I consigli di viaggio di chi è stato alle Maldive: tra natura e resort di lusso
Per molte persone la maggiore attrattiva delle Maldive restano i celebri resort di gran lusso, ma ci sono sempre due lati in una medaglia o, in questo caso, in una conchiglia di ciprea. Abbinare un soggiorno in un resort, con tutti i suoi comfort, a un’esperienza di carattere culturale in una delle decine di isole abitate dell’arcipelago può arricchire in modo straordinario un viaggio alle Maldive.
Dove si trovano le Maldive
Circa 1800 anni fa i mercanti arabi diedero alle Maldive un soprannome che rimane valido ancora oggi: le ‘Isole del denaro’. A quel tempo le conchiglie di ciprea (boli) di cui l’arcipelago era ricco erano un’importante moneta internazionale, e oggi queste isole paradisiache si sono trasformate in uno dei luoghi di vacanza preferiti dalla gente più ricca.
A parte i soprannomi, l’etimologia della parola ‘Maldive’ si riferisce alla particolare geografia dell’arcipelago. Le ‘isole della ghirlanda’ sono, in effetti, disposte come una collana nell’Oceano Indiano, come sospese sotto l’orecchino a goccia dello Sri Lanka, a sud dell’India. E questo tesoro è creato solo con i materiali più belli: sabbie bianche e dorate dall’orlo turchese, acque limpide come diamanti e tramonti luminosi incorniciati dalle palme. Ogni secondo trascorso qui è un’esperienza da sogno.
Dove andare
Le Maldive sono il paese con l’altitudine più bassa del mondo, e quindi si trovano in prima linea sul fronte dei cambiamenti climatici. Ciò rende ancora più preziose le sue bellezze naturali, soprattutto gli avvistamenti della fauna. Appassionati di snorkeling, di immersioni subacquee e degli animali in genere dovrebbero puntare sull’atollo più meridionale, Addu (chiamato anche Seenu), dove si possono vedere stenelle rostrate, tartarughe marine, squali balena e sterne bianche, un uccello marino che non si trova in nessun’altra isola dell’arcipelago.
Addu
Addu ospita anche alcune delle caratteristiche più nuove o particolari delle Maldive: un campo da golf a nove buche con vista sulla laguna, una delle strade più lunghe dell’arcipelago (16 chilometri, ideale da percorrere in bicicletta) e la ‘montagna’ più alta della nazione, che si staglia con i suoi cinque metri sopra l’isola di Villingili.
Soggiornare in un resort di lusso dove farsi coccolare 24 ore su 24 è sicuramente una componente importante di un viaggio alle Maldive, ma i trattamenti benessere e le cene a cinque stelle non sono tutto. Per farvi veramente un’idea della vita locale dovete visitare una delle isole ufficialmente dichiarate abitate, sulle quali risiede buona parte dei 345mila abitanti dell’arcipelago. Fino al 2009 erano in vigore delle restrizioni governative che imponevano ai visitatori di richiedere un permesso per esplorare o soggiornare sulle isole non occupate dai resort. Oggi invece numerose isole abitate sono aperte per escursioni in giornata o anche con pernottamento, e il personale dei resort deve per legge essere composto al 50% da persone del posto. Ciò significa che la cultura delle isole è oggi molto più accessibile ai visitatori.
Dopo essermi goduta i lussi del Shangri-La Villingili Resort & Spa, nell’atollo meridionale di Addu, ho partecipato a un tour in bicicletta condotto dalla guida locale Azmy ad Addu City – la sequenza di pacifiche isole abitate situate appena oltre la laguna del mio splendido resort – per una tranquilla introduzione alle ‘vere’ Maldive. Questa 'città' è pervasa da una pacata atmosfera isolana (così vicino all’equatore il ritmo è per forza di cose rallentato), ma la street art a tema politico, le numerose moschee, gli animati teashop e i sorrisi di benvenuto della gente rivelano inaspettatamente una comunità molto vivace.
“Qui non chiudiamo le porte a chiave, ci conosciamo tutti”, mi ha spiegato Azmy sorridendo mentre parcheggiavamo le biciclette fuori dalla casa della sua famiglia. Mi ero fatta invitare per vedere – e provare – l’undholi, il tradizionale dondolo maldiviano che si trova in quasi tutte le case degli atolli. La moglie e la suocera di Azmy sembravano perplesse per il mio entusiasmo e desiderio di provare il bel dondolo di legno del loro soggiorno, ma mi hanno gentilmente assecondata. E l’esperienza è stata all’altezza delle aspettative.
La gente di Addu parla in genere un ottimo inglese, dato che tra gli anni ’40 e gli anni ’70 gli inglesi gestirono varie basi militari sull’isola di Gan. Il nonno di Azmy lavorava nella base come cuoco, mentre suo padre, un consigliere comunale, spera un giorno di aprire un museo militare per raccontare la storia della base, che era considerata un incarico arduo per i piloti britannici a causa della sua posizione remota e isolata.
Ma anche senza un museo si possono scoprire molte testimonianze storiche interessanti. Girando in bici abbiamo visto un ufficio postale in disuso ricoperto di muschio, monumenti alla memoria pieni di papaveri, un cinema dall’aria retrò (ancora usato occasionalmente) e un inquietante centro di quarantena per i malati di elefantiasi, una malattia trasmessa dalle zanzare che è stata ufficialmente debellata solo nel 2016. Inutile dire che ho declinato l’invito a vedere il centro più da vicino.
Oggi le caserme della RAF fanno parte dell’Equator Village, uno dei tanti resort economici che stanno aprendo in tutto l’arcipelago, e la pista di atterraggio è utilizzata dai voli commerciali invece che dai bombardieri. I primi voli passeggeri internazionali, provenienti da Colombo, sono atterrati all’aeroporto di Gan alla fine del 2016. Poiché si prevede un boom del turismo negli atolli meridionali, adesso è il momento giusto per andarci, prima che diventino troppo affollati.
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Malé
Se la vita nelle isole è la quintessenza delle Maldive, la capitale, Malé, rimane il principale snodo dei trasporti e merita decisamente una tappa per vedere la sua versione in miniatura della vita nella ‘grande città’. Anche se ha una superficie di soli 5,8 chilometri quadrati, in confronto alle isole più remote questo puntino nell’oceano densamente popolato ha un’evidente impronta cosmopolita. Gli abitanti spesso si dividono tra due lavori, spostandosi in motorino attraverso strade intasate dal traffico all’ombra degli alti palazzi che ospitano le banche e gli uffici. I mercati sono pieni di animazione, l’asfalto sfrigola, il richiamo alla preghiera risuona attraverso i rumori della città.
Se avete tempo di fare solo una cosa a Malé, andate a vedere la Vecchia Moschea del Venerdì. Costruita in pietra corallina nel 1656, presenta pareti dalle decorazioni elaborate e – proprio come i coralli che si vedono nell’oceano – ruvide al tatto. Le lapidi consumate nel cimitero (quelle a punta sono per gli uomini, quelle arcuate per le donne) sono inclinate e sembrano quasi una folla di spettatori che fanno a gara per riuscire a vedere l’eleganza senza tempo della moschea. La semplice tomba di Abdul Barakat Yoosuf Al Barbary, l’uomo a cui si attribuisce la conversione delle Maldive dal buddhismo all’islam nel XII secolo, si trova sull’altro lato della strada.
Camminare sotto il sole tropicale fa venire fame, e anche chi va alla spa o a prendere il sole deve pur mangiare. Il territorio delle Maldive include 90mila chilometri quadrati di oceano, quindi non sorprende che il pesce sia l’alimento più diffuso – il tonno, in particolare, fa la parte del leone. Assaggiate questo pesce saporito nel mas huni, un piatto per la prima colazione a base di tonno, cipolla, cocco e peperoncino mangiato insieme al pane piatto detto roti. Il tonno è anche l’ingrediente principale di molti piccanti ‘short eats’ – popolari spuntini fritti – e del curry di tonno che la gente del posto consuma con entusiasmo a ogni pasto.
Molti resort e tour operator propongono uscite di pesca che offrono l’occasione di assistere alla tradizionale tecnica con asta e lenza usata ancora oggi dai pescatori maldiviani, oltre che di cimentarsi in prima persona nella pesca di esemplari di grossa taglia. In alternativa, andate al mercato alimentare e del pesce di Malé, dove potrete vedere il pescato del giorno e andare a caccia di souvenir. Se le patatine di pesce, il tonno affumicato o la pasta di tonno non incontrano i vostri gusti, potete optare per un’alternativa dolce, il ‘bounty’, un gustoso snack locale a base di noce di cocco, zucchero e miele.
Prima volta alle Maldive
Sarà la vostra prima volta alle Maldive? Allora:
• Pianificare bene il viaggio essenziale: le Maldive non sono propriamente dietro l’angolo rispetto all’Italia.
• Altrettanto essenziale è scegliere il giusto resort, perché ce ne sono davvero per tutti i gusti e ognuno di essi si presta a un diverso tipo di viaggio: viaggio di nozze, immersioni/snorkeling, escursioni, viaggio in famiglia.
Quando andare e prezzi
L’alta stagione va da dicembre a marzo. In questo periodo, si registrano anche i prezzi più alti, specialmente tra Natale e Capodanno. Questa è anche la stagione secca, quindi il periodo dell’anno durante il quale si registrano le minori precipitazioni.
I periodi di bassa stagione sono due: da aprile a luglio e da settembre a novembre. In questi mesi i prezzi sono molto più bassi ma c’è anche il rischio maggiore di incappare in pioggia e giorni nuvolosi.
Documenti
Infine, prima di partire non dimenticatevi dei documenti. Che sono un passaporto con validità residua di almeno sei mesi e il visto di ingresso, valido per soggiorni di massimo trenta giorni. In aggiunta a questi due documenti, dovrete anche avere:
• Voucher di prenotazione dei servizi alberghieri;
• Biglietto aereo di andata e ritorno (o di proseguimento del viaggio).
Emma Sparks ha viaggiato alle Maldive grazie al supporto dello Shangri-La Villingili Resort & Spa I collaboratori Lonely Planet non accettano omaggi in cambio di recensioni positive.