Milano, tutto il nuovo che c'è
Non più soltanto la grigia capitale del business, Milano è una città capace di stupire chiunque. Non ci credi? Seguici in questo tour e contribuisci ad arricchirlo con i tuoi commenti: partecipa alla nostra giornata twitter con l'hashtag #1DayinMilano.

Un nuovo spirito
Milano oggi è sulla bocca di tutti. Di Milano si discute, su Milano ci si scommette e ci si divide. Merito dell'Expo e di tutto quanto questa grande manifestazione ha portato (e porterà ancora) con sé: soldi, cantieri, polemiche, attesa, speranze, contestazioni, novità. La città si è presentata all'appuntamento in qualche modo cambiata, anche (forse addirittura "soprattutto" ) nello spirito di chi ci vive, desideroso di presentare al mondo una Milano intraprendente, moderna, internazionale. La natura e gli effetti di questi cambiamenti saranno pienamente valutabili solo tra qualche anno, nel frattempo perché non approfittare di tutto il nuovo (e il bello) che Milano ha da offrire?

1. Skyline da grande del mondo
Negli ultimissimi anni Milano è stata oggetto di uno tra i progetti di riqualificazione urbanistica più ampi e profondi d'Europa. Il quartiere attorno a Garibaldi - rimasto svuotato dalle strutture ferroviarie che lo hanno occupato fino agli anni sessanta - è oggi probabilmente il simbolo del nuovo corso cittadino. Forse non tutti amano questa nuova immagine ma un fatto è certo: all'ombra dei grattacieli ci sono nuovi spazi di cui visitatori e milanesi si stanno velocemente appropriando. Pensiamo innanzitutto alla nuova piazza intitolata all'architetto e designer Gae Aulenti, delimitata dai futuristici edifici a vetro della Torre Unicredit, la più alta d'Italia con i suoi 231 metri. Si tratta di una piazza circolare, rialzata di sei metri rispetto alla strada, con al centro lo specchio d'acqua di un'elegante fontana a sfioro. Basta poi percorrere una gradinata per raggiungere Corso Como, uno dei centri più noti della movida milanese.
2. La nuova Isola
Isolato (come suggerisce il nome) dal resto della città nel XIX secolo a causa del tracciato ferroviario, il quartiere si è guadagnato la fama di uno degli approdi più trendy e bohémien dell'arcipelago metropolitano; proprio a ridosso di Porta Nuova, si propone ormai come base degli hipster milanesi. Di sicuro la sua riscossa nella classifica dei posti da frequentare la sera non ha del tutto cancellato tante piccole tracce di storia recente. L'Isola vive infatti sospesa su una linea dove la tensione tra diverse forze è palpabile: da una parte l'audace modernizzazione, dall'altra la riscoperta di un'identità che affonda le proprie radici nel mondo operaio. Scendi la rampa pedonale che da Piazza Gae Aulenti porta verso Via de Castilla: le torri del Bosco Verticale (chiamate così perché ospitano quasi mille arbusti) che fanno da quinta sono il più recente e disusso innesto nel tessuto urbano del quartiere, tuttora dominato dalle basse palazzine operaie di inizio Novecento. Girando a sinistra, davanti ai resti della Stecca degli Artigiani, storico insediamento di botteghe artistiche abbattuto per fare largo alle nuove costruzioni, imbocca Via Pepe e scivola oltre il coloratissimo cancello del "giardino condiviso" Isola Pepe-Verde. Ti troverai davanti alla risposta alternativa e un po' naif degli abitanti dell'Isola alle trasformazioni recenti dell'area, un progetto realizzato e gestito da un'associazione di volontari. Specie in estate, fino al tramonto potrai approfittare della frescura per un momento di relax o per socializzare tra una potatura e un rinvaso.

3. La Darsena ritrovata
Lo scorso 26 aprile è stata ufficialmente aperta la nuova darsena di Milano. La ristrutturazione del bacino d'acqua a sud della città, un tempo elemento importante della estesa rete di canali e navigli di Milano, è terminata dopo diciotto mesi di lavoro e diversi anni di progetti e discussioni. Intorno all'acqua sono state costruite passeggiate, percorsi pedonali, un mercato coperto, un ponte e altri spazi utilizzabili dai cittadini per le più diverse iniziative.
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4. Capitale dell'alta cucina
A Milano non c'è soltanto il tradizionale e celebratissimo panzerotto di Luini. L'offerta gastronomica milanese è ricchissima, qui l'alta cucina è di casa. Difficlle trovare nel nostro paese una città con tanti ristoranti e chef di respiro internazionale. Sono 13 in tutto gli stellati della città: dal noto Carlo Cracco al maestro Claudio Sadler, dal nuovo locale di chef Berton (ex del Trussardi alla Scala) al mitico "luogo" di Aimo e Nadia. Inutile girarci intorno, qui un pasto può costare decisamente tanto, ma una visita ad uno dei ristoranti d'alta cucina milanese può essere considerata a tutti gli effetti un viaggio dentro il viaggio. Quello offerto dalle cucine stellate è un percorso per i sensi: a volte sulla strada della rivisitazione dei classici, altre sui sentieri meno battutI e più sorprendenti della sperimentazione e dell'innovazione. Sentirai nominare ingredienti sconosciuti e alcune consistenze finiranno per sembrarti misteri irrisolvibili, tutto comunque concorrerà a rendere indimenticabile la tua esperienza.
5. Chinatown
Se vuoi allontanarti per un attimo dalle vie più modaiole della città, fai quattro passi in Via Paolo Sarpi, più volte oggetto di opere di riqualificazione: a una prima occhiata potrebbe sembrarti una tranquilla via pedonale della vecchia Milano, con gradevoli palazzi di inizio Novecento che riparano dal traffico della vicina circonvallazione interna. Non ci metterai molto però a renderti conto di essere stato catapultato come per magia in un angolo della Repubblica Popolare Cinese. Schivando carrelli e bici cariche di merci potrai risalire la via in un susseguirsi di ristoranti orientali, negozi di oggetti di ogni forma o colore e abbigliamento che poco ha a che vedere con il fashion design milanese. Qui i prezzi sono decisamente convenienti e sarai soddisfatto dei tuoi acquisti se non farai troppo caso alla qualità. Rimani in zona per mettere qualcosa sotto i denti: avrai a disposizione una straordinaria scelta dall'Estremo Oriente ma anche diverse proposte che strizzano l'occhio alla sempre più viva e numerosa comunità hipster della città.
6. Il Museo del Novecento
Questo museo, già una delle icone di Milano, ha soltanto cinque anni di vita. Inaugurato nel 2010, completa meravigliosamente l'offerta culturale della città. Si trova in una posizione invidiabile, a due passi dal Duomo, nel novecentesco Palazzo dell'Arengario. All'interno sono ospitate stabilmente circa 400 opere, tutte relative allo scorso secolo. Uno dei primi quadri esposti è il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. All'inizio del percorso troverai le avanguardie internazionali (con opere di Picasso, Braque, Kandiskij), nelle sale successive incontrerai invece le migliori opere dei movimenti artistici italiani. Prima di precipitarti ad ammirare la sezione dedicata a Fontana con il suo famosissimo Concetto Spaziale, passerai davanti a tele di De Chirico e a opere di Boccioni, Balla, Carrà. Questo è un autentico paradiso per gli amanti dell'arte.