Non solo mare: le migliori piscine naturale in cui tuffarsi

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Quando si pensa a un tuffo la mente vola dritta al mare, ma nascoste nell’entroterra, camuffate tra la natura più rigogliosa, si nascondono piscine naturali e laghetti d’acqua limpida in cui gettarsi sentendosi completamente liberi. Ecco i nostri preferiti.

La Giola di Thásos, Grecia © Balate Dorin
La Giola di Thásos, Grecia © Balate Dorin
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Giola di Thásos, Grecia

È la mitologia a raccontare che Zeus, innamoratosi della bella Europa dopo averla vista raccogliere dei fiori nei pressi di una spiaggia, si trasformò prima in un mansueto e bellissimo toro bianco profumato di zafferano per sedurla e portarla con sé, poi in un’aquila per sopraffarla in un boschetto di salici. 

Ed è l’immaginazione, invece, a suggerire che l’avesse nascosta proprio qui, a Thásos, nella straordinaria piscina naturale scavata nella roccia e affacciata direttamente sul mare, affinché la prigioniera potesse consolarsi con la vista del verde smeraldo che brilla nella bianca vasca marmorea quasi perfettamente circolare, e del più intenso verde delle pinete, dei platani e degli abeti che ricoprono il paesaggio intorno. Il soprannome di quest’isola, infatti, è ‘il diamante verde dell’Egeo’, proprio perché accanto al giallo delle rovine che testimoniano la sua antica gloria, all’oro delle spiagge sabbiose e al blu del mare che la circonda, è senza dubbio il verde il suo colore dominante. 

La Giola si trova nella parte meridionale dell’isola ed è raggiungibile a piedi, in bicicletta e anche in automobile tramite una strada sterrata lunga circa 2 km che parte dalla strada principale. La sua presenza è comunque regolarmente segnalata. 

Qui Cleopatra dava appuntamento all’amato Antonio per romantici bagni notturni © Mahmoud Batran
Qui Cleopatra dava appuntamento all’amato Antonio per romantici bagni notturni © Mahmoud Batran

Vasca di Cleopatra, Marsa Matruh, Egitto

A quanto pare Cesare se ne innamorò fin dal primo incontro e con lei visse una travolgente storia d’amore; lo stesso destino toccò a Marco Antonio, che cedette di fronte al suo fascino perdendo la testa a tal punto da sposarla (e avere da lei tre gli) nonostante fosse già legato a Ottavia: Cleopatra VII, considerata dal popolo dell’Egitto l’incarnazione della dea Iside, era senza dubbio una donna dalle incredibili doti seduttive.

E disponeva degli strumenti giusti per catturare l’attenzione e concentrarla su di sé. Pare che avesse fatto costruire un passaggio segreto sotterraneo che collegava uno dei suoi palazzi con una magnifica baia dalle acque cristalline, circondata da chiare rocce calcaree che formavano una piscina dal contorno quadrangolare. Qui la regina dava appuntamento all’amato Antonio per romantici bagni notturni. Le striature della laguna, dal turchese all’acquamarina, sono le stesse di allora. Provare per credere. 

A Marsa Matruh non è presente la barriera corallina, per cui non si trovano i colorati pesci presenti invece nelle località del Mar Rosso. Ma per la sua bellezza tutto il litorale è considerato come ‘i Caraibi del Mediterraneo’. Vi si praticano numerosi sport acquatici tra cui il windsurf e il kitesurf. 

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Blue Eye Albania
I colori fatati del Blue Eye © Zoltan Varga Photographer

Sorgente dell’occhio blu, Albania

Le acque di questa sorgente, di origini tuttora sconosciute, risalgono attraverso un insieme di caverne sotterranee ed emergono ribollendo in una grande buca dalla superficie traslucida, dai colori intensi e cangianti: blu scuro al centro, gradazioni di azzurro elettrico tutt’intorno, poi sfumature di verde e screziature di rame. Quest’iride ipnotica incanta per i suoi giochi di luce e per la forza di attrazione della profondità: i subacquei sono scesi fino a 50 metri senza incontrarne il fondo. La sorgente è inserita in un contesto fiabesco – piante acquatiche, libellule e farfalle abbondano – ed è circondata da un bosco ombroso, ottimo per un picnic e una pennichella, anche se il parco tende ad affollarsi nei mesi estivi. Sorge infatti a una ventina di chilometri da Saranda, uno dei principali centri turistici della costa albanese, ed è meta di frequenti gite in giornata. 

Per godersi l’Occhio in tranquillità anche in alta stagione, ed esplorare i laghetti e i torrentelli cui dà origine, si può pernottare sul posto in graziosi bungalow di legno e pranzare nei ristorantini e bar del parco. 

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Il Frontone di Ponza visto dall’alto Stefano Tammaro
Il Frontone di Ponza visto dall’alto Stefano Tammaro

Il frontone, Ponza, Italia

Tra i 41 km di coste frastagliate di cale, insenature e faraglioni dell’isola di Ponza, spicca un costone di candida roccia tufacea che è stato battezzato ‘il Frontone’ per via di una spiccata somiglianza con quello di un tempio greco. Scende a picco sul mare cristallino, con un piglio imponente e vagamente severo, quasi a voler proteggere una preziosa baia scolpita dall’acqua e dal vento, che si fa bella di una spiaggia di sabbia sottile, di un paio di piscine incorniciate dagli scogli e unite da archi naturali, e di fondali molto apprezzati dai sub incuriositi dalla presenza di antiche navi romane e di più recenti relitti di piroscafi. La magia non finisce al calare del sole, perché allora lo stabilimento balneare della spiaggia si trasforma nel fulcro della vita notturna degli 8 kmq dell’isola, servendo aperitivi e diffondendo la sua musica sotto le stelle.

La Spiaggia del Frontone è raggiungibile sia via terra, tramite un sentiero piacevole in discesa e giusto un po’ faticoso in salita (durata 15 minuti circa), sia via mare, per mezzo di piccole barche che fanno servizio direttamente dal porto sia di giorno sia di notte.

Il Lago Rosso è un cerchio quasi perfetto con pareti di roccia rossastra ikmerc
Il Lago Rosso è un cerchio quasi perfetto con pareti di roccia rossastra ikmerc
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Lago Blu e Lago Rosso, Imotski, Croazia

Non si contano i paesi in riva al mare, o a un lago, o a un fiume. Pochi però si affacciano su un enorme cratere carsico che periodicamente si riempie d’acqua, creando un’enorme piscina pubblica in un contesto naturale. 

È il caso di Imotski (Imoschi), un antico borgo fortificato sul confine fra la Dalmazia e l’Erzegovina. Nei mesi estivi i suoi abitanti sfuggono al caldo torrido del centro scendendo il sentiero centenario che raggiunge il lago. Bastano dieci minuti per arrivarci. Il livello dell’acqua cala progressivamente di giorno in giorno fino a prosciugarsi del tutto al termine dell’estate. Con il disgelo primaverile delle nevi, l’acqua riaffiora e il livello riprende a salire, raggiungendo anche i 90 metri. Nel 1914 il lago addirittura tracimò dall’argine inferiore. Poco più in là si apre un secondo foro carsico, persino più impressionante del primo. È il Lago Rosso, un cerchio quasi perfetto con pareti di roccia rossastra (da cui il nome) che precipitano a picco nelle acque blu scuro. Visto dall’alto sembra un occhio variopinto circondato dal verde del bosco. Si ritiene che entrambi i laghi siano collegati all’Adriatico tramite canali sotterranei. 

Le rocce del Lago Blu arrivano a ospitare fino a un centinaio di bagnanti nei giorni di punta. I più determinati raggiungono altri approdi a nuoto o su una storica barca di alluminio, ricavata dai rottami di un aereo della seconda guerra mondiale e in uso fin da allora. 

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Destinazioni in questo articolo:

Albania Croazia Egitto Grecia Italia
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