Neve e gusto in alta Val Badia

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Concentrati sulla “presa” delle lamine e sul prossimo dosso. Con cuore e polmoni che seguono il ritmo delle curve. E con gli occhi che non perdono di vista le bellezze del paesaggio montano (e gli altri sciatori, sulle piste più affollate). Poche attività outdoor come lo sci di discesa sono così coinvolgenti e, complici i climi invernali, così dispendiose di calorie.

Già, le calorie. Sino a pochi anni fa, lo “sciatore tipo” era un austero personaggio che, dopo una robusta colazione, durante la giornata ingollava solo qualche barretta e merendina o, al massimo, un gelido panino al salame mentre risaliva con lo skilift, rimandando il vero “rifornimento” alla cena in baita o in hotel.

Quell’epoca è finita: oggi la tendenza dominante sulle piste è quella di abbinare neve e ricette, bastoncini e forchette, sci e gourmet. È un trend che si afferma a macchia di leopardo, da Roccaraso Rivisondoli all’altopiano di Brentonico, da Courmayeur a Bielmonte ma è il comprensorio altoatesino dell’Alta Badia, nelle Dolomiti, che ha fatto da capofila e che da un decennio ha targato l’intera stagione bianca con la cucina di alta qualità nei rifugi e quindi direttamente sulle piste.

mangiare in Alta Badia
Sciando in Alta Badia, Dolomiti ©JackJelly/Getty Images
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Sì, perché si tratta proprio di sedersi a tavola o al bancone del rifugio con indosso giacca a vento e scarponi, durante una pausa tra le discese, e gustare piatti in cui ingredienti e prodotti locali sono stati scelti e tarati da grandi chef proprio per questo tipo di consumo, calorico ma leggero al tempo stesso.

Alta Badia, Dolomiti,: il luogo perfetto per sciare,e mangiare ©anshar73/Getty Images
Alta Badia, Dolomiti,: il luogo perfetto per sciare,e mangiare ©anshar73/Getty Images

Mangiare in pista, tutte le possibilità dell’Alta Badia

Complice il più alto tasso di cuochi stellati delle Alpi (6 stelle in 15 chilometri quadrati) e la presenza discreta ma carismatica del “tre stelle” Norbert Niederkofler, in Alta Badia “Sciare con gusto” — questo il nome dell’iniziativa — ha portato in dieci anni tra Corvara, La Villa, San Cassiano e La Val molti tra gli chef più rinomati del mondo.

La formula ha riscosso successo crescente e quest’anno il tema sarà la rivisitazione dei temi dei primi nove anni affidati ciascuno a uno chef, con Niederkofler a fare da apripista. Ogni chef proporrà una ricetta abbinata a un singolo rifugio e per tutta la stagione (sino all’8 aprile) in ciascuna ütia della skiarea i menu — già ricchi di per sé — sono arricchiti da quel particolare piatto.

“Sciare con gusto” copre tutto l’inverno ma alcuni eventi si propongono come segnavia per approfondire ulteriormente le esperienze gastronomiche. 

Alcuni sono riservati a pochi eletti mentre la maggior parte sono aperti a tutti gli sciatori. 

- Il 17 dicembre i tre chef stellati locali, Niederkofler, Metullio e Laera hanno cucinato per ospiti vip in occasione delle gare di Coppa del Mondo.

- “Colazione tra le vette” è una formula di grande fascino: si sale prima dell’apertura ufficiale degli impianti, all’alba, al rifugio Las Vegas, si gusta una colazione con prodotti locali e si scende facendo la prima traccia sulla pista appena fresata dal gatto delle nevi. 

- Durante lo Skicarousel Vintage Party, in chiusura di stagione il 6 e 7 aprile, i rifugi proporranno piatti di moda negli anni Settanta e Ottanta.

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Piatti tipici in un agriturismo, Alta Badia ©Matt Munro/Lonely Planet
Piatti tipici in un agriturismo, Alta Badia ©Matt Munro/Lonely Planet

Wine Skisafari

E il vino? Un vero e proprio safari dedicato al succo della vite è il wine skisafari, in programma il 24 marzo con un percorso sciistico che tocca quattro tra i più bei rifugi della vallata.

L’abbinamento tra alcool e attività fisica all’aperto in inverno, tuttavia, è delicato. Sarà per questo che i partecipanti a “Sommelier in pista” — sette appuntamenti tra dicembre e marzo — pagheranno un ticket di 30 € per essere accompagnati da un maestro di sci e da un sommelier professionista per un’intera giornata di sciate e degustazioni di vini altoatesini. 

Chef stellati a parte, l’abbinamento sci – prodotti tipici da queste parti è un’esperienza quasi inevitabile anche per i discesisti più assatanati. Fermarsi anche solo brevemente al rifugio Scotoni lungo la formidabile pista del Lagazuoi, ad esempio, permette di assaggiare uno speciale speck di produzione contadina mentre la kaiserschmarren, il dolce con la marmellata di mirtilli preparato al Rifugio La Crusc sotto le pareti dell’omonimo Sass, è pressoché indimenticabile.

Infine, un suggerimento per il dopo-sci: al Maso Runch, nel comune di Badia, “cucina familiare” non è uno slogan e il menu degustazione è un viaggio nei sapori locali. Ci direte, poi, dei semplici e gustosissimi tutres

Marco Berchi, biellese, 59 anni vive a Milano. Ha lavorato nelle news con incarichi di desk e di direzione. Dal 2003 al 2011 ha diretto i periodici e il Centro Studi del Touring Club Italiano. Si occupa di viaggi e turismo come giornalista indipendente —per La Stampa e la Repubblica — e come consulente. È stato più volte premiato per i suoi reportages dagli Usa.

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