Cosa vedere a Il Cairo, la “madre” del mondo
Nel XIV secolo lo storico Ibn Khaldun scrisse che Il Cairo andava ben oltre qualsiasi immaginazione. Una verità valida oggi come allora. La sua frenetica e costante energia è inconcepibile finché non si passeggia nella zona centrale, tra le febbrili sedi di lavoro che accanto a facciate dal fascino ormai sbiadito gocciolano acqua dell’aria condizionata sulla vostra testa, mentre i clacson delle auto si assommano alle tante chiamate alla preghiera lanciate dall’alto delle moschee dai muezzin.

Il Cairo non è una città d’epoca faraonica. Quando furono costruite le Piramidi di Giza, la capitale dell’antico Egitto era Menfi, 20 km a sud-est della Piana di Giza, e il centro religioso era Iunu (Eliopoli, o Heliopolis per gli antichi greci), nella zona dell’attuale distretto di Matariya a nord-est della città. I romani eressero una fortezza sulla riva orientale del Nilo e Amr Ibn Al As, il generale che nel 641 conquistò l’Egitto, vi stabilì la capitale Fustat. La grande città medievale fortificata di Al Madina Al Qahira (‘la Città Vittoriosa’; poi distorta dagli europei in ‘Il Cairo’) fu fondata solo nel 969 con l’arrivo dei Fatimidi.
Alcuni problemi del Cairo paiono insormontabili. I recenti piani di modernizzazione del governo, in particolare la demolizione di aree di patrimonio e la distruzione di quartieri poveri per far posto a nuove strade e allo sviluppo, sono quantomeno controversi. Altrettanto critica è la New Administration Capital, in costruzione a 30 km dalla città, e i detrattori si domandano se sia volta ad alleggerire la congestione e la sovrappopolazione del Cairo o se sia solo un’altra enclave per le cassi abbienti.
La prima volta che si visita Il Cairo si può restare sopraffatti, eppure la città gratifica tanto quanto disorienta. Lo splendore della sua architettura islamica medievale e le antiche chiese, il fermento della vivace vita di strada e le folle notturne: trascorretevi del tempo e comprenderete perché gli egiziani la chiamano Umm Ad Dunya, la ‘Madre del mondo’. Se l’amerete, ne sarete ricambiati.

Cosa fare in tre giorni a Il Cairo
I siti d’interesse del Cairo sono disseminati in tutta la città, per cui avendo più giorni a disposizione merita dedicare ciascuna giornata a una specifica zona cittadina, senza perder tempo con gli spostamenti.
Primo giorno
Al mattino raggiungete le Piramidi di Giza per iniziare la visita alle 8 e trascorrete gran parte della mattinata a esplorare la necropoli più famosa dell’Egitto. Dopodiché dirigetevi in centro città per ammirare i tesori custoditi nel Museo Egizio del Cairo.
Al pomeriggio concedetevi un Downtown Food Tour da fare al termine della visita al museo, che vi consentirà di approfondire la vivace scena dello street food senza dover scegliere dove mangiare ma lasciandoti consigliare dalla gente del posto.
Facilmente dopo il tour non vorrete allontanarvi troppo (o mangiare qualcos’altro), quindi rilassatevi con una shisha in un ahwa (caffè tradizionale), come da Zahret Al Bustan.
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Secondo giorno
Iniziate la giornata esplorando le chiese del Cairo copto e visitate il Museo Copto prima di andare al NMEC per contemplare 5000 anni di civiltà egizia e le Mummie Reali.
Dedicate mezza giornata ad alcuni monumenti islamici del Cairo storico. Visitate la Moschea di Al Azhar, fate shopping nel labirinto di vicoli medievali del mercato di Khan El Khalili, fumate una shisha da Fishawi’s e non perdetevi i mausolei e le madrase lungo Sharia Al Muizz Li Din Allah.
Dopo una cena a base di sapori casalinghi da Fasahet Somaya organizzatevi per assistere a uno spettacolo al Makan, al Teatro El Dammah oppure al Complesso di Al Ghouri.
Terzo giorno
Spostatevi nei dintorni del Cairo per visitare la vasta necropoli d’epoca faraonica di Saqqara con la Piramide a Gradoni, il complesso di catacombe e alcune delle più incantevoli decorazioni tombali dell’Egitto.
Alla gita in giornata aggiungete le visite al museo all’aperto di Mit Rahina a Menfi e poi a Dahshur, che riserva la più intrigante sfida da affrontare dentro una piramide egizia. Se vi siete arrampicati dentro e fuori le piramidi per tutto il pomeriggio sarete affamati, quindi concedetevi un pasto strepitoso da Crimson Bar & Grill a Zamalek o da Sachi a Heliopolis.

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Cosa vedere al Cairo
Al di là del nostro programma per un weekend, le attrazioni di una città con la storia e la cultura della capitale egiziana sono molte. Ecco alcune cose da vedere se avete più tempo o volete variare:
La chiesa sospesa
Questa chiesa del IX secolo (o del VII secolo secondo altre fonti) è chiamata così perché è stata costruita sopra la Porta dell’Acqua della Babilonia romana. Al suo cortile si accede subito a sud delle torri romane e una volta all’interno dell’edificio, con le sue tre navate dalle volte a botte in legno poggianti su 13 colonne, vi sembrerà di essere in un’arca capovolta.
I tramezzi con intarsi in ebano e avorio che celano l’altare presentano intricati motivi geometrici, che si distinguono da quelli islamici solo per la presenza di minuscole croci. La chiesa custodisce 110 icone, tra cui un dipinto della Vergine dell’VIII secolo noto come la ‘Gioconda’ copta. La porta nell’angolo sud-est immette nel battistero, dove la rimozione di un pannello a pavimento consente di vedere la sottostante Porta dell’Acqua.

Piazza Tahrir
Midan Tahrir (Piazza della Liberazione) è stata un punto nevralgico del centro città per oltre un secolo e mezzo, ben prima di salire alla ribalta internazionale con la rivolta delle primavere arabe del 2011. Chiamata in origine Piazza Ismailia, fu ribattezzata dopo la rivoluzione del 1952. L’obelisco che domina la rotatoria proviene da Tell Al Amarna e le sfingi circostanti da Karnak.
Guardando a nord-ovest, il Ritz Carlton sorge sul sito di un’ex caserma militare britannica, mentre a sud-ovest si trova la Moschea di Omar Makram, dove si tengono i funerali delle personalità più importanti. L’edificio brutalista in cemento che occupa la maggior parte del lato sud è il Mogamma. Famoso per i tentacolari ambienti angusti dove per farsi timbrare un documento cartaceo si perdevano intere giornate, un tempo era il famigerato cuore della burocrazia egiziana, immortalato nella classica commedia del 1992 Terrorismo e kebab, nella quale il frustrato personaggio di Adel Imam tiene tutti in ostaggio nell’edificio. Ora è vuoto e in attesa di rinascere come luogo commerciale e d’intrattenimento.
Zamalek, Gezira e la riva del Nilo
A Gezira (il cui nome arabo significa ‘isola’), tra le acque del Nilo in centro città, si sviluppa il quartiere di Zamalek, con ville e palazzi condominiali degli anni ’20 del secolo scorso a nord, l’area verde del Gezira Sporting Club al centro e la Torre del Cairo a sud.
Fino a metà Ottocento Gezira era disabitata, poi nel 1868 il chedivè Ismail vi costruì il Palazzo Gezira (l’odierno Marriott Hotel) e trasformò l’isola in un giardino reale. Nel 1882 gli inglesi si appropriarono di 60 ettari per creare un club in stile europeo (l’attuale Gezira Sporting Club) e Zamalek iniziò a trasformarsi in un sobborgo d’élite. Sulle rive di fronte a Gezira si trovano (a est) la Corniche el-Nil, la strada che collega il centro con Maspero a nord, e (a ovest) i quartieri periferici di Imbaba (a nord) e Doqqi (a sud).

Cairo Tower
Costruita nel 1961 e rivestita da una struttura a graticcio che ricorda un fiore di loto stilizzato, la Torre del Cairo alta 187 m regala vedute a 360° sulla zona centrale della città con il Nilo sottostante. Lungo la strada diretti alla torre, fermatevi ad ammirare l’enorme albero di baniano che, nel mezzo di Sharia Al Borg, dona ombra alla strada con la sua copertura arborea; è stato importato dall’India da chedivè Ismail nel 1868.
Per i panorami più nitidi dalla torre, veniteci in tarda mattinata quando la foschia si dirada, oppure sul finire del pomeriggio quando si vedono le piramidi in lontananza; al tramonto e sul far della sera di solito si forma una lunga coda per l’ascensore (tenetene conto se volete scattare belle foto). Nella torre ci sono due caffè e il ristorante rotante Al Dawar, che però sono costosi e non servono pasti spettacolari, e meritano solo e soprattutto per la vista.
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Come orientarsi a Il Cairo
La zona centrale si irradia dalla riva orientale del Nilo, con Il Cairo storico un paio di chilometri più a est e Il Cairo copto 5 km a sud. Sull’altra sponda del Nilo e 15 km a sud-ovest nel deserto al confine della città si trovano la Piana di Giza e le sue piramidi.
Dall’aeroporto
L’aeroporto del Cairo si trova 20 km a est del centro, una distanza che richiede un’ora di viaggio con il traffico più intenso e neanche 30 minuti alle prime ore del mattino. La corsa in taxi dall’aeroporto costa LE500, mentre nella direzione opposta le tariffe variano tra LE200 e LE250. Uber non è autorizzato a servire lo scalo aeroportuale.
Metropolitana
I treni della metropolitana del Cairo sono puliti e alcuni hanno l’aria condizionata; ci sono corse frequenti tra le 5 e mezzanotte. Le linee sono tre; v. cairometro.gov.eg/en/Maps per una cartina completa della metropolitana. Sui treni le carrozze centrali sono riservate alle donne.
A piedi
Seppur possa apparire incredibile, e nonostante sia difficoltoso attraversare le strade più trafficate, gran parte del Cairo si visita con facilità a piedi. Sovente nei singoli quartieri è anche il modo più rapido per spostarsi. Indossate scarpe robuste e guardate dove mettete i piedi.
Taxi e ridesharing
I taxi sono onnipresenti e si fermano per strada, ma pochi hanno il tassametro operativo e ai turisti non applicano le tariffe locali. Uber e la mediorientale Careem (oggi acquisita da Uber) offrono servizi di ridesharing; aspettatevi di spendere circa LE20 per un viaggio molto breve.
Quando andare
Visitare Il Cairo è un’esperienza affascinante in qualsiasi periodo dell’anno, ma per trarre il massimo dalla tua visita, il periodo migliore è durante i mesi invernali, da novembre a marzo. In questo periodo, il clima è più mite, con temperature che oscillano tra i 15°C e i 25°C, ideali per esplorare le meraviglie storiche della città senza soffrire il caldo estremo. La primavera, da marzo a maggio, è anche un’ottima scelta, con giornate soleggiate e meno turisti. Evitate l’estate, da giugno ad agosto, quando le temperature possono superare i 40°C, rendendo difficile la visita dei siti all’aperto come le Piramidi di Giza e il bazar di Khan el-Khalili.

Come vestirsi
Maglie a maniche lunghe/pantaloni lunghi. Nulla dichiara più espressamente che siete turisti in visita di una città egiziana che girovagare in canottiera e pantaloncini. L’Egitto è un paese conservatore, per cui, tranne che nelle località balneari, si consiglia un abbigliamento sobrio, che inoltre aiuta a mimetizzarsi e a tenere lontano i procacciatori di clienti. T-shirt (che coprono le spalle), pantaloni a tre quarti e gonne midi vanno bene, ma mettete in valigia anche pantaloni e gonne lunghi e una maglia a maniche lunghe per visitare moschee e chiese. Le donne dovrebbero avere con sé una sciarpa con cui coprirsi il capo prima di entrare in una moschea.
Quando vedrete come si sporcano i piedi camminando per Il Cairo o ad Alessandria con le infradito capirete perché gli egiziani portano scarpe chiuse.
Dove dormire in centro città
Holy Sheet Hostel
Accogliente e socievole, con camere private e camerate ben strutturate; opzione affidabile per un soggiorno tranquillo. $
Pension Roma
Hotel d’altri tempi ricco di storia, ha camere con/senza bagno e personale gentile e disponibile. $
Carlton Hotel
Un classico del centro del 1935, con camere rinnovate nel rispetto degli elementi vintage, alcune hanno il balcone. $$
The Location Hotel
Con una marcia in più rispetto agli hotel economici in centro, offre letti comodi in camere dai tocchi in stile egiziano. $$
Tahir Plaza Suites
Sei camere ciascuna con il proprio stile d’arredo, in un edificio di rilievo a pochi passi dal Museo Egizio. $$
Steigenburger Downtown
Camere eleganti e moderne in posizione privilegiata in Midan Tahrir, e personale attento. $$