7 motivi per visitare Anguilla, l'isola caraibica da sogno
All’ombra di palme da cocco e alberi di coccoloba si estendono scintillanti spiagge di sabbia bianca, piene di coloratissimi beach bar che offrono barbecue sfrigolanti, forti punch al rum e musica reggae dal vivo: Anguilla è l’incarnazione del sogno caraibico. Le sue acque cristalline e le scogliere brulicanti di vita sono perfette per uno snorkelling spettacolare, per remare in kayak trasparenti e veleggiare verso minuscoli isolotti e atolli sparsi al largo. Inoltre negli ultimi anni l’isola ha visto crescere iniziative come l’eliminazione della plastica monouso e numerosi progetti a sostegno dell’energia rinnovabile. Insomma, è arrivato il momento di progettare un viaggio ad Anguilla, ecco allora le 7 cose da non perdere.
1. Shoal Bay East, la spiaggia più bella dell’isola
L’idilliaca Shoal Bay East – una distesa scintillante e quasi deserta di sabbia bianchissima cosparsa di minuscoli frammenti di conchiglie – è ancora miracolosamente indenne da brutture. C’è una manciata di ville e resort di piccole dimensioni, oltre a una serie di beach bar dall’atmosfera rilassata, ma la spiaggia è tranquilla, persino in alta stagione. Portatevi l’equipaggiamento da snorkelling (o noleggiatelo sul posto), dato che le trasparenti acque turchesi sono perfette per osservare il mondo sottomarino.
2. Il barbecue del B&D’s
Una vera e propria istituzione di Anguilla, questo barbecue a gestione familiare sul ciglio della strada serve pollo, costolette, pesce e aragoste da leccarsi le dita, accompagnati da contorni come riso, insalate di pasta, patatine fritte o in salate di cavolo. Sotto la tenda aperta si riunisce una cerchia di seguaci composta da gente del posto e visitatori ben informati. I suoi johnnycake sono i più grandi e più friabili dell’isola. Arrivate presto, prima che finisca l’aragosta.
3. Un’uscita in barca a Prickly Pear Cays
Le immersioni più belle di Anguilla si fanno in questa grotta sottomarina, situata circa 9,6 km a nord-ovest dell’isola maggiore, dove gli squali nutrice e i barracuda nuotano tra le formazioni rocciose, non lontano da diversi relitti sommersi.
4. La storia del luogo all’Heritage Collection Museum
L’unico museo di Anguilla occupa una pittoresca villetta vicina a East End Salt Pond. All’esterno sventola la bandiera del paese, che porta l’Union Jack e lo stemma di Anguilla (con tre delfini sopra l’acqua blu). All’interno il museo documenta la storia dell’isola con uno straordinario assortimento di oggetti. Un giro per le diverse sale permette di seguire una ben curata cronologia di eventi, dall’insediamento degli antichi arawak alla visita della regina Elisabetta II nel 1994.
5. Il reggae della Dune Preserve di Bankie Banx
La leggendaria star del reggae Bankie Banx ha trasformato un enorme ammasso di legname e di vecchie barche in quella che è essenzialmente una gigantesca casa sugli alberi in spiaggia. Vi si tengono regolarmente concerti fenomenali e con un po’ di fortuna vedrete suonare Bankie o il figlio Omari Banks, musicista/giocatore di cricket. Dopo esservi scolati un Dune Shine (zenzero, succo d’ananas, rum bianco e bitter), specialità della casa, non vorrete più andar via.
6. Sandy Island
Questo minuscolo isolotto, appena 2,5 km a nord-ovest di Sandy Ground, ha una spiaggia di sabbia bianchissima orlata di palme e bagnata da acque trasparenti, dove si può fare snorkelling tra coralli colorati pieni di tartarughe e cernie e dove tutti i giorni si tiene un barbecue di mare, con un bar che serve cocktail ispirati all’isola, tra cui il JoJo, un forte punch al rum.
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7. Il villaggio di pescatori a Island Harbour
La tranquilla zona orientale dell’isola diventa una striscia sempre più stretta di piccole spiagge ventilate – disseminate di ville che ricordano lo stile moresco – e di ristoranti situati in posizioni appartate. Island Harbour è un villaggio di pescatori, non una zona turistica, e sulla spiaggia non ci sono file di lettini e ombrelloni, ma variopinte barche da pesca.
La tradizione locale vuole che a dare a Island Harbour il suo nome furono dei coloni irlandesi che fecero naufragio al largo della punta nordorientale di Anguilla all’inizio del XVII secolo, toccando terra in questo punto. Lo chiamarono Ireland Harbour ma, poiché la popolazione locale ave va difficoltà a pronunciare ‘Ireland’, con il tempo il nome fu cambiato in Island Harbour. Non esistono prove documentarie di questa vicenda, ma oggi un centinaio di abitanti di questa zona hanno i cognomi Harrigan e Webster e si pensa che discendano dagli irlandesi.