Viaggio in Lituania: la Collina delle Croci di Šiauliai

Redazione Lonely Planet
4 minuti di lettura

Šiauliai è una città industriale della Lituania che non figura sicuramente nelle classifiche delle grandi mete turistiche, eppure merita una visita per i suoi musei eccentrici e la bella via pedonale. La sua maggiore attrattiva, però, è la Collina delle Croci, spettrale luogo di pellegrinaggio.

La Collina delle Croci di Šiauliai ©shulers/Shutterstock
La Collina delle Croci di Šiauliai ©shulers/Shutterstock
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La quarta città più grande della Lituania non colpisce subito per bellezza. La citazione più antica nelle fonti storiche risale al 1236 in occasione della battaglia del Sole, quando le tribù pagane locali dei samogizi sconfissero nettamente i Cavalieri Portaspada (da qui il gran numero di simboli del sole in tutta la città).

Il suo fascino è sobrio: un centro storico compatto con vie acciottolate accostato all’architettura di epoca comunista che ha sostituito le rovine della guerra; e insoliti musei di nicchia dedicati alle biciclette, alle apparecchiature fotografiche, alla radio e alla TV, che riflettono l’importanza di Šiauliai come centro industriale.

Ma la maggiore attrazione di Šiauliai si trova a nord della città. Ogni giorno visitatori da tutto il mondo affluiscono sulla Collina delle Croci, un’altura ricoperta di croci di ogni dimensione. Le prime furono erette nel 1831 in seguito alla violenta repressione di una rivolta contro il governo zarista, e da allora ne sono state aggiunte a migliaia.

Le prime croci furono erette nel 1831 ©shulers/Shutterstock
Le prime croci furono erette nel 1831 ©shulers/Shutterstock

In raccoglimento sulla Collina delle Croci

Dieci chilometri a nord di Šiauliai si presenta uno spettacolo inquietante: una piccola collina ricoperta da migliaia di croci. Su molte di esse sono infilati rosari o appese decine di croci più piccole che tintinnano dolcemente nella brezza. Alcune sono semplici e disadorne, mentre altre sono raffinate creazioni in ferro o capolavori di arte popolare in legno finemente intagliato, affiancate da dolenti statue della Vergine. Sono simboli di devozione e sfida, di speranza e compassione. Veniteci la mattina presto per un momento di meditazione in tranquillità e passeggiate tra le file di croci e intorno alla base della collina ammirando i dettagli: i tradizionali koplytstulpis lituani (statue in legno sormontate da un piccolo tetto), le magnifiche sculture del Cristo Addolorato (Rūpintojėlis) e le elaborate scene scolpite della Passione di Cristo. Ci sono anche alcune offerte insolite: croci all’uncinetto, di mattoncini Lego, una croce fatta di ingranaggi di bicicletta, una stella di Davide isolata e una croce papale che commemora la Messa celebrata qui da papa Giovanni Paolo II nel 1993. Il sito è meta di fedeli provenienti da paesi lontani; si può notare un memoriale alle vittime dell’11 settembre, recenti tributi ai morti per Covid, nastri blu e gialli in memoria dei civili ucraini morti nella guerra scatenata dalla Russia e poesie ucraine in memoria dei combattenti ucraini e lituani dei battaglioni Azov, Donbas e altri. Piantate la vostra croce, abbandonatevi alle riflessioni, magari ascoltando un gruppo di anziane lituane che cantano sommessamente un canto consolatorio, oppure osservate la collina dalla vetrata a tutta altezza di una vicina cappella progettata dall’architetto italiano Angelo Polesello.

Una storia ancora più antica

Secondo le tradizioni pagane, qui si accendevano fuochi sacri già molto prima che comparissero le prime croci (nel XIV secolo), piantate forse dalle famiglie dei guerrieri uccisi in battaglia. Il loro numero si moltiplicava dopo ogni rivolta contro gli zar russi. In epoca sovietica piantare una croce era reato, ma i pellegrini continuavano a farlo per commemorare le persone uccise o deportate in Siberia. Nel 1961 l’Armata Rossa distrusse le circa 2000 croci presenti sulla collina e scavò dei fossati alla base, ma da un giorno all’altro comparvero altre croci. Nel 1972 furono distrutte dopo il sacrificio di uno studente di Kaunas. Eppure, quando la Lituania riacquistò l’indipendenza nel 1991, la collina contava più di 40.000 croci, che da allora si sono decuplicate.

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Il centro storico di Šiauliai  ©DroneTop/Shutterstock
Il centro storico di Šiauliai ©DroneTop/Shutterstock

Gli insoliti musei di Šiauliai: tra biciclette, radio e fotografie

Tra i numerosi musei di nicchia di Šiauliai, alcuni riflettono la tradizione industriale della città, mentre altri sono espressione appassionata di un hobby particolare. Oggi Šiauliai è l’unico posto nei paesi baltici in cui si continuano a produrre biciclette. Il Museo della Bicicletta ripercorre la storia di Baltik Varas dal 1948 a oggi e presenta alcune straordinarie imprese ciclistiche lituane. Dopo aver messo alla prova la forza della vostra pedalata su una delle postazioni interattive, ammirate la bicicletta monomarcia con cui il 73enne Liudas Alseika compì parte del viaggio da Klaipėda a Vladivostok nel 1960; quando perse la vita per un incidente durante il tragitto, i suoi compagni completarono il viaggio dopo 162 giorni. Osservate la due ruote che partecipò alla Grande Corsa della Pace del Millennio in cinque continenti dal 1998 al 2000, e passate in rassegna le biciclette attraverso i secoli, dai bicicli e dagli scomodi aggeggi del XIX secolo ai modelli sportivi sovietici e a una Imperial Triumph d’epoca.

Al Museo della Fotografia una guida su iPad fornisce informazioni dettagliate. La collezione permanente spazia dalle prime macchine fotografiche con foro stenopeico e modelli vintage Welta, Cnopm e Rollercord a foto del XX secolo che ritraggono partigiani lituani e a all’immagine di un giovane pioniere dalle guance incavate che pare uscito da Grano rosso sangue. Le mostre temporanee puntano i riflettori sui talenti della fotografia contemporanea lituana.

Nel piccolissimo Museo della Radio e della Televisione, nella stessa via, si può scoprire il mondo dei radioamatori, dei ricevitori radio prodotti tra il 1922 e il 1980 da radioamatori dilettanti, dei registratori a bobina e di altre meraviglie prodotte a Šiauliai durante l’era sovietica. I televisori retrò sono delle vere e proprie opere d’arte.

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