Viaggio nella Spagna che ispirò il genio di Picasso
Ci sono artisti talmente grandi da diventare rappresentati perfetti del territorio nel quale sono vissuti, per tutta o per buona parte della loro vita. Questo è il caso di Pablo Picasso. In occasione dei 50 anni della morte del grande figlio di Málaga, per chi ama viaggiare non c’è niente di meglio che rendergli omaggio visitando i luoghi legati alla sua memoria.

A Málaga, la città natale
Non sempre la città in cui è nato è il posto migliore per incontrare il genio di un artista, ma Málaga, in Andalusia, va sicuramente inserita nell’itinerario. Picasso raccontò di essere stato in grado di disegnare come Raffaello già a quattro anni e di aver dedicato tutta la vita a imparare a farlo come un bambino. Chi ricorda questo celebre aneddoto, proverà una grande emozione arrivando qui. Proprio a Málaga, infatti, lo straordinario talento picassiano iniziò a manifestarsi e a muovere i primi passi verso i capolavori raccolti oggi nei musei della città.
Scopriteli visitando il Museo Picasso Malaga (vi troverete opere quali “Olga Kokhlova con la mantiglia”, “Natura morta con cranio e tre ricci" o "Femme assise (Jaqueline)”) e la Fondazione Picasso-Museo Casa Natale di Picasso. Queste istituzioni ospitano continuamente esposizioni temporanee da non perdere. Al Museo Picasso, per esempio, fino al 10 settembre vi aspetta la mostra Picasso: corpo e materia. Alla Fondazione, invece, vedrete oggetti personali dell’artista e della sua famiglia o disegni preparatori per l’opera Les Demoiselles d’Avignon. Per completare il percorso tra arte e biografia qui in città, visitate anche la Chiesa di Santiago, dove Picasso fu battezzato.

A Coruña: le prime opere esposte al pubblico
Nel 1891, quando suo padre fu nominato professore della locale scuola di Belle Arti, Picasso si spostò nel nord della Spagna, nella città di A Coruña. Intorno ai dieci anni, il giovane Pablo iniziò a prendere seriamente il proprio talento, quando fu ammesso alla scuola e cominciò a dipingere i suoi primi ritratti.
Soprattutto, A Coruña è il luogo in cui l’artista andaluso espose per la prima volta pubblicamente le sue opere. Osservandole, si nota che molti dei temi ricorrenti nei lavori successivi (colombe, tori) già vi compaiono. L’itinerario qui prevede di ripercorre i luoghi frequentati dal giovane Pablo durante il suo soggiorno (spiaggia del Orzán, Torre d’Ercole, Teatro Rosalía de Castro) e di visitare la Casa-Museo Picasso.
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La consacrazione di Madrid e del Prado
Tutti i musei sono importanti, ma alcuni possiedono un magnetismo particolare. Sicuramente questo è il caso del Prado, una delle istituzioni museali più importanti del mondo, dove Picasso entrò per la prima volta nel 1895. Girare per le sue sale lasciò nell’artista un’impronta duratura, perché vi incontrò grandi maestri come Velázquez o El Greco. Che cosa avrebbe detto se gli avessero profetizzato che nel 1936 sarebbe diventato direttore di questo straordinario museo?
A Madrid c’è una tappa obbligatoria da non perdere per cogliere il genio di Picasso: il Museo Nazionale Centro d’Arte Reina Sofia. Qui troverete molte sue opere e, tra tutte, quella che è forse più celebre ed emblematica: parliamo di Guernica, un murale di quasi otto metri di lunghezza che Picasso realizzò per esprimere tutto l’orrore della Guerra Civile spagnola. Una curiosità: questa tela iconica fu dipinta a Parigi nel 1937 e la fotografa Dora Maar ne documentò la nascita e l’evoluzione fino alla sua installazione presso il padiglione spagnolo dell’Esposizione Internazionale di Parigi.

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Barcellona e Horta de Sant Joan, in Catalogna
Il bello di seguire le orme di Picasso in Spagna è la possibilità di comprendere molto della sua evoluzione come artista. A Barcellona, per esempio, nel 1895 Pablo entrò nella scuola di Belle Arti (La Llotja), e in questa città aprì in seguito il suo primo studio, realizzando la prima esposizione personale delle sue opere nel celebre locale Els Quatre Gats. Qui a Barcellona, visitate il Museo Picasso e lasciatevi ispirare dalla sua interpretazione de Las Meninas di Velázquez. Spostandovi di circa 200 chilometri nell’entroterra, non perdete Horta de Sant Joan, paesino che Picasso ritrasse molte volte e dove egli stesso disse di aver sperimentato le emozioni più pure. Qui il Centro Picasso raccoglie riproduzioni delle opere attraverso le quali l’artista immortalò il paese. Girando per Horta, si riconoscono con facilità alcuni dei monumenti che compaiono nei quadri di Picasso, come il convento di San Salvador, la piazza di Missa o la masseria di Tafetans.
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