Bad Ischl Salzkammergut 2024: l’Austria viaggia nella cultura
Dopo Graz nel 2003 e Linz nel 2009, questa è la terza volta che l’Austria ospita la Capitale europea della cultura ma è la prima volta, in 39 anni di storia, che questo titolo va a una regione rurale. Insieme a ospiti provenienti da tutto il mondo, abbiamo partecipato alla cerimonia che ha dato il via alla manifestazione cogliendo l’occasione per visitare alcune delle località protagoniste.
La cultura è il nuovo sale
“Sono nato qui, ho vissuto qui e voglio morire qui”. Ci accoglie con questa frase l’ex sindaco del piccolo comune di Steinbach sul lago Attersee, davanti alla casa immortalata da Gustav Klimt in uno dei suoi celebri quadri. In questa affermazione c’è molto dello spirito tradizionalista che anima questa gente e che è la premessa da cui si è partiti per costruire l’immenso programma di Capitale europea della cultura che per tutto il 2024 vedrà impegnata la città di Bad Ischl e altri 22 comuni della regione rurale (e spettacolare) del Salzkammergut.
Siamo in Austria, nel cuore di un’Europa più insolita di quanto si possa pensare. Verso est, a solo un’ora d’auto da Salisburgo si entra in questo mondo fiabesco, fatto di laghi alpini, ghiacciai e montagne scoscese, una zona per lo più incontaminata, dove regnano pace e silenzio. Sarà perché questo territorio è stato per oltre seicento anni proprietà privata degli Asburgo e, prima che nell’Ottocento qui irrompesse il turismo, a questi luoghi e a questa gente nessuno poteva avvicinarsi perché il sale valeva oro e andava protetto, da tutto e da tutti. Eppure, da qui è passata una parte importante della storia di questo paese.
L’estrazione del sale, la casa estiva dell’imperatore Francesco Giuseppe, l’aristocrazia, i numerosi artisti e musicisti che hanno scelto questa regione per vivere e trovare ispirazione per le loro opere: Gustav Klimt e Gustav Mahler, Theodor Herzl e Sigmund Freud, Hugo von Hofmannsthal, Karl Kraus e Stefan Zweig, Arnold Schönberg e Arthur Schnitzler. Insomma, tutti i protagonisti della cultura dell’epoca hanno frequentato e amato questa terra. Ed è proprio da questa storia così importante che sono partiti gli organizzatori del programma, con l’obiettivo di mettere a confronto le tradizioni locali con differenti culture provenienti dall’Europa e dal resto del mondo, ponendo l’enfasi sul tema della tolleranza, dell’importanza di dare spazio alle differenze e di rispondere a una domanda: che cosa possiamo imparare dagli altri?
Bad Ischl
Con soli 14.000 abitanti, Bad Ischl è il comune più importante della regione, il più popoloso dei 23 nei quali si sviluppa il programma e sicuramente il più suggestivo dal punto di vista architettonico. Se la storia antica di questa cittadina è da sempre legata alle miniere di sale e alla ricchezza che esse hanno generato, è dall’Ottocento che il suo nome si è affiancato all’imperatore Francesco Giuseppe diventando così “kaiserstadt”. È qui che il sovrano amava trascorrere l’estate in quel palazzo neoclassico noto come “Kaiservilla”, dove i visitatori possono oggi ammirare arredi, vestiti d’epoca e trofei di caccia. E fu a Ischl che il 19 agosto 1853 si celebrò il fidanzamento con la Principessa "Sissi”. Dal balcone del palazzo che ospita il Museo del Comune, la coppia accolse l’ovazione della gente del posto. Si tratta di uno dei più antichi edifici di mercanti di sale della zona, successivamente diventato un hotel chiamato "Hotel Austria", la cui scritta può ancora essere letta sulla facciata.
La cerimonia di apertura
È nel parco cittadino di Bad Ischl che si svolge la cerimonia ufficiale di apertura. È il 20 gennaio. La serata è limpida e fredda, ci sono circa quindicimila persone assiepate all’aperto in attesa che la festa cominci. Dopo i discorsi delle autorità, il palco è gremito dal coro: sono addirittura mille voci, al centro c’è Hubert Von Goisern, noto in Austria come compositore, cantante e viaggiatore nato proprio qui, che ha legato la sua opera alla rivisitazione dei suoni di queste montagne. Ci sono le percussioni, le campane e il theremino. Il coro intona il classico yodel dando vita a un momento di grande suggestione che strizza l’occhio alla cultura del posto, così come la sfilata di costumi tradizionali rivisitati dalla scuola di Ebensee che sale sulla scena, subito dopo.
Se fin qui le performance sono nel segno della reinterpretazione della tradizione, spetta alla stella della serata, Conchita Wurst (originario di questa regione), portare la voce della contemporaneità che preannuncia il momento più originale dell’evento: la coreografa Doris Uhlich (anche lei nata nel Salzkammergut) e il suo ensamble si presentano al pubblico completamente nudi, nonostante la temperatura sia di meno sei gradi. Per circa un quarto d’ora una nuvola di polvere (o forse il sale) avvolge i protagonisti di una danza selvaggia dove corpi giovani, meno giovani e disabili celebrano la bellezza della diversità. Provocatorio, certo, come da sempre sono i corpi nudi. O forse no, visto che da queste parti la sauna è un’istituzione e la si fa rigorosamente senza coprirsi. Forse non tutto il pubblico ha apprezzato ma certo ha avuto un’occasione per riflettere e dibattere, ciò che la cultura dovrebbe sempre aiutarci a fare.
Bad Goisern
Ci spostiamo e in soli dieci minuti di treno arriviamo nel borgo di Bad Goisern, subito a nord del lago di Halstatt, quel luogo “troppo bello per essere vero” su cui si affaccia l’omonima cittadina nota per essere un esempio di “iperturismo”: da quando in Cina ne è stata costruita una copia esatta e dopo essere apparso in un serie televisiva coreana, questo angolo incantato di lago di 900 anime non conosce pace ed è letteralmente travolto dal più classico turismo “mordi e fuggi”. Si calcola che un milione e mezzo di persone si avventuri fin qui semplicemente per scattare la stessa foto che inonda le pagine di qualunque social media (e che noi non vi riproponiamo). Ma Bad Goisern, appisolata a soli 15 chilometri da qui, non potrebbe essere più distante da questo triste fenomeno, anzi custodisce e protegge con orgoglio la sua identità. Per l’anno da Capitale, dal mese di marzo 2024 artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo sono invitati a lavorare, a scambiare e promuovere abilità manuali con gli artigiani locali. Opere d’arte in legno, vetro, pelle e carta stampata andranno ad arricchire la Hand.Werk.Haus, il centro per la cultura artigianale ospitato in una gradevole struttura con duecento anni di vita alle spalle.
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Vorchdorf
Ci spostiamo verso nord, lasciandoci alle spalle la città di Ebensee, anch’essa protagonista di quest’anno da capitale, con una mostra che commemora la storia antifascista del Salzkammergut. Questo centro è tristemente famoso per aver ospitato un campo di concentramento che in questi mesi l’artista giapponese Chiharu Shiota trasforma in installazione artistica. Superiamo lo spettacolare lago di Traun sul quale troneggia il monte Traunstein. Il panorama diventa improvvisamente pianeggiante, ci troviamo oramai a metà strada tra Bad Ischl e Linz.
La nostra meta è la città di Vorchdorf dove ha sede la galleria d’arte Tanglberg chiamata anch’essa ad arricchire il programma 2024. Si tratta di un luogo che è un vero gioiello di eleganza, di quelli che siamo abituati a trovare nelle grandi città ma che qui spiccano in modo particolare. Gli spazi occupano due palazzi che distano tra loro poche centinaia di metri, ciascuno dei quali ospita anche un ristorante. Ci sono opere che vanno dal Cinquecento ai giorni nostri e le varie sale che compongono i due edifici alternano mostre temporanee a esposizioni permanenti. Oltre ad ammirare quadri e arredi, è lo stesso XVI secolo in un insolito (da queste parti) stile rinascimentale a rappresentare la vera attrazione. Nel 2024 qui si discuterà del ruolo dell’arte contemporanea oggi, con un format pensato per rispondere alle esigenze di un pubblico ampio, proveniente dal mondo dell’arte, della scienza e degli affari, concentrandosi su aspetti come la raccolta e l’esibizione di opere d’arte visiva così come l’arte nel contesto del piacere. Dopo le visite alle mostre, l’arte sarà discussa durante cene con gli artisti accompagnate da performance e discussioni.
Abbiamo toccato solo alcune delle 23 città coinvolte in questo progetto unico e ambizioso.
Il programma completo di Bad Ischl Salzkammergut Capitale europea della cultura può essere consultato qui.