I luoghi della Capoeira a Salvador de Bahia
Arte marziale, danza, forma d’arte: comunque vogliate definirla, la capoeira afro-brasiliana è uno spettacolo imperdibile, e la città di Salvador da Bahia è il posto ideale per ammirarla.
Salvador da Bahia è la capitale dello stato che i brasiliani chiamano a terra da felicidade ( terra della felicità). Situata in posizione strategica sull’Oceano Atlantico a ridosso della Baía de Todos os Santos, sulla costa nord-orientale del Brasile, questa città non è solo un paradiso tropicale. Anzi, è il cuore pulsante della cultura afro-brasiliana: variopinta, gioiosa, ma intrisa anche di malinconia.
Salvador da Bahia è la capitale dello stato che i brasiliani chiamano a terra da felicidade ( terra della felicità). Situata in posizione strategica sull’Oceano Atlantico a ridosso della Baía de Todos os Santos, sulla costa nord-orientale del Brasile, questa città non è solo un paradiso tropicale. Anzi, è il cuore pulsante della cultura afro-brasiliana: variopinta, gioiosa, ma intrisa anche di malinconia.
Un tempo colonia portoghese, Salvador fu una roccaforte europea nel Nuovo Mondo nel corso di tutto il XVI secolo. Ma la tratta degli schiavi gettò una luce fosca sul mondo di linde casette coloniali e di ampie spiagge. Secondo le stime storiche, quattro milioni di schiavi africani furono deportati in Brasile dal XVI al XIX secolo; a molti di loro era imposto l’obbligo di lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero che trainavano la nascente economia americana. Fu lì, nelle senzalas — baracche misere e affollate dove gli schiavi vivevano ammassati – cha la capoeira nacque e fiorì. Il primo scopo di questa arte marziale, che probabilmente si ispira alle danze rituali africane, era di difesa contro l’oppressione degli schiavisti. Per nascondere a questi ultimi gli allenamenti, i primi capoeristas resero i movimenti della capoeira simili a una danza, aiutandosi con strumenti a percussione per creare un accompagnamento ritmico; e utilizzarono questo stratagemma finché la loro danza/lotta fu scoperta e proibita del tutto.
Ma gli schiavi continuarono a praticarla in segreto, e all’inizio del XX secolo Mestre Pastinha e Mestre Bimba crearono due scuole differenti, portando l’arte marziale nata per difesa al rango di una forma d’arte riconosciuta a livello nazionale (e soprattutto legale). Oggi non esiste posto al mondo più indovinato di Salvador da Bahia per assistere a un’esibizione di capoeira tradizionale — e per ammirarne l’eleganza, la forza e la malinconia.
Mercado Modelo
Sejam bem-vindos (benvenuti) a Cidade Baixa, o Città Bassa. Il Mercado Modelo è un mercato locale sempre brulicante di turisti: qualcuno fa acquisti, la maggior parte si rilassa con una birra in attesa del traghetto per attraversare la baia.
L’edificio che lo ospita fu realizzato nel XIX secolo con la funzione di terzo Palazzo della Dogana. Sebbene la tratta degli schiavi fosse tecnicamente illegale dal 1831, per diversi decenni molti africani continuarono ad arrivare in Brasile, e prima di essere smistati presso i loro padroni venivano trattenuti nello scantinato di questo edificio, spesso allagato. Oggi il mercato è il luogo ideale per ammirare esibizioni di capoeira. Una visita al mercado vi aiuterà a comprendere il dramma dello schiavismo e quindi le circostanze che hanno dato vita alla capoeira. Poi attraversate la strada e salite sullo storico Elevador Lacerda per raggiungere la Cidade Alta (Città Alta) e il Pelourinho, il centro storico, dove hanno sede le più quotate scuole di capoeira.
Associação de Capoeira Mestre Bimba
La capoeira è nata nelle piantagioni di zucchero brasiliane, nel XVI secolo. Il modo in cui viene eseguita oggi è il frutto dell’evoluzione che ha avuto a Salvador e del contributo di Mestre Bimba, il cui figlio presiede tuttora l’Associação de Capoeira Mestre Bimba, la più antica e famosa scuola di questa arte marziale.
Mestre Bimba, il cui vero nome era Manuel dos Reis Machado, era il più giovane di 25 fratelli. Impiegato come carpentiere al porto fin da quando era un ragazzo, imparò la capoeira, nella variante cosiddetta Angola, da un marinaio africano. Deluso dal fatto che quella forma d’arte si era involuta in un’attrazione per turisti, Manuel ne creò una variante ‘regionale’. Il suo sistema era semplice quanto rigoroso: i partecipanti ai corsi dovevano indossare abiti bianchi e disadorni, e sciarpe colorate che ne indicassero il grado.
Mestre Bimba pretendeva dagli allievi molto rigore e serietà: così facendo la proiettò nel XX secolo, aggiungendo coreografie e mosse specifiche al repertorio tradizionale.
La capoeira divenne una forma d’arte riconosciuta a livello nazionale dopo che Mestre si esibì per il governatore di Bahia nel 1928. Con la sua approvazione, Mestre fondò la prima scuola ufficiale nel 1932. Morì improvvisamente nel 1974 ed è tutt’oggi una figura simbolo di Bahia. La scuola nel Pelourinho propone lezioni e corsi per adulti e bambini. La sera, se vi aggrada, fermatevi ad ammirare i maestri che si esibiscono.
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Atelier Mestre Lua Rasta
Cercate un souvenir unico? Fermatevi nella bottega dell’eclettico Mestre Lua Rasta, maestro di capoeira, musicista, artigiano ed esperto di strumenti a percussione della tradizione afro-brasiliana. Nato nel 1950, Mestre Lua Rasta, il cui vero nome è Gilson Fernandes, studiò capoeira con Mestre Bimba nel 1968. La sua vera passione, però, era la musica che accompagnava le esibizioni, prodotta da strumenti come il berimbau (un arco di legno a singola corda), l’atabaque (un tamburo di legno cilindrico) e l’agogô (una sorta di campana usata anche nella samba). La sua passione lo rese uno dei più ammirati costruttori di strumenti del paese.
Oggi Mestre Lua Rasta vive sull’isola di Itaparica, dove concia la pelle e raccoglie il legno che poi utilizza nella sua bottega cittadina per realizzare strumenti unici e bellissimi. Ammirate le sue interessanti creazioni e fate acquisti; Mestre Lua offre lezioni di percussioni e capoeira.
Igreja e Convento São Francisco
Nel Pelourinho, sulla plaza del Cruzeiro São Francisco, si trova una delle chiese più spettacolari di tutto il Brasile. La barocca igreja è abbellita da magnifici (e sontuosi) elementi decorativi, tra cui un lampadario in argento del peso di 80 kg.
Si possono notare alcune decorazioni prodotte dagli schiavi africani stessi che, in veste di artigiani, svolsero un ruolo decisivo nella costruzione della chiesa. In un afflato di ribellione, realizzarono cherubini dai volti deformati, o con genitali sproporzionati. Molti dei particolari più grotteschi vennero pudicamente coperti o adattati. Tuttavia questa ribellione rivela un’interessante analogia con la capoeira: infatti se i padroni erano riusciti a obbligare gli schiavi a lavorare, non avevano potuto impedire loro che la protesta e la creatività si esprimessero in modalità del tutto imprevedibili.
Balé Folclórico da Bahia
Concludete la giornata nel vicino Teatro Miguel Santana per assistere a uno spettacolo del Balé Folclórico da Bahia. Questa compagnia di ballo riunisce decine di musicisti, ballerini e cantanti che si esibiscono in un repertorio di tradizionali ‘danze degli schiavi’: capoeira, samba e danze cerimoniali legate ai riti del Candomblé, una religione afrobrasiliana.
Il Balé Folclórico è una forma di spettacolo decisamente inattesa per il pubblico: un’esplosione pirotecnica di orgoglio nazionale e abilità fisica, di gioia e di malinconia, durante la quale il ritmo delle percussioni africane accompagna l’ammaliante danza del fuoco e la scatenata capoeira.
La compagnia ha raggiunto la fama a livello internazionale in seguito a un’esibizione che tenne alla Biennale de la danse a Lione nel 1994. In seguito a quell’evento, il Balé ha raggiunto i palcoscenici di New York, Sydney e Stoccolma.