezza di un basso impatto.

Immersioni a Sharm El Sheikh
Quando si parla di Egitto e di mare, il primo pensiero va a Sharm El Sheikh, città turistica sulla punta meridionale della penisola del Sinai e ormai simbolo per antonomasia delle vacanze al caldo e tutto incluso. Poco fascino sulla terraferma? Può essere: ma se sono le immersioni ciò che cercate dal vostro viaggio in Egitto, allora siete nel posto giusto, perché al largo di Sharm si trovano alcuni dei migliori siti di immersione e snorkelling del mondo, con pesci colorati a migliaia e coralli in technicolor che hanno colonizzato i relitti di navi arrugginite. Non solo: a Sharm si trovano circa quindici siti di immersioni al largo, una dozzina di siti più lontani e di relitti di navi tra l’isola di Tiran e il Golfo di Aqaba, tra Egitto e Arabia Saudita.

Immersioni per sub di qualsiasi livello
I siti più adatti ai principianti del sub sono quelli compresi tra il porto turistico e Na’ama Bay, grazie alla posizione riparata e all’assenza di correnti. Tra di essi, ci sono ad esempio Ras Katy, Temple, Ras Umm Sid (con una foresta di gorgonie lungo uno spettacolare salto che ospita una grande varietà di pesci di barriera, tra cui barracuda, pesci pappagallo ed enormi pesci Napoleone); e ancora, i giardini digradanti di Paradise e Turtle Bay, Amphoras (dal nome di un naufragio ottomano del XVII secolo che rovesciò il suo carico di vasi pieni di mercurio), Pinky’s Wall e Tower.
Con le sue acque calme, l’area di Sharks Bay è perfetta per i sub in addestramento, mentre il canyon sottomarino sul versante sud attira i sub più esperti, così come Ras Nasrani, caratterizzata dalla corrente molto forte, e Ras Ghamila, ricco di coralli, pesci pappagallo e cernie.

L’isola di Tiran e i suoi relitti sommersi
Oltre agli splendidi tratti di barriera corallina, lo stretto di 6 chilometri che separa Sharm El Sheikh dall’isola di Tiran è ambitissimo dai sub in virtù della grande presenza di relitti. Si tratta di un tratto di reef piuttosto difficile per via delle correnti che vi si generano, e molti dei diving centre non permettono ai principianti di immergersi da soli.
Tra i banchi più visitati dell’Isola di Tiran, ci sono il Jackson Reef (con i resti della Lara, nave cipriota arenatasi negli anni Ottanta), la Laguna Reef (con i resti del Kormoran, unico relitto con immersione adatta anche ai principianti), il Woodhouse Reef, il Thomas Reef e il Gordon Reef, il sito di immersione più a sud di Tiran e dove giacciono i resti cargo panamense corroso Loullia, naufragato sulla barriera nel 1981.
In generale, tutti i banchi attorno a Tiran pullulano di murene, squali pinnabianca, cernie e coralli dai colori indimenticabili.

Ras Mohamed National Park: un paradiso di biodiversità
All’estremità meridionale del triangolo della Penisola del Sinai, questo parco è un vero e proprio must per gli amanti delle immersioni. Istituito nel 1983 e chiamato così perché i pescatori locali vedevano nelle scogliere il profilo di un uomo, il parco è incluso nella Green List dell’International Union for the Conservation of Nature, in virtù del fatto che qui la copertura di corallo vivo in alcune aree raggiunga addirittura il tasso del 90%, contro il 20-30% che si registra invece al di fuori dell’area protetta.
Non a caso, quindi, il Ras Mohammed National Park è una vera e propria mecca per i sub, che accorrono ogni anno a frotte per godere di questo straordinario ecosistema marino. Vi sono sette siti per le immersioni, alcuni dei quali adatti anche per lo snorkelling; si va da Ras Za’atar con i suoi alberi di coralli nero, a Jackfish Alley con le sue grotte attraversate da splendidi giochi di luce; da Eel Garden allo Shark Observatory, dallo Shark Reef a Yolanda Reef, due tra le immersioni più famose del Mar Rosso, anche in virtù del buffo carico che la Yolanda – nave mercantile cipriota affondata qui nel 1980 – lasciò in mare: gabinetti e vasche da bagno di produzione britannica.

Immersioni a Dahab
Se Sharm El Sheikh è la regina dell’all inclusive, Dahab è la regina mediorientale dei viaggiatori indipendenti e dei nomadi digitali: da polveroso avamposto di capanne sulla spiaggia a villaggio hipster, oggi Dahab è una delle mete predilette da chi cerca sulle coste del Mar Rosso immersioni sorprendenti, con il contorno di ottimi piccoli caffè e un certo “dolce far niente” che caratterizza l’atmosfera.
Il sito più famoso di Dahab è il Blue Hole, voragine di 130 metri collegata al mare aperto tramite un tunnel di 26 metri, con profondità massima di 52 metri. Attenzione a volersi spingere oltre i propri limiti: il Blue Hole è sicuro, ma sono stati numerosi gli incidenti mortali. Il Blue Hole è spesso combinato all’immersione al Canyon, un sito splendido, con una stretta fossa profonda 30 m che corre perpendicolare alla piattaforma della barriera.
Altri siti per le immersioni attorno a Dahab sono Eel Garden, il reef digradante di Lightouse (che come dice il nome si trova in prossimità del faro) e Gabr El Bint, 25 chilometri a sud di Dahab.