Dar Es Salaam, in Tanzania: la metropoli tropicale dalle profonde radici
Dall’umile villaggio di pescatori zaramo chiamato Mzizima, Dar es Salaam (che tutti chiamano ‘Dar’) si è trasformata in una fiorente metropoli tropicale di quasi otto milioni di abitanti. È il secondo porto commerciale dell’Africa orientale (dopo Mombasa in Kenya) nonché il polo affaristico della Tanzania. Eppure Dar es Salaam è riuscita a mantenere un’atmosfera accogliente e a misura d’uomo. Ognuno dei suoi quartieri ha una sua personalità. Il centro è delimitato dal Kivukoni Front, con un animato mercato del pesce e una spiaggia nella sua punta orientale, dove all’alba attraccano i dhow con il pescato notturno.

A ovest del mercato del pesce, edifici storici con influssi dell’architettura africana, araba, indiana e tedesca si mescolano ai grattacieli moderni. Lungo i marciapiedi, gli ambulanti vendono di tutto, dal tè caldo ai caricabatterie, e per le vie sfrecciano bajaji (tuk-tuk) e mototaxi. Circa 7 km a nord, sulla Msasani Peninsula lungo le strade si susseguono ambasciate e case eleganti, le farfalle svolazzano tra cascate di bougainvillea, la brezza marina regala un po’ di sollievo dalla calura e abbondano ottimi caffè, mercati e ristoranti. Più a nord, e a sud della città, ci sono spiagge sabbiose e isole invitanti, mentre a sud-ovest, oltre l’aeroporto internazionale, i sentieri ombreggiati della Pugu Kazimzumbwi Nature Reserve offrono l’occasione per una pausa dal trambusto cittadino.
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Cosa fare in due giorni a Dar Es Salaam,
Se avete poco tempo, limitatevi al centro della città e alla Msasani Peninsula, facilmente raggiungibili dall’aeroporto. Se soggiornate più a lungo, aggiungete un giorno o due a nord o a sud della città.
Un giorno a Dar
Partite al mattino presto per esplorare il centro, fermandovi per la prima colazione in una delle sale da tè intorno a Kisutu St e visitate il National Museum e il mercato del pesce di Kivukoni. Nel pomeriggio andate ad acquistare dipinti Tingatinga o artigianato al Drum e allo Slipway, poi un aperitivo al Wavuvi Kempu o al Level 8.
Se avete più tempo
Dopo aver visitato il centro città e la Msasani Peninsula, andate al Village Museum e al Mwenge Carvers’ Market. Proseguite per le spiagge vicino al White Sands Hotel & Resort e prendete una barca per fare snorkelling intorno alle isole di Fungu Yasini e Mbudya. Concludete con una visita alle rovine di Kunduchi e tornate in città per la cena.

Centro città
Venditori di tè vanno su e giù sui marciapiedi facendo tintinnare le monete per richiamare gli acquirenti. Nei negozi si vendono samosa speziate e dolci peda (dessert simili a biscotti). Edifici storici dalle influenze africane, arabe, indiane e tedesche, mescolati a grattacieli dall’architettura imponente, abbelliscono le vie intorno al porto. Ai lati della strada si vende frutta di stagione e i ciabattini siedono ai loro banchetti all’ombra, dando nuova vita alle scarpe più consumate. Enormi navi portacontainer sono allineate nel porto, aspettando di sbarcare il proprio carico. Bajaji e mototaxi sfrecciano, e attraversare la strada è un’avventura.
Il centro di Dar es Salaam è congestionato, suggestivo e pieno di angoli nascosti da scoprire. Qui potrete darvi al lusso oppure stare attenti al vostro budget, ci sono alberghi e ristoranti che vanno dalla semplice struttura in stile locale ai cinque stelle. Comunque sia, se gli date una possibilità, è ben probabile che il fascino schietto del centro della città vi farà venir voglia di tornarci.

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Mercato del pesce di Kivukoni
Il mercato del pesce di Kivukoni si anima all’alba, quando i dhow dei pescatori scaricano il pescato sulla spiaggia. Partite dalla Zone 1, dove per tutto il giorno si tengono le aste. I venditori, da un lato di un largo tavolo di metallo, mostrano la merce che vendono al miglior offerente, mentre dall’altra attendono signore con veli e turbanti dai colori vivaci. Raggiunto il prezzo ‘giusto’, i soldi vengono gettati al venditore, che mette il pesce in un secchio e lo passa all’acquirente. Nella Zone 3 si compra il pesce al chilo, nella Zone 2 si può invece acquistare il pesce pulito e spinato. Il mercato, caotico e rumoroso, con i pavimenti scivolosi, le pile di pesce appena pescato e le vendite animate, è un posto affascinante e pittoresco. Dall’altra parte della strada potete far friggere il pesce in grandi tinozze o acquistare ugali e altri contorni. Tornati indietro, verso il mare, oltre la Zone 2, troverete alcuni tavoli dove potrete gustare ciò che avrete comprato.
Una mattina al National Museum
Il National Museum & House of Culture della Tanzania è nascosto in una via laterale alberata. Visitarne la collezione, che spazia su diversi generi, può facilmente occupare un’intera mattinata. All’entrata è possibile prendere accordi per una visita guidata, ma si può esplorare il museo per proprio conto; le didascalie sono in swahili e in inglese.
Meritano di essere visitate anche le sale dedicate alla tratta degli schiavi a Zanzibar e ai periodi coloniali tedesco e britannico. Per gli appassionati di automobili, vicino al cortile c’è una piccola collezione che comprende la Rolls-Royce del governatore coloniale britannico, usata poi da Julius Nyerere.
Per vedere una copia dei famosi fossili dello zinjanthropus (soprannominato ‘uomo schiaccianoci’) e altri ritrovamenti archeologici, andate alla sezione dedicata all’evoluzione umana. Nel percorso, osservate il gigantesco fossile di un mollusco bivalve, ritrovato appena a nord di Dar vicino a Kunduchi.
Assolutamente da non perdere la sezione artistica del museo, dove sono esposti esempi di arte rupestre africana e sculture dei makonde, oltre a dipinti e altre opere di artisti tanzaniani contemporanei, tra cui George Lilanga ed Elias Jengo. Durante la visita non tralasciate di osservare alcune graziose porte e finestre del museo in stile arabo. Se vi rimane un po’ di energia, troverete il piccolo e piuttosto negletto giardino botanico di Dar proprio dietro l’angolo.

Shopping secondo l’uso locale
I mercati di Dar es Salaam sono caotici, pittoreschi e traboccanti di frutta, verdura, spezie, oggetti di plastica, articoli di abbigliamento, elettronica e molto altro. Per iniziare in maniera soft, partite dal tranquillo mercato di Kisutu. Il piano terra non ha nulla di interessante, ma al primo e al secondo livello troverete venditori di prodotti freschi e di spezie. Nelle vicinanze, all’angolo tra Bibi Titi Mohammed St e Uhuru St ci sono commercianti di stoffe, alcuni con negozi che si aprono sulla strada, altri nascosti in passaggi interni. È un buon posto per kitenge (grandi tessuti dai motivi colorati) e kanga (tessuti più leggeri di cotone, da avvolgere intorno al corpo, spesso con proverbi stampati lungo il bordo). Ogni negozio ha una scelta leggermente differente e tutti hanno i loro preferiti: quelli di Dora e Rehema sono dei buoni punti di partenza per esplorare questo universo di colori.
Brezza marina, artigianato e ottimi ristoranti sulla Msasani Peninsula
Grazie alla brezza che spira dall’oceano, alla vista sul mare turchese e ai giardini stracolmi di fiori e farfalle, la Msasani Peninsula – l’elegante quartiere residenziale di Dar es Salaam, sede di ambasciate – offre una piacevole tregua dal caos del centro. Il nuovo Tanzanite Bridge, lungo 1 km, ha eliminato gli ingorghi di traffico che intasavano il Selander Bridge e ora è ipotizzabile fare base qui durante la permanenza a Dar. Approfittate dell’offerta di ristoranti e caffè in continua evoluzione, prendete il traghetto per la vicina Bongoyo Island e passate un pomeriggio in spiaggia, acquistate oggetti d’arte e di artigianato allo Msasani Slipway o al Tingatinga Centre dei Morogoro Stores, concedetevi il lusso di uno dei molti hotel confortevoli, sorseggiate acqua di cocco alla Coco Beach e godetevi la vita notturna. Tra cieli blu, mare azzurro e ritmi rilassati, i giorni passano velocemente e non vorrete più andarvene.

L’atelier Tingatinga
La visita al laboratorio della Tingatinga Arts Cooperative Society ai Morogoro Stores è uno dei momenti salienti di un soggiorno a Dar es Salaam. Arrivati nel compound, superate una fila di negozi all’aperto ed entrate nell’edificio principale, pieno ovunque di dipinti. La scelta di soggetti e di stili è vastissima. Passate del tempo a esaminarli, in alcuni è impressionante la cura dei dettagli. Osservate gli artisti al lavoro, ascoltate le loro storie e lasciate che vi mostrino alcune delle loro opere preferite. Potete anche commissionare un dipinto, ma dovrete aspettare diversi giorni, a seconda delle dimensioni, perché sia pronto.
Tutto ciò è un grande tributo a Edward Saidi Tingatinga, l’artista autodidatta che ha dato origine alla più nota corrente artistica della Tanzania. Nato nel 1932 nella remota zona di Tunduru, nella Tanzania meridionale, dopo soli quattro anni di scuola primaria si spostò a nord, a Tanga e poi a Dar es Salaam, dove lavorò come domestico di un funzionario britannico. Per arrotondare, cominciò a dipingere fantasiosi animali su piccole tegole. Lì dove oggi si trova l’atelier la moglie, Agata Mataka, vendeva i suoi dipinti, sempre più richiesti. Intorno a Tingatinga si formò una piccola cerchia di allievi, dapprima costituita da parenti, poi anche da altri che impararono a imitare il suo stile. Ma una notte del 1972 la polizia gli sparò, scambiandolo per un ladro in fuga. Dopo la sua morte, gli allievi si associarono e, con il sostanziale supporto della Swiss Association for International Cooperation, diedero vita all’attuale laboratorio.
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Arte e cultura a Dar
Dar es Salaam ha un’animata vita cultura e artistica. Un ottimo posto da cui cominciare è il Nafasi Art Space. La parola nafasi, che in swahili significa sia ‘spazio’ sia ‘opportunità’, riassume l’impegno posto dal centro nel fornire opportunità e spazi espositivi agli artisti tanzaniani emergenti. Ospitato in un compound nel quartiere di Mikocheni, subito a ovest della Msasani Peninsula, ha personale molto preparato e disponibile e organizza numerosi eventi, tra cui concerti e spettacoli di danza, mostre e laboratori. Accordandosi in anticipo si possono organizzare lezioni.
Altro centro artistico è il Drum, con una piccola galleria d’arte, un caffè e un negozio di artigianato che vende cesti e gioielli. I ricavi sostengono iniziative artistiche gestite dalla comunità locale. Il National Museum, oltre alla sua collezione permanente, ospita regolarmente la Museum Art Explosion, che mette in risalto vari aspetti dell’arte e della cultura della Tanzania. La Undarey Art Gallery, la galleria personale del noto artista tanzaniano Undare Mtaki, espone i dipinti di Mtaki – degni di nota per l’uso di pattern rettangolari ed effetti di luce unici. Un altro artista tanzaniano contemporaneo da tenere d’occhio è il pittore e illustratore Amani Abeid.

Uno spuntino a Coco Beach
Coco Beach, la spiaggia più frequentata di Dar es Salaam, è stata rinnovata: ora è un mix di ‘veri’ ristoranti e bancarelle di cibo, dove si può sorseggiare acqua di cocco direttamente dalla noce (dafu), fare uno spuntino con piatti alla griglia e patatine e divertirsi a osservare chi fa kitesurf e i bagnanti che nei weekend affollano la spiaggia. Coco Beach ospita spesso feste e, di sera o durante i party che si tengono regolarmente all’alba, non è un luogo raccomandabile per i bambini più piccoli; ma nei pomeriggi del weekend, quando è piena di giovani e famiglie, l’atmosfera è tranquilla e autentica.
Una fuga a Bongoyo Island
Bongoyo Island, parte della Dar es Salaam Marine Reserve, è raggiungibile dallo Msasani Slipway con un breve tragitto in barca. Qui si può fare snorkelling, senza grandi soddisfazioni (è meglio nelle vicine Mbudya o Fungu Yasini), ma la piccola spiaggia è rilassante e di solito poco affollata nei giorni feriali, e l’isola è una meta piacevole di una gita di un pomeriggio. I traghetti partono regolarmente dallo Slipway tra le 9.30 e le 17. A Bongoyo si possono noleggiare sdraio, ombrelloni e attrezzatura da snorkelling dai venditori di fish and chips e bibite. Sull’isola, a differenza della terraferma, le maree non influiscono sulla possibilità di fare il bagno. Ci sono poi alcuni sentieri per brevi passeggiate. Si può campeggiare, accordandosi alla biglietteria dei traghetti allo Slipway, ma talvolta è richiesto un gruppo di almeno quattro persone.

Farsi un’idea della vita rurale al Village Museum
Il Village Museum – una collezione all’aperto di case tradizionali tipiche delle diverse regioni della Tanzania – oggi è un po’ trascurato, ma se lo si visita con la giusta disposizione d’animo può essere un’esperienza piacevole e illuminante. Non tutte le case hanno cartelli esplicativi, ma all’ingresso si può ingaggiare una guida. Non tralasciate di entrare all’interno per vedere le zone in cui si cucinava, con i loro sgabelli bassi, quelle in cui si dormiva e quelle riservate al bestiame. Ci si può realmente fare un’idea di quale sia la vita tradizionale in alcune parti della Tanzania rurale. Poi, se l’avete concordato all’arrivo, potrete assistere a una breve ngoma (danza tradizionale).
Uno sguardo sul passato alle rovine di Kunduchi
È facile immaginare come fosse Kunduchi all’apice del suo splendore, quando i mercanti portavano dall’Oriente porcellane e spezie. Probabilmente attraccavano all’isola di Bongoyo (dove sono stati scoperti resti di ormeggi) e raggiungevano la costa su barche più piccole. Considerato oggi uno dei siti di rovine swahili più significativi della Tanzania, Kunduchi conserva i resti di una moschea della fine del XV secolo e una serie importante di tombe a pilastro arabe del XVIII secolo, alcune delle quali custodiscono frammenti di ceramica cinese. Ci sono anche sepolture più recenti. Il sito si trova all’ombra di grandi baobab, uno dei quali è noto come ‘albero della vita’: si crede che girandogli intorno in senso orario si aggiungono anni alla propria vita, mentre in senso antiorario si ottiene l’effetto opposto. Dopo anni di abbandono, il sito è ora sotto la direzione della Tanzania Wildlife Management Authority ed è custodito notte e giorno. È possibile campeggiare (con la propria tenda o con una fornita da loro), per cui si può arrivare nel tardo pomeriggio e visitare le rovine subito prima del tramonto. Portate cibo e bevande (c’è un piccolo frigorifero per gli alimenti deperibili). La spiaggia è a pochi passi.