Vancouver: la città più verde del mondo?
In tempi non sospetti Vancouver, metropoli del Canada occidentale circondata da montagne, aveva annunciato che sarebbe diventata la città più ecologica del pianeta entro la fine del decennio. All'epoca molti erano rimasti perplessi. Ora che il Greenest City 2020 Action Plan è in atto la domande è: quanto si è avvicinata questa comunità costiera di 675.000 abitanti alla realizzazione del suo nobile obiettivo? E cosa significa questo per i turisti?
Qual era il progetto?
“Non è un atteggiamento molto canadese quello di cantare vittoria e dire a tutti che saremo i migliori” afferma Doug Smith, direttore allo sviluppo sostenibile della città di Vancouver. “Ma volevamo che le persone si chiedessero cosa significhi essere la città più ecologica; stavamo cercando di aprire un dialogo”.
Non erano solo parole, però. Il progetto conteneva una serie di obiettivi concreti pensati per spingere Vancouver verso un futuro “verde intenso”. Le aree di interesse, ognuna con obiettivi specifici, coprivano tutto: dai mezzi di trasporto, ai sistemi alimentari fino alla gestione dei rifiuti e i regolamenti edilizi.
“Sapevamo che c’era bisogno di qualcosa di eclatante per far partecipare i cittadini nella lotta contro il cambiamento climatico. E l’etichetta di “città più ecologica del mondo” è servita a rendere il progetto più stimolante e d’ispirazione”, ha detto Smith.
Come è andata?
Gli ultimi dati sulla città mostrano ciò che è stato raggiunto dal 2011 e ciò che non lo è stato. Più del 50% di tutti i tragitti urbani adesso avvengono su mezzi di trasporto pubblici, in bicicletta o a piedi. Gli abitanti di Vancouver si sono anche dati da fare per ridurre i rifiuti, diminuendo le discariche per rifiuti solidi e gli inceneritori per lo smaltimento del 28%. E la città sta ancora lavorando per rendere tutti i progetti per nuovi edifici ad emissioni zero dal 2020.
Ma non tutto è andato altrettanto bene. Le emissioni di gas serra sono diminuite solo del 12%, nonostante l’obiettivo fosse del 33%. Ci sono diversi motivi per spiegare questo dato, sottolinea Smith. “È ottimo il fatto che molte persone usino i mezzi pubblici, ma le automobili che i cittadini utilizzano adesso sono più grandi e combattere le industrie di carburanti fossili non è semplice”.
Quindi, con il 2020 che si affaccia all’orizzonte, Vancouver si può definire come la città più green del mondo? “Non ci siamo ancora- ammette Smith - ma posso dire che per adesso è stato un grandissimo successo. Abbiamo raggiunto due terzi degli obiettivi. E abbiamo portato il modo di pensare nella giusta direzione. Ci sono delle aspettative adesso che Vancouver è in prima fila sulle questioni climatiche.
Turismo ecologico
Il Piano d’Azione non ha solo riguardato il cambiamento nel comportamento degli abitanti del posto. L’iniziativa ha avuto un impatto anche sul modo in cui i turisti esplorano la città e sulle attività. Questo costituisce un aspetto fondamentale per un’agenda sostenibile, considerando che la città accoglie più di 10 milioni di visite all’anno.
A livello di trasporti, muoversi per la città senza automobile non è mai stato più semplice per i visitatori. L’intuitivo sistema di trasporti pubblici di Vancouver è cresciuto esponenzialmente dal 2011, offrendo più autobus e più treni per la metropolitana SkyTrain e aumentando la frequenza dei traghetti SeaBus attraverso lo stretto di Burrard. Il biglietto giornaliero valido per tutti i mezzi di trasporto, un successo tra i turisti, costa 10.25 dollari.
Inoltre, quando Vancouver ha lanciato il suo programma di bike-sharing, Mobi, sono state registrate più di 400.000 corse nel primo anno, molte delle quali da parte di stranieri curiosi. Un motivo della rapida diffusione? La creazione di 450 km di piste ciclabili separate dalle strade locali.
“I nostri percorsi ciclabili sono sicuri, ben collegati e panoramici così il viaggio è divertente quanto la destinazione” dichiara Josh Bloomfield, fondatore di Cycle City Tours, un tour operator e noleggio di biciclette che si trova vicino alla pista di Hornby Street in centro.
“Vediamo sempre più viaggiatori che utilizzano il nostro sistema ciclabile per visitare quartieri e attrazioni” dice, aggiungendo che molti pedalano verso i birrifici di Vancouver est o verso attrazioni ancora più lontane come il Museum of Anthropology. I suoi percorsi preferiti? I sentieri lungo lo Stanley Park oltre il Seawall, la diga marittima di Vancouver, e i parchi a West Side e le spiagge fuori dall’University of British Columbia.
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Altri posti da visitare
Il Piano d’Azione prevedeva anche un migliore accesso alle aree naturali. La nuova attrazione verde di spicco di Vancouver è una ferrovia riconvertita, mentre tra le altre aree migliorate una palude salmastra nel New Brighton Park e una zona per le api nel Jericho Beach Park.
La città si è appropriata nel 2016 del vecchio percorso ferroviario che collegava Kitsilano e Marpole, rimuovendo velocemente i binari per creare la Arbutus Greenway di 8.5 km. Con l’intento di diventare la versione canadese della High Line di New York, le scelte di architettura del verde sono ancora da definire, ma la strada costellata di fiori selvatici si è già rivelata molto popolare tra chi ama camminare e tra i ciclisti.
La Greenway unisce parchi e attrazioni ricercate da molti turisti di Vancouver amanti dell’ambiente, inclusi il Pacific Spirit Regional Park, la Stanley Park Nature House e gli UBC Botanical Garden, dove il celebre Greenheart TreeWalk si snoda attraverso le chiome frondose su passerelle dondolanti.
Mangiare le verdure
Il Piano di Azione includeva anche il cibo, con l’obiettivo di rafforzare l’accesso della città alle risorse, come ad esempio tramite aziende agricole urbane e terreni adibiti a orti pubblici. I dati più recenti riportano un aumento del 49% di queste “risorse di cibo locale” dal 2011, inclusi fiorenti mercati di agricoltori che molti turisti cercano.
C’è un’ampia gamma di mercati di agricoltori stagionali a Vancouver, prevalentemente da fine primavera a inizio autunno. Ricchi di prodotti appena colti provenienti dalla British Columbia: dalle ciliegie alle fragole, dalle pesche alle mele. Includono il Trout Lake market del sabato e il Kitsilano market la domenica.
“I nostri mercati collegano direttamente gli abitanti di Vancouver alle persone che coltivano il proprio cibo” dice Jen Candela, portavoce di Vancouver Farmers Market, che organizza molti degli eventi settimanali della città. Comprare da produttori locali aiuta a far rimanere i terreni agricoli della zona produttivi e sostenibili, aggiunge.
Per i turisti, dice Candela, il segreto per visitare al meglio un mercato è arrivare presto. “Portatevi le vostre borse e guardatevi intorno prima di acquistare. E non dimenticatevi di dare un’occhiata a tutti i diversi mercati, ognuno è unico come il quartiere che lo ospita!”
E adesso?
Il Greenest City Action Plan termina teoricamente nel 2020 ma Vancouver si è già impegnata nuovamente per raggiungere i suoi obiettivi, oltre a stabilirne di più ambiziosi per rispondere a un nuovo appello all’emergenza ambientale, il Climate Emergency Response. Questa spinta accelerata vuole: veicoli a zero emissioni, comunità pedonali, ecosistemi locali e molto altro.
Questi passi successivi necessitano qualche consultazione più difficile con gli abitanti di Vancouver, dice Smith. “Dobbiamo chiederci cosa vogliamo essere come città nei prossimi decenni. Stiamo puntando alle zero emissioni per il 2050, per esempio, ma questo significa che la maggioranza delle persone devono camminare, andare in bicicletta o usare i trasporti pubblici”.
Il lato positivo, aggiunge Smith, è che Vancouver (dove è stata fondata Greenpeace nel 1971) ha iniziato queste consultazioni ad un livello di base molti anni fa. “C’è una forte connessione con la natura qui e la comunità sa che dobbiamo davvero metterci alla prova se vogliamo un cambiamento”.