A piedi tra i murales della Sanità, a Napoli
Nel rione Sanità i murales sono un modo per farsi ascoltare e raccontare storie, personaggi, sogni e anche drammi. Così, interi muri sono lasciati agli street artist nell’ambito di progetti pensati, tra gli altri, dalla Fondazione di Comunità San Gennaro, e sono molti gli artisti internazionali che arrivano nel quartiere, anche da molto lontano, per continuare a far parlare gli edifici: la gente ormai li ha adottati e offre loro il caffè dai balconi mentre dipingono. Seguiteci in questo itinerario a piedi in unoi dei quartieri più affascinanti di Napoli per scoprire la street art che si nasconde tra i vicoli.

La nascita di un nuovo murales alla Sanità è un momento conviviale, un’occasione per ritrovarsi e fare comunità. E ogni volta che un’opera viene terminata, il calore e la gioia degli abitanti del rione sono tangibili. Partite alla ricerca di queste opere d’arte che raccontano i giorni nostri facendo una prima tappa nel frizzante Borgo dei Vergini, cuore del rione, più precisamente in un vicoletto storicamente mal frequentato, ma da qualche anno recuperato, dove spiccano due bei volti di donna (Vico Buongiorno) del messicano Addi Fernandez Facte; uno dei due, di delicata potenza, sta per essere accarezzato dalla mano di un uomo: le interpretazioni sono le più svariate. Il tempo di un paio di foto e potete proseguire su Via Vergini verso nord, tra negozietti e bei palazzi d’epoca.
Se è ora di pranzo, imboccate Via Arena della Sanità e fermatevi per un banchetto con i fiocchi alla super pop Trattoria Scugnizza, dove mangiare un piatto di pasta e fagioli e polpette fritte costa meno di una serata al cinema. Proseguite lungo la via, poi girate a destra in Via Santa Maria Antesaecula; dopo una manciata di minuti, lateralmente all’ingresso della Basilica di San Severo, vedrete un enorme totem dipinto, intitolato Perseveranza (Piazzetta San Severo a Capodimonte): è opera del cileno Matu e del suo aiutante della Sanità, un ragazzo di nome Sasà (l’artista ha insistito affinché il murales fosse firmato anche da lui), e omaggia i giovani che con l’arte rendono migliore il rione.
Scendete ora lungo Vicolo Maresca e girate a sinistra in Vico Arena della Sanità: che ci fanno Totò e Peppino (Vico Arena della Sanità 136) della Banda degli onesti raffigurati su un grande muro della Sanità? Sono le creazioni dello spagnolo Tono Cruz e invitano a restare uniti davanti alle difficoltà, proprio come si fa nel rione. A volte basta poco, come un bel disegno su un muro per ricordare quanto questo sia un quartiere capace di raccontare mille storie, soprattutto a un viaggiatore curioso.
Prendete a questo punto Via Sanità e arrivate fino a Piazza Sanità per vedere Luce, il ‘fascio luminoso’ del diametro di 18 m sui sorrisi di Asia, Domenico, Flavio, Roberta, Ilaria e Siria, sei bambini della Sanità che Tono Cruz ha ritratto assieme ai loro disegni per sottolineare che il futuro del quartiere sta proprio in questi bambini sorridenti e nei loro volti innocenti e speranzosi.
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Poco oltre, sulla parete laterale della Basilica di Santa Maria della Sanità, notate le due figure, una maschile e una femminile, che si fanno forza a vicenda: sono due ragazzini della Sanità che l’argentino Francisco Bosoletti, ormai amico di Napoli e del rione, ha voluto imprimere sul muro e intitolare Resis-ti-amo. A breve distanza, sempre su Via Sanità, potrete ammirare Tienime, ca te tengo, che lo street artist Jerico Cabrera Carandang ha disegnato sulla colonna dell’ascensore del ponte della Sanità, dedicato a Maddalena Cerasuolo: un grande, eloquente abbraccio che verrebbe voglia di restare a guardare per ore. Il titolo, già di per sé un capolavoro, ne spiega bene il senso, ed è stato scelto dagli abitanti del rione perché i murales alla Sanità sono sempre iniziative che partono dal basso e coinvolgono tutti gli abitanti, spesso chiamati, come in questo caso, anche a scegliere un titolo per le nuove opere.
A un certo punto, Via Sanità diventa Via Fontanelle e porta al famoso cimitero; proseguendo lungo la strada, al civico 76, non potrete non notare la parete della Chiesa di Maria Santissima del Carmine, che dal 2006 è stata decorata dai vivaci disegni di Mono Gonzalez, Tono Cruz e Sebastian Gonzalez, assieme a bambini e genitori della Sanità: un tocco di allegria in una via piuttosto grigia. Non smettete di guardarvi intorno mentre percorrete le vie di questo storico angolo di Napoli: qui ogni nuovo giorno è buono per dare sfogo all’arte e raccontare la vita, bombolette alla mano.