Berlino a 25 anni dal crollo del muro
Un itinerario tra i luoghi simbolo della capitale tedesca un quarto di secolo dopo quella storica notte.
Una barriera tra due mondi.
Nella notte del 13 agosto 1961 soldati e poliziotti della Germania Est srotolarono a Berlino chilometri di filo spinato, isolando così il settore controllato dai sovietici. Ben presto quel filo sarebbe stato rimpiazzato da lastre in cemento, le strade tagliate in due e la linea della U-Bahn, il trasporto pubblico che collegava le due parti della città, definitivamente bloccata. Il Muro era un disperato tentativo della DDR di arrestare l'esodo della sua popolazione verso occidente.
Quasi 3,6 milioni di persone infatti si erano trasferite a ovest, spingendo il paese sull'orlo di una crisi quasi irreversibile. Quella barriera venne trasformata negli anni in un complicato sistema di sicurezza consistente non in uno, ma in due muri divisi tra loro da una "strisce della morte" disseminata di filo spinato e cavalli di Frisia, riflettori, sentieri pattugliati, cani pronti ad attaccare, sofisticati sistemi di allarme e torri di osservazione piantonate da guardie con l'ordine di sparare a vista.
L'addio al muro, 25 anni fa.
Nato in una notte, il muro crollò altrettanto velocemente dopo 28 anni. Il 9 novembre 1989 il portavoce della DDR - pressato dai 500.000 tedeschi che pochi giorni prima erano scesi in piazza chiedendo riforme democratiche - fece un annuncio sorprendente alla TV di stato: tutte le restrizioni agli spostamenti sarebbero state abolite. E alla domanda di un reporter (quando?), rispose: "Per quello che ne so, immediatamente".
Così fu. La voce si diffuse in fretta e centinaia di migliaia di berlinesi dell'Est si diressero verso il Muro. Le guardie di confine rimasero a guardare e in mezzo a scene di feste selvagge e cortei chilometrici di Trabant (le auto simbolo dell'epoca), le due Berlino tornarono di nuovo insieme.Un itinerario lungo la storia.
Lo smantellamento dell'odiata barriera cominciò quasi subito e a rimanerne in piedi fu una porzione minima di non più di due chilometri. Oggi la città si è amalgamata al punto che solo un occhio attento potrebbe distinguere l'Est dall'Ovest.
A un quarto di secolo dal crollo sarà allestita per tre giorni un'installazione chiamata "I Confini della Luce" (Lichtgrenze), ideata dai due artisti tedeschi Christopher e Marc Bauder. Il muro sarà completamente ricreato per tutta la sua lunghezza originaria (15,3 chilometri) accostando migliaia di palloncini bianchi illuminati, ciascuno fissato in cima a un supporto, come si trattasse di lampioni. Per due giorni e due notti Berlino sarà di nuovo divisa in Est e Ovest.
Ecco allora un itinerario lungo i luoghi simbolo della capitale tedesca e della sua storia di città separata da un muro.
East Side Gallery a Friedrichshain.
L'East Side Gallery è il tratto più lungo, meglio conservato e più interessante del Muro. Si trova nel cuore di Friedrichshain, il quartiere dei bar alla moda, dei palazzi abnormi dell'ex DDR, delle strutture industriali riconvertite da punk e squatter.
Qui il Muro è diventato una tavolozza a cielo aperto perché decine di artisti di tutto il mondo vi hanno trasferito l'euforia e l'ottimismo del dopo Guerra Fredda.
Il must da queste parti è rappresentato dal Café Sybille, lungo la celebre Karl-Marx-Allee. Non è solo un locale in cui sedersi per un caffè e una fetta di torta, ma anche una miniera di informazioni su questo angolo della città e un museo in continua evoluzione. Ci trovi anche un pezzo dei baffi di Stalin, recuperato dalla statua che sorgeva lì vicino e distrutta nel 1961.
Potsdamer Platz e Tiergarten.
In Potsdamer Platz cammina vicino ai resti del muro: immergiti in una quantità indescrivibile di stimoli culturali, perdendoti negli spazi di vetro del Sony Center, un insieme di sette edifici costruito all'inizio del nuovo millennio che, visto da una certa prospettiva, ricorda la vetta del monte Fuji.
Uscendo dal Sony Center osserva con attenzione il manto stradale, perché vedrai una suggestiva traccia del percorso del muro che da qui proseguiva lungo Ebertstrasse fino alla Porta di Brandeburgo.
La Brandenburger Tor, già: con questa straordinaria quinta scenica alle spalle, Ronald Reagan pronunciò la famosa frase: "Mr. Gorbaciov, tiri giù quel muro". Era il 12 giugno del 1987 e forse nemmeno lui immaginava che la storia avrebbe corso tanto in fretta.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Checkpoint Charlie a Kreuzberg.
Kreuzberg, a sud-est di Potsdamer Plaz, è un quartiere deliziosamente provocatorio, ambiguo, stravagante e imprevedibile. Non perdere una visita al Jüdisches Museum con oltre duemila anni di storia ebraica, e lo spirito bohémien di Bergmannstrasse, il posto perfetto per mangiar fuori e bere qualcosa. Kreuzberg c'entra con il muro perché qui si trovava il famigerato Checkpoint Charlie. Alpha, Bravo, Charlie: l'alfabeto fonetico americano ispirò il nome del terzo posto di controllo degli Alleati nella Berlino del secondo dopoguerra.
Qui i carri armati americani e sovietici si fronteggiarono nell'ottobre del 1961, poco dopo la costruzione del Muro. A questo luogo sono legati alcuni degli episodi più dolorosi dell'ex DDR. Non lontano, il 17 agosto del 1962, il diciottenne Peter Fechter, di professione muratore, fu colpito dalle guardie di confine e lasciato morire dissanguato. È d'obbligo una visita al Mauermuseum, un museo privato che raccoglie l'attenzione dei turisti e i cimeli del Muro.
La memoria del Muro vicino al Reichstag.
Il Muro correva proprio dietro il Reichstag, nel cuore del centro storico di Mitte. Ecco perché qui vicino si trovano molti monumenti in memoria di coloro che trovarono la morte nel tentativo di attraversarlo. Accanto all'angolo nord-est del Reichstag, il Gedenkstätte Weisse Kreuze (Memoriale delle croci bianche) è un'opera costituita di sette croci bianche infisse proprio dove il Muro finiva nel fiume Sprea.
Oltre il fiume, nei sotterranei della Marie-Elisabeth-Lüders-Haus, l'artista e attivista ambientalista Ben Wagin ha creato un'installazione raccogliendo alcuni frammenti originali del Muro, ognuno dipinto con una data e il numero delle persone uccise in quell'anno presso quella tragica barriera.
In bici lungo il muro.
Se ne hai la forza, noleggia una bici e segui, tutto o in parte, il Berliner Mauerweg (www.berlin.de/mauer), lungo 160 chilometri, che segue le strade un tempo pattugliate dalle guardie di confine con 40 stazioni informative che in più lingue raccontano il contesto storico, gli eventi drammatici e la vita quotidiana nella città divisa.