10 motivi per visitare la Basilicata
Un caleidoscopio di culture, paesaggi incontaminati, tracce di un passato ancora pulsante che nel presente incontra il proprio sublime compimento. Una regione per gli amanti dell’avventura, in tutte le possibili declinazioni del termine. I motivi per un viaggio in Basilicata sono tantissimi, ma eccone 10 di cui non si può fare a meno parlare.
1. I Sassi di Matera
Per comprendere Matera bisogna studiarne a fondo la storia, controversa e articolata. Per innamorarsene follemente, invece, basta concederle uno sguardo distratto: la potenza disarmante del paesaggio sulla Gravina, la morbidezza dei Sassi solcati da centinaia di grotte, le tracce di un passato antico ed enigmatico che si ricongiunge al presente sempre più glam dei tanti locali e ristoranti che nobilitano l’offerta turistica della città regalano al visitatore un’esperienza straordinaria. E così, Matera non è solo la tappa irrinunciabile di un viaggio in terra lucana, ma anche dell’intera penisola.
2. Maratea e la costa tirrenica
In un ipotetico rapporto tra la superficie di un territorio e la bellezza in esso racchiusa, Maratea potrebbe sfidare qualsiasi paese rivale: poco più di 30 km di costa tortuosa e scoscesa, dove le ultime propaggini appenniniche incontrano il Tirreno in un susseguirsi di scogliere a picco sul mare, calette di sabbia scura, panorami vertiginosi, piccole frazioni dove cenare a lume di candela. E poi c’è il borgo inerpicato sulla montagna, i ruderi di Maratea Superiore e la statua del Redentore, con la sua celebre vista sul Golfo di Policastro. Da lì forse non abbraccerete tutto lo splendore di questa terra, ma ne percepirete sicuramente la forza primordiale.
3. Il Vulture
La Basilicata è ancora poco avvezza al turismo di massa, ma l’area che si estende sui terreni lavici di questo antico vulcano ha tutto per sedurre il viaggiatore: cittadine di grande personalità come Venosa e Mel, capolavori artistici nel Santuario di San Donato a Ripacandida, orme del passaggio di grandi del passato come Orazio e Federico II, attrazioni naturalistiche variegate, dai Laghi di Monticchio alle cascate di San Fele, eccellenze enogastronomiche, con uno dei vini più nobili della penisola, l’Aglianico. Per tutte queste ragioni il Vulture è una tappa imprescindibile di un viaggio in Basilicata.
4. Le Dolomiti Lucane
Il nome richiama le più note cime trentine, ma i sognanti pinnacoli di quest’area a sud-est di Potenza non hanno bisogno di altisonanti rimandi per celebrare tutta la propria scenografica bellezza. Oltre alla natura lussureggiante, che si dipana nei sentieri tra boschi sovrastati da vertiginose creste rocciose, vi attendono i sublimi borghi di Pietrapertosa, con gli evocativi vicoli moreschi, e Castelmezzano, un anfiteatro urbano che sembra partorito dal sogno di un bambino, collegati da un percorso letterario e dagli elettrizzanti cavi sospesi del Volo dell’Angelo, una delle attrazioni più note dell’intera regione.
5. Craco
Solo in Basilicata può trovarsi un luogo incredibile come Craco. Capace di far dubitare dei propri sensi come un miraggio, con il suo profilo imperioso e la torre normanna che domina il paesaggio da chilometri di distanza, questo borgo rappresenta il simbolo di una terra dai contrasti laceranti, in cui bellezza e tragedia si mescolano indissolubilmente. Abbandonato a seguito di una serie di frane, con le sue vie deserte e gli edifici nudi e fatiscenti, consegna ai viaggiatori emozioni lugubri e poetiche, ma rappresenta anche un severo monito dei rischi che comporta la corsa indiscriminata verso la modernità.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
6. La Basilicata a tavola
Non c’è bisogno di ricette raffinate, orpelli e sofisticherie culinarie per innamorarsi della cucina lucana: materie prime straordinarie, con l’iconico peperone crusco a far da padrone, tradizioni popolari, le influenze culturali dei popoli che sono transitati nel territorio compongono un mosaico gastronomico in cui la semplicità è il valore imprescindibile e l’orgoglio dei propri prodotti il condimento di un’ospitalità sempre calorosissima. Dai legumi alle carni, dalle verdure ai formaggi, ogni piatto saprà entusiasmarvi, sempre rigorosamente innaffiato con un bicchiere di Aglianico.
7. L’arte nella Valle del Bradano
La Basilicata non sarà forse nota tra gli appassionati d’arte rinascimentale, ma seguendo il corso di uno dei principali fiumi della regione ci si imbatte in capolavori che confuteranno tale pregiudizio. A Irsina si ammira l’unica scultura di Andrea Mantegna (e un panorama da urlo). Miglionico sfoggia un polittico di Cima da Conegliano. Infine a Montescaglioso, nell’imponente Abbazia di San Michele Arcangelo, i chiostri con decorazioni tardomedievali evocano luminosi ideali di bellezza.
8. Il Parco Nazionale del Pollino
Oltre 190.000 ettari di natura incontaminata rappresentano di per sé, in un contesto fortemente antropizzato come quello italiano, una ragione di interesse. Se poi si aggiungono le tradizioni culturali delle comunità albanesi, le innumerevoli opportunità di trekking (magari alla ricerca degli imponenti pini loricati), i santuari, i boschi impenetrabili, le praterie d’alta quota e le eccellenze gastronomiche, appare evidente come il Pollino si insinui nel ristretto novero delle mete più emozionanti della Basilicata.
9. Meraviglie archeologiche
In Basilicata gli aspiranti Indiana Jones troveranno pane per i loro denti. Dalle rovine della Magna Grecia nella costa ionica, con l’eminenza estetica delle Tavole Palatine a Metaponto, al sito romano di Grumentum; dagli echi oraziani nella stupenda Venosa al Museo Archeologico di Potenza; la regione è la porta d’accesso a un passato glorioso. Esplorandola incontrerete ancora resti di ville romane, siti preistorici, complessi megalitici, in un’avventura ininterrotta nel tempo e nello spazio.
10. Aliano e i calanchi
Ci sono voluti milioni di anni perché l’acqua erodesse i cumuli di argilla bianca creando i caratteristici solchi che modellano questo angolo della regione. Basta un istante, invece, per rimanere a bocca aperta al cospetto della creatività della natura. Aliano, dove fu confinato Carlo Levi, aggiunge alla poesia del panorama quella dello scrittore, a cui è dedicato un parco letterario tra le strade del minuscolo borgo. E da qui si raggiungono, in una sfolgorante progressione paesaggistica, altre due affascinanti destinazioni della terra dei calanchi, Tursi e il Santuario di Santa Maria di Anglona.