7 motivi per visitare Anguilla, l'isola caraibica da sogno

Redazione Lonely Planet
4 minuti di lettura

All’ombra di palme da cocco e alberi di coccoloba si estendo­no scintillanti spiagge di sabbia bianca, piene di coloratissi­mi beach bar che offrono barbecue sfrigolanti, forti punch al rum e musica reggae dal vivo: Anguilla è l’incarnazione del sogno caraibico. Le sue acque cristalline e le scogliere bruli­canti di vita sono perfette per uno snorkelling spettacolare, per remare in kayak trasparenti e veleggiare verso minusco­li isolotti e atolli sparsi al largo. Inoltre negli ultimi anni l’isola ha visto crescere iniziative come l’eliminazione della plastica monouso e numerosi progetti a sostegno dell’energia rinnovabile. Insomma, è arrivato il momento di progettare un viaggio ad Anguilla, ecco allora le 7 cose da non perdere.

La spiaggia di Shoal Bay ©Vehorn/Budget Travel
La spiaggia di Shoal Bay ©Vehorn/Budget Travel
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1. Shoal Bay East, la spiaggia più bella dell’isola

L’idilliaca Shoal Bay East – una distesa scin­tillante e quasi deserta di sabbia bianchissi­ma cosparsa di minuscoli frammenti di con­chiglie – è ancora miracolosamente inden­ne da brutture. C’è una manciata di ville e resort di piccole dimensioni, oltre a una se­rie di beach bar dall’atmosfera rilassata, ma la spiaggia è tranquil­la, persino in alta stagione. Portatevi l’equi­paggiamento da snorkelling (o noleggiate­lo sul posto), dato che le trasparenti acque turchesi sono perfette per osservare il mon­do sottomarino. 

2. Il barbecue del B&D’s

Una vera e propria istituzione di Anguilla, questo barbecue a gestione familiare sul ciglio della strada serve pollo, costolette, pesce e aragoste da leccarsi le dita, accompagnati da contorni come riso, insalate di pasta, patatine fritte o in­ salate di cavolo. Sotto la tenda aperta si riunisce una cerchia di seguaci composta da gente del posto e visitatori ben informati. I suoi johnnycake sono i più grandi e più friabili dell’iso­la. Arrivate presto, prima che finisca l’aragosta. 

Cove bay beach ©Medioimages/Photodisc/Getty Ima
Cove bay beach ©Medioimages/Photodisc/Getty Ima

3. Un’uscita in barca a Prickly Pear Cays

Le immersioni più belle di Anguilla si fanno in questa grotta sottomarina, situata circa 9,6 km a nord-ovest dell’isola maggiore, dove gli squali nutrice e i barracuda nuotano tra le formazioni rocciose, non lontano da diversi relitti sommersi.

4. La storia del luogo all’Heritage Collection Museum 

L’unico museo di Anguilla occupa una pittoresca villetta vicina a East End Salt Pond. All’esterno sventola la bandiera del paese, che porta l’Union Jack e lo stemma di Anguilla (con tre delfini sopra l’acqua blu). All’interno il museo documenta la storia dell’isola con uno straordinario assortimento di oggetti. Un giro per le diverse sale permette di seguire una ben curata cronologia di eventi, dall’insediamento degli antichi arawak alla visita della regina Elisabetta II nel 1994. 

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5. Il reggae della Dune Preserve di Bankie Banx

La leggendaria star del reg­gae Bankie Banx ha trasformato un enorme ammasso di legname e di vecchie barche in quella che è essenzialmente una gigantesca casa sugli alberi in spiaggia. Vi si tengono re­golarmente concerti fenomenali e con un po’ di fortuna vedrete suonare Bankie o il figlio Omari Banks, musicista/giocatore di cricket. Dopo esservi scolati un Dune Shine (zenze­ro, succo d’ananas, rum bianco e bitter), spe­cialità della casa, non vorrete più andar via. 

6. Sandy Island 

Questo minuscolo isolotto, appena 2,5 km a nord-ovest di Sandy Ground, ha una spiaggia di sabbia bianchissima orlata di palme e bagnata da acque trasparenti, dove si può fare snorkelling tra coralli colorati pieni di tartarughe e cernie e dove tutti i giorni si tiene un barbecue di mare, con un bar che serve cocktail ispirati all’isola, tra cui il JoJo, un forte punch al rum.

Un relitto a Sandy Ground ©Kristopher Kettner/Shutterstock
Un relitto a Sandy Ground ©Kristopher Kettner/Shutterstock
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7. Il villaggio di pescatori a Island Harbour 

La tranquilla zona orientale dell’isola diven­ta una striscia sempre più stretta di piccole spiagge ventilate – disseminate di ville che ricordano lo stile moresco – e di ristoranti situati in posizioni appartate. Island Har­bour è un villaggio di pescatori, non una zona turistica, e sulla spiaggia non ci sono file di lettini e ombrelloni, ma variopinte barche da pesca. 

La tradizione locale vuole che a dare a Island Harbour il suo nome furono dei co­loni irlandesi che fecero naufragio al lar­go della punta nord­orientale di Anguilla all’inizio del XVII secolo, toccando terra in questo punto. Lo chiamarono Ireland Har­bour ma, poiché la popolazione locale ave­ va difficoltà a pronunciare ‘Ireland’, con il tempo il nome fu cambiato in Island Har­bour. Non esistono prove documentarie di questa vicenda, ma oggi un centinaio di abi­tanti di questa zona hanno i cognomi Har­rigan e Webster e si pensa che discendano dagli irlandesi. 

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