Gli ambienti più estremi del mondo

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Alcuni luoghi del pianeta sono talmente estremi che il solo fatto che siano abitati li rende semplicemente straordinari. Ecco quali sono, secondo noi, i 10 più affascinanti e che vale la pena esplorare. Se ve la sentite.

Guanaco nel deserto di Atacama, Cile ©Maurice Schutgens/Lonely Planet 
Guanaco nel deserto di Atacama, Cile ©Maurice Schutgens/Lonely Planet 
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Deserto di Atacama, Cile 

L'Atacama, in Cile, è davvero arido, desolato e sterile. Alcune sue regioni non sono mai state toccate dalla pioggia e le poche e preziose precipitazioni, 1 cm l’anno, sono dovute alla nebbia. 

Tra la cordigliera della costa del Pacifico e le cime innevate delle Ande, questo deserto è caratterizzato da bacini salati privi di vegetazione. Il modo più sicuro per esplorare questa regione è partecipare a un trekking organizzato. 

Deserto del Sahara, Mali 

Con cime innevate nelle sue regioni centrali e temperature invernali che si aggirano attorno ai 14°C, è lecito chiedersi se il Sahara sia davvero un deserto. Per fortuna, ci sono abbastanza sabbia, sole e spazi infiniti da soddisfare le aspettative. 

Il Sahara si estende per 4000 km, e copre un’area di 9.000.000 di km (è grande quasi quanto gli Stati Uniti). E cresce a vista d’occhio. Se volete fare un trekking contattate una guida affidabile e seguite i consigli di altri viaggiatori. 

Le strade di Delhi, India. ©Bree Christensen/Lonely Planet
Le strade di Delhi, India. ©Bree Christensen/Lonely Planet
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Delhi, India 

Questa è la città dei contrasti e degli eccessi. I suoi 12,8 milioni di abitanti occupano una superficie relativamente piccola di 1483 km divisa in due zone contrapposte. Il groviglio di stradine della città vecchia stride con la calma degli ampi viali alberati di New Delhi. 

Qui in estate non si scherza, con temperature che si aggirano attorno ai 45°C, furiose tempeste di sabbia e piogge monsoniche. Rinfrescatevi all’ombra dell’India Gate, il monumento ai caduti nel centro di New Delhi. 

In viaggio attraverso il Banff National Park sulla Icefields Parkway (Highway 93), in Alberta, Canada.  ©Feng Wei Photography/Getty Images
In viaggio attraverso il Banff National Park sulla Icefields Parkway (Highway 93), in Alberta, Canada. ©Feng Wei Photography/Getty Images

Banff National Park, Canada

Questo parco di 6641 km racchiude alcune delle zone più aspre delle Montagne Rocciose Canadesi. Con 25 imponenti cime alte più di 3000 metri, il profilo di questo parco è straordinario, con iridescenti laghi turchesi e foreste lussureggianti. 

I fiumi alimentati dallo scioglimento della neve e i pascoli sono fonte di sostentamento di una ricca fauna selvatica. Alci, orsi, bisonti e lupi convivono con sciatori, appassionati di kayak e alpinisti. Giugno è il mese migliore per i trekking: i laghi sono turchesi e le orde di turisti (particolarmente folte in luglio e agosto) non hanno ancora fatto la loro comparsa.

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Monastero di Phyang a Leh Ladakh, India. ©skaman306/Getty Images/Moment RF
Monastero di Phyang a Leh Ladakh, India. ©skaman306/Getty Images/Moment RF

Ladakh, India 

Lo stato del Ladakh è incastonato in una valle tra l’Himalaya e il Karakorum. Questa affascinante e spoglia distesa si trova sull’altopiano più elevato dell’India e si dice che vanti il valico carrozzabile più alto del mondo (5602 m). 

La valle è praticamente priva di alberi, ma in compenso è disseminata di monasteri buddhisti che sembrano puntini in questo paesaggio che induce alla meditazione. Traballanti ponti pedonali si aggrappano alle pareti di spaventose gole da dove si ammirano cime incappucciate di neve. Gli unici mesi caldi (tiepidi) sono giugno, luglio, agosto e settembre; entro ottobre la maggior parte delle strade viene chiusa per la neve. In estate in molti monasteri si svolgono celebrazioni.

Il deserto outback del New South Wales in Australia ©Nick Fox/Shutterstock
Il deserto outback del New South Wales in Australia ©Nick Fox/Shutterstock
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Outback, Australia 

A parte la sabbia del Simpson Desert e la terra cremisi delle McDonnell Ranges, ci sono solo spinifex, caldo e cieli infiniti nel luuuunnnggoo tratto di terra che va dalla punta meridionale dell’Australia continentale a Darwin, all’estremità settentrionale. 

Spesso l’unico suono che si sente è il malinconico gracchiare dei corvi. Il vuoto di questo paesaggio è la materializzazione del raccoglimento e della meditazione. I serpenti adorano l’outback. Informatevi bene su che cosa fare in caso di morso sul sito dell’Australian Venom Research Unit.

Lago di Dallol, Danakil, Etiopia. ©Einat Klein Photography/Shutterstock
Lago di Dallol, Danakil, Etiopia. ©Einat Klein Photography/Shutterstock

Etiopia

 All’ombra la temperatura può essere abbastanza piacevole, ma nel bacino salato della depressione di Danakil di ombra ne troverete davvero poca. Dovrete mettere le mani sugli occhi, per vedere la luccicante superficie bianca punteggiata di fumanti solfatare gialle. 

A 150 m sotto il livello del mare, questa depressione è il punto più basso dell’Africa e si dice sia la regione più calda del mondo. Pianificate il vostro viaggio a dicembre o gennaio, i mesi meno torridi. 

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Resurrection Bay, Alaska, USA. ©Westend61 Premium/Shutterstock
Resurrection Bay, Alaska, USA. ©Westend61 Premium/Shutterstock

Alaska Range, USA 

Queste montagne e i loro dintorni sono caratterizzate dal rigido e inospitale clima artico. In inverno le temperature scendono fino a -50°C e le bufere sono la norma, per gentile concessione del vicino mare. 

È un ambiente che non dà tregua, con la gravità che costringe i ghiacciai a ‘scorrere’ come un fiume gelato fino al mare. Per non parlare dei pasti a base di carne in scatola dell’inverno, quando la neve arriva alle finestre e perfino i cani non vogliono uscire di casa. 

Eruzione del vulcano Tungurahua, Cordillera Occidentale delle Ande, Ecuador. ©Kseniya Ragozina/Getty Images
Eruzione del vulcano Tungurahua, Cordillera Occidentale delle Ande, Ecuador. ©Kseniya Ragozina/Getty Images
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Ande, Ecuador 

L’aspra catena delle Ande taglia questo paese compatto in due. Sono poche le persone che si addentrano nella regione degli altopiani centrali con i suoi movimenti vulcanici. 

Qui ammirerete la bellissima ‘Via dei Vulcani’, con diversi crateri tuttora attivi. Il vulcano più settentrionale, il Tungurahua (5016 m), è coperto di neve e si fa sentire con i suoi tremori, vapori e gas. In perenne attività, il Volcan Sangay (5230 m) continua a emettere fumi sulfurei ed eruttare rocce. Per salire sul Tungurahua prendete l’autobus per Baños, noleggiate una camioneta che vi porterà al parco e camminate per tre ore fino al rifugio da dove inizia il sentiero per il vulcano. 

Città del Messico. ©Gerardo Borbolla/Shutterstock
Città del Messico. ©Gerardo Borbolla/Shutterstock

Città del Messico, Messico 

Questa megalopoli cosmopolita in continuo fermento è al tempo stesso affascinante e soffocante. Tutti gli ingredienti del Messico contribuiscono a dar vita a un luogo dalle mille sfaccettature: musica e frastuoni, aria inquinata e parchi, palazzi coloniali e grattacieli, alcuni tra i musei più famosi del mondo e caotiche baraccopoli. 

Il forte inquinamento determinato da traffico, industria e 18 milioni di abitanti è imprigionato dalle montagne che circondano la città. Rinfrescatevi e fate un bagno di cultura al Museo Universitario Arte Contemporaneo), nel campus dell’Universidad Nacional Autónoma de México nella zona meridionale della città.

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