California, un viaggio on the road
Un itinerario in auto alla scoperta del sud della California tra città sorprendenti, deserto, attrazioni uniche e tutti i miti del Golden State.

Il sogno comincia così
Ok, siete appena atterrati a Los Angeles dopo almeno nove ore di aereo. Se avrete evitato lo scalo a New York (noi abbiamo optato per un volo AirFrance/Klm con tappa intermedia ad Amsterdam) l'attesa per i controlli d'ingresso negli Stati Uniti non sarà stata neanche troppo lunga. Questo viaggio lo avete sognato, desiderato, studiato in ogni dettaglio e ora ci siete: benvenuti in California, ecco il vostro tour nel So.Cal, il sud del Golden State! Prima domanda decisiva: come ci si muove da queste parti? I beatnik saltavano da un treno merci all'altro, facevano autostop, si fermavano a dormire ovunque capitasse. A meno che non abbiate a disposizione un mucchio di tempo, voi scegliete un'auto a noleggio. Che sia a bordo di uno spazioso SUV tipicamente americano, di una piccola utilitaria o un cabriolet da pellicola, l'on the road vi regalerà sensazioni uniche e panorami indimenticabili. Certo, in alcune occasioni farete i conti con il traffico (la tratta Los Angeles - San Diego può essere infernale) e con i costi elevati dei parcheggi in città, ma alla fine sarete soddisfatti della scelta. Seconda domanda: c'è bisogno della patente internazionale? Ogni Stato americano ha propri regolamenti in materia. Per quanto riguarda la California la risposta - al momento - è no: sarà sufficiente la vostra patente italiana. Lo garantisce il nostro Ministero dei Trasporti in questo documento del 2015 e noi abbiamo provato sul campo che è proprio così. Un consiglio? Verificate prima di partire che non ci siano stati cambiamenti: le modifiche normative non sono infrequenti.

Prima notte? A Santa Monica, sull'oceano
A meno che non abbiate le energie per infilarvi subito in auto e percorrere la strada che porta a San Diego, passare le prime ore americane a Los Angeles o nei dintorni potrà essere una buona soluzione. Noi abbiamo scelto Santa Monica per cominciare a sentire il profumo dell'oceano ed entrare in contatto con l'easy going californiano, lo spirito della gente del posto che sembra rendere tutto più leggero e sopportabile. Santa Monica è la regina delle spiagge cittadine, è a tratti raffinata ma al tempo stesso decisamente informale. Turisti, ragazzini e artisti di strada animano la Third Street Promenade, una via pedonale con negozi eleganti. Per un po’ di sapore locale, fate un giro come le star in Montana Ave o nell’eclettica Main St, la spina dorsale del quartiere che veniva chiamato Dogtown, dove è nata la cultura dello skateboard. Ma forse la vera attrazione della spiaggia è il lungo molo, il Pier sul quale termina la mitica Route 66, la strada che ogni viaggiatore ha sognato di percorrere. Un grande cartello segna l'End of trail. Fermatevi per uno scatto memorabile, godetevi la musica, il passeggio e magari uno spuntino in uno dei tanti locali del posto. Per la notte potreste provare l'esperienza del motel. Nati come alberghi per viaggiatori, sono ancora diffusissimi in tutto il paese. Si tratta di soluzioni estremamente economiche. Se sceglierete bene, dormirete in camere pulite e confortevoli, con bagno privato e a volte addirittura la cucina. Noi abbiamo trovato il nostro tra quelli offerti dalla catena Travelodge.

Sulla Pacific Coast Highway
L'on the road vero e proprio comincia sulla Pacific Coast Highway, l’autostrada che attraversa tutta la California costeggiando l’oceano. La destinazione è San Diego ma lungo il tragitto potrete concedervi qualche pausa dal traffico (qui scorre molto lentamente, specie durante i giorni delle feste o nel weekend) e incontrare alcuni grandi miti del Golden State. Huntington Beach per esempio, una delle spiagge più fotografate dello Stato e autentica patria del surf americano. Il suo lungo pontile ricorda un luna park con musica, bancarelle e chioschi. Il piccolo e interessante museo dedicato al surf merita decisamente una visita. E c'è perfino la Surfing walk of Fame con i nomi dei migliori sportivi capaci di rendere grande questo sport. L'ultima città californiana prima del Messico è San Diego. Si è autoproclamata "città più bella dello Stato", certamente è una delle più smart e rilassate che possiate visitare. San Diego è ricca, piacevole grazie al clima perfetto e alla costa meravigliosa, offre ai suoi abitanti una qualità della vita altisisma ed è diventata il luogo perfetto in cui condividere e sviluppare idee in grado di cambiare il mondo. Qui non ci si annoia: tra musei, zoo, parchi e spiagge ogni vostra giornata da queste parti potrà essere speciale. Dalla parte opposta della baia rispetto a downtown, Coronado offre una protezione naturale al porto di San Diego, e protegge con altrettanta cura la propria atmosfera tradizionalista. Gli abitanti lo definiscono isola, ma, benché amministrativamente separato da San Diego, è collegato alla terraferma dallo spettacolare Coronado Bay Bridge, lungo 3,4 km (aperto nel 1969), e da una striscia di sabbia lunga e stretta, conosciuta come il Filo d'argento (Silver Strand). Coronado vale una visita per i suoi giardini, per le case spettacolari e per l’hotel che nel 1959 ospitò il set di "A qualcuno piace caldo”. Da allora il Del Coronado è sempre stato associato a Marylin Monroe, ma la sua storia hai inizio molto prima. Al momento della costruzione, nel 1888, era addirittura il resort più grande del mondo. Se alla spiaggia preferite i prati allora passate qualche ora a Balboa Park, uno dei grandi parchi culturali urbani d’America. È grande una volta e mezzo il Central Park di New York e ospita una delle attrazioni più note di San Diego, lo zoo. Per la movida notturna dirigetevi verso il Gaslamp il quartiere il cui nome rimanda alle lampade a gas molto comuni in città fino all'inizio del ventesimo secolo (oggi quattro nuove lampade a gas sono state posizionate all'incrocio tra Market Street e la quinta strada per evocare quel periodo). Il quartiere ospita molte manifestazioni, festival ed è scritto al "National Register of Historic Places". Include 94 edifici storici, la maggior parte dei quali sono stati costruiti nell'Era Vittoriana e sono attualmente sede di ristoranti, negozi e locali di tendenza.
Verso Palm Springs
La strada per raggiungere Palm Springs è davvero affascinante. Il paesaggio cambia improvvisamente, insieme alle temperature. Un consiglio? Sul percorso incontrete un villaggio di montagna, Julian, piccolo e tutto raccolto su una strada principale che non è troppo diversa da ciò che videro i cercatori d’oro nel 1870. Fermatevi ad assaggiare il famoso apple pie della zona e godetevi il ritmo rilassato del Julian Pie Company, l'apprezzata panetteria che offre sidro di mela, ciambelle aromatizzate al sidro e cannella e i tradizionali dolci alle mele. Poi, soddisfatti e pieni di zuccheri, riprendete il cammino, attraversando l’Anza-Borrego Desert State Park, il più grande parco statale degli Stati Uniti, al di fuori dell’Alaska, con 800 km di strade sterrate, 12 oasi di protezione naturalistica e 180 chilometri di sentieri escursionistici. Deve il suo nome all'esploratore Juan Bautista de Anza che arrivò qui nel 1774 e si trovò difronte un numero sterminato di borregos, le pecore selvatiche delle Montagne Rocciose che un tempo pascolavano libere da qui fino alla Baja California (oggi sopravvivono solo poche centinaia di capi). L'inverno e la primavera coincidono con l'alta stagione: a seconda dell'entità delle piogge invernal, i fiori selvatici sbocciano con colori brillanti, sebbene per pochi giorni, a partire dalla fine di febbraio. L'estate è molto calda e le temperature possono raggiungere anche i 51°C. Arrivare a Palm Springs significa invece entrare nella città principale della Coachella Valley, dove si susseguono cittadine nel deserto che vanno dalla modaiola Palm Desert fino a Indio, la capitale americana del dattero. A nord di Downtown, la funivia rotante è la grade attrazione di Palm Springs (24$ il prezzo del biglietto per gli adulti, 17$ per i bambini). La Palm Springs Aerial Tramway sale in verticale per 1800 m in 15 minuti, attraversando cinque differente zone di vegetazione, dal fondo del Sonoran Desert fino alle San Jacino Mountains (occhio alle escursioni termiche). Una delle attrazioni di Palm Springs è anche una delle più spettacolari case in stile Mid-Century Modern del paese, progettata all'inizio degli anni '60 da Robert Alexander, un imprenditore edile locale, per sua moglie Helene. È composta da quattro stanze circolari costruite su tre livelli, rivestite di pietra e vetro. La rivista Look la definì "la casa del futuro". Tragicamente, l'intera famiglia morì in un incidente aereo nel 1965, ma la tenuta divenne ancora più famosa l'anno successivo,, quando vi si trasferì Elvis Presley. Il 1° maggio 1967 lui e la moglie Priscilla varcarono la soglia per cominciare la loro luna di miele. L'Elvis Honeymoon Hideaway è stato restaurato in modo autentico e lo si può ammirare ogni giorno con visite giornaliere. Poi c'è la casa che fu di Frank Sinatra e che ospitò feste leggendarie con i personaggi più importanti dell’epoca. Oggi non appartiene più alla famiglia di The voice e si può affittare al prezzo di 26 mila dollari a notte. Per spendere di meno ma senza rinunciare alla comodità, potreste prenotare all' Hyatt che si trova su Palm Canyon, la strada principale di Palm Springs. Un'ottima posizione per girare la città a piedi senza servirsi dell'auto.
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Joshua Tree National Park
Il Joshua tree è un albero bizzarro (anzi, in realtà si tratta di una yucca dalle dimensioni di un albero), e il parco che da lui prende il nome si estende per 3030 kmq alla convergenza tra i deserti Colorado e Mojave. Il biglietto si paga all’ingresso (20$ ad auo ed è valido per sette giorni), dove potrete procurarvi anche brochure e pubblicazioni ricche di informazioni utilissime. Gli scalatori sanno che il ‘JT’ è la destinazione migliore di tutta la California per praticare l’arrampicata, ma anche i bambini di ogni età riusciranno a "scalare" gli enormi massi che il parco ospita. Gli escursionisti passeggeranno tra oasi ombreggiate da palme e attraversate da sorgenti e ruscelli, mentre i ciclisti godranno delle bellissime vedute offerte dalle strade sterrate percorribili su due ruote. Il momento migliore per venire è la primavera, quando i Joshua tree fioriscono con un singolo bocciolo molto grande di colore bianco crema e i cactus ocotillo, con rami simili a tentacoli, si ricoprono di fiori cremisi. Sembra incredibile ma in questo ambiente ostile l’uomo è sopravvissuto per oltre 5000 anni. La prima popolazione stabile fu quella dei pinto, cacciatori-raccoglitori che perlustravano il Pinto Basin in cerca di prede. Più tardi, i serrano, i chemehuevi e i cahuilla si alternarono nelle diverse regioni del parco abitando le oasi, in particolare la Mara Oasis (ora nota come Twentynine Palms). Negli anni della corsa all’oro i cercatori setacciarono la regione senza grandi successi; l’unica miniera fruttuosa si rivelò la Lost Horse Mine, acquistata da un facoltoso imprenditore del Montana di nome J.D. Ryan, che introdusse il molino a pestello visibile ancora oggi. All’inizio del Novecento le popolazioni native erano praticamente scomparse, costrette ad abbandonare le loro case dai proprietari terrieri o uccise dal vaiolo. La Lost Horse Mine fu abbandonata nel 1931 e cinque anni dopo il Joshua Tree venne nominato Monumento Nazionale: acquisì lo statuto di Parco Nazionale solo con l’approvazione del California Desert Protection Act nel 1994. Questo luogo ha ispirato alcune delle più belle canzoni degli ultimi cinquant’anni. Camminare tra questi alberi che i mormoni chiamarono alberi di Giosuè per le loro braccia che sembrano indicare la via della salvezza, sarà come ritrovarsi dentro il celebre album degli U2.

Los Angeles, la città dei sogni
"Rovesciate il mondo su un fianco e tutto ciò che è slegato cadrà su Los Angeles". La frase è di Frank Lloyd Wright e si adatta perfettamente alla città che vi troverete davanti. Stellata e lunatica, LA è ogni giorno meta di viaggiatori curiosi, aspiranti divi del cinema e future stelle del rock, ma offre ben più che il semplice richiamo della fama e della fortuna. È una città rigogliosa, dalle mille sfaccettature, colma di attrazioni di qualità eccellente: musei, musica, cibo, architettura, giardini. Raccontare tutto di questa città è un'impresa impossibile ma ecco a cosa non dovreste proprio rinunciare. Cominciate a familiarizzare con LA attraverso una passeggiata su Hollywood Boulevard e passate in rassegna le stelle della Walk of Fame, il marciapiede più scintillante al mondo. Presto gli obiettivi delle vostre fotocamere incroceranno il famoso Dolby Teather, il teatro in cui ogni anno si celebra il rito degli Oscar e allora la sensazione di essere già stati da queste parti si farà fortissima. Una visita agli Universal Studios, il parco tematico di una delle prime case di produzione al mondo è d'obbligo. Giostre da brivido, tour guidati, esibizioni dal vivo per scoprire i segreti del cinema. È qui che capirete perché a Los Angeles quella del cinema è una vera e propria industria anzi, "l'industria" (The Industry, appunto). Tutto è show e la nuovissima attrazione dedicata a Harry Potter (che con la sua realtà virtuale apre nuovi confini per l'intrattenimento) ne è la massima espressione. Per non farvi mancare nulla poi, fate una passeggiata fino a The Sign, la scritta Hollywood a caratteri cubitali visibile sopra la collina più ripresa del mondo. Qualche anno fa c’era chi arrivava fino in cima, per arrampicarsi sulle lettere. Ora non è più possibile, ci si ferma ad un centinaio di metri dall’enorme scritta bianca e si ammira il bel panorama su tutta la città. Le ville dei residenti, un silenzio inaspettato e tanta natura, regalano una Los Angeles inattesa. Un consiglio? Programmate di trascorrere qualche ora al Getty Center, forse uno dei luoghi più belli di tutta la città, specie per la sua struttura architettonica all'avanguardia. Si tratta di un museo ricchissimo capace però di attrarre anche visitatori generalmente poco abituati a visitare i musei. In tanti arrivano qui solo per visitare i giardini o sedersi sui gradini di marmo abbagliante a guardare la città dall’alto. Se a Los Angeles invece siete arrivati per la musica, passate all’ 8901 West Sunset Boulevard: c'è il Whisky a Go Go. Qui hanno iniziato praticamente tutti, da Jim Morrison ai Guns n’ Roses a Beck. E a propostito di musica, segnate Amoeba Records è la migliore fonte della città per chi è in cerca di novità e grandi classici. Tutti i generi musicali su ogni supporto possibile: dai Cd ai vinili, fino ai vecchi nastri. Il posto perfetto per ogni appassionato.
Fabrizio ha viaggiato in California ospite di Visit California. I collaboratori di Lonely Planet non accettano gratuità in cambio di recensioni positive.