Eleusi, la città dei misteri
Ci sono le immagini della Grecia fatta di isole, acqua verde-azzurra e tramonti su villaggi da cartolina; c’è la Grecia della mitologia classica, tutta marmo e colonne e poi c’è la Grecia meno conosciuta, quella di tutti i giorni, fatta di lavoro, crisi, rinascita e, nel caso di Eleusi, di una cava che ha sventrato le colline e inquinato il paesaggio da cartolina. In questa cittadina industriale a un’ora da Atene, il mito, la storia antica, il mare e un minaccioso passato prossimo hanno incontrato per un anno intero l’arte contemporanea e il vento di cambiamento portato dalla Capitale Europe della Cultura 2023. Ma ora, cosa è rimasto?

Questo luogo mitico, conosciuto per gli antichi misteri che qui si svolgevano nell’antichità, ha dovuto fare i conti con la storia recente e lo ha fatto guidato da un team che ha cercato di smuovere la sensibilità degli abitanti, dei vicini ateniesi e del mondo circostante. Le mostre che durante il 2023 hanno animato Eleusi (o Elefsina) sono però state soltanto l’inizio di un percorso, la cui missione è stimolare i viaggiatori a conoscere questo angolo del Paese.
Se in ogni Capitale Europea della Cultura si parte dalla storia locale per riuscire a incontrare il mondo, in questo caso l’obiettivo era particolarmente complesso, dovendo raccontare i misteri insondabili della città e ricucire la "ferite" inferte al corpo urbano dalle fabbriche e dalle cave. Per farlo si è lavorato su una programma annuale, ma anche su progetti pensati per lasciare un’eredità concreta (cinema, palazzetti, spazi per riunirsi, tutte cose che prima mancavano). Motivo per cui, nonostante gli eventi del 2023 si stiano concludendo, andare a Eleusi resta una scelta interessante anche nel 2024 (e, speriamo, lo sarà sempre di più).

Perché andare a Eleusi?
Fino all’11 febbraio 2024 sarà possibile intercettare ancora parte del programma, simbolicamente esteso all’anno successivo per sottolineare la necessità di continuare il lavoro iniziato nell’anno di Capitale Europe della Cultura.
Tra gli eventi ancora in corso c’è uno dei progetti bandiera, The terracotta Army (L’esercito di terracotta), di Juan Esteban Sandoval. Un’installazione di caschetti da lavoro in terracotta, che rappresenta i lavoratori che hanno forgiato l’immagine attuale del luogo che abitano con il loro lavoro, il loro sforzo fisico e le loro vite. Su ogni caschetto sono stati incisi elementi simbolici o parole che rappresentano la persona a cui appartiene e che riceverà l’opera una volta terminata l’installazione: un monumento effimero dedicato alle persone che hanno lavorato e che lavorano ancora a Eleusi. Simbolico è anche il luogo in cui è esposta questa mostra: la fabbrica Iris, la prima industria moderna di vernici e pitture in Grecia, fondata nel 1925, è stata trasformata grazie alla Capitale della Cultura in uno spazio culturale, con l’obiettivo di essere un’eredità per la città.

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Tra le altre mostre attive fino a febbraio ci saranno Mystery 151 A Rave Down Below, con i lavori di artisti greci e stranieri che esplorano le dinamiche politiche del corpo in movimento, partendo dai miti e dalla storia di Elefsina e dei suoi Misteri, fino a un presente post-industriale. Mystery 8 Eyes on Japan è una mostra fotografica (di Antonis Theodoridis) che unisce Eleusi e Osaka con immagini che raccontano la rinascita della primavera e i riti di passaggio dall’infanzia all’età adulta in un contemporaneo dai colori brillanti. Mystery 87 - My Sea Journey, My Land Claim è invece l’interpretazione che la scultrice Stefania Strouza da del mito di Medea, identificandola con la Natura e con la terra di Eleusi, tenendo conto delle conseguenze dell’industria pesante e della corrosione delle navi abbandonate nella zona.

L’antica Eleusi
Ma se avete in programma un viaggio in Grecia dopo febbraio, resta valido l’invito ad andare alla scoperta di Eleusi. La speranza è che i nuovi luoghi di ritrovo vengano mantenuti vivi con eventi e installazioni anche negli anni a venire, nonostante il programma sia al momento ancora incerto.
Le rovine della città antica, però sonoo una certezza, un capolavoro nascosto al centro di questa città tormentata. Le dimensioni delle costruzioni dovevano essere strabilianti perché ovunque sono disseminati enormi pezzi di colonne e blocchi in pietra. Il cuore del sito è il Santuario di Demetra, risalente all’epoca micenea, quando il culto della dea era uno dei più importanti nell’antica Grecia.
In epoca classica, fino al IV secolo a.C., Demetra veniva celebrata ogni anno con una grandiosa festa frequentata da migliaia di pellegrini che speravano di venire iniziati ai misteri eleusini. Camminavano in processione dall’Acropoli a Eleusi lungo la Via Sacra, che era disseminata di statue e monumenti votivi. Gli iniziati dovevano fare voto di segretezza e per chi non lo rispettava la pena era la morte. Durante i 1400 anni di attività del santuario i segreti non furono mai divulgati.
Inoltre, tra i progetti più riusciti che resteranno alla città, c’è il Raw Museum, ovvero il nuovo allestimento del museo del sito archeologico, che ora offre una narrazione estremamente accattivante di questa storia mai veramente conosciuta ma di cui restano molte tracce.

Passeggiate lungo questa costa fortemente segnata dal passaggio umano, raggiungete lo Skate Park (inaugurato proprio a fine 2024) e ammirate la grande arca portata a piedi dal Belgio dal collettivo Timecircus. Avventuratevi nel cimitero delle barche (se riuscite a convincere i guardiani del sito a farvi entrare) e lasciate che gli effetti dell’uomo sul paesaggio lascino traccia anche sulla vostra concezione di spazio. Infine, godetevi il tramonto che sembra accendere tutta la costa, prima con il mare rosso di sole, poi con le luci della cava, in un tutt’uno di natura e bruttura che, invece di concludere, amplifica il mistero.
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Come arrivare a Eleusi
Da Atene prendete l’autobus 876 dalla stazione della metropolitana di Agia Marina, l’ultima fermata della linea 3.