Sudafrica: itinerario della democrazia

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Per il Sudafrica è tempo di nuove elezioni, ma è anche il momento di commemorare le epocali consultazioni del 27 aprile 1994, le prime dell'era post apartheid.

Colori di Cape Town © Adalgisa Dorio
Colori di Cape Town © Adalgisa Dorio
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Per la prima volta tutti i cittadini del paese poterono esprimere il proprio voto, indipendentemente dal colore della pelle. Per ricordare un anniversario così importante, in questo articolo abbiamo tracciato un percorso che si snoda tra le località legate alla lunga marcia del Sudafrica verso la libertà.

Qunu

"È una splendida regione di morbide colline, vallate fertili e innumerevoli fiumi e torrenti, le cui acque mantengono il paesaggio verde anche in inverno". Così nella sua autobiografia Lungo cammino verso la libertà Nelson Mandela descrive questo angolo dell'Eastern Cape nel quale è nato e cresciuto. L'uomo che sarebbe diventato il primo presidente liberamente eletto del paese riposa qui dopo la sua morte avvenuta alla fine del 2013. I visitatori affollano il Nelson Mandela Museum vicino al villaggio di Qunu, dove Madiba trascorse buona parte dell'infanzia. La tomba di Mandela non è accessibile, ma nel museo si apprende molto della sua vita e della storia dell'African National Congress (ANC).

Johannesburg

Le disumane condizioni che i sudafricani non bianchi hanno patito e combattuto per buona parte del XX secolo e anche prima sono ricordate all'Apartheid Museum di Johannesburg. All'arrivo, ai visitatori viene consegnata una tessera che attesta la loro origine etnica e vengono quindi fatti entrare dall'ingresso corrispondente. Un mix multimediale ricrea il tetro mondo dell'apartheid. C'è anche una piccola cella in cui pendono 131 cappi che rappresentano altrettanti oppositori del governo giustiziati per effetto delle leggi antiterroristiche. Non mancano molte altre testimonianze raccolte in prima linea durante la battaglia per la democrazia.

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Nel centro di Jo'burg non perdere la restaurata Chancellor House, per visitare gli uffici dove Mandela e il suo socio Oliver Tambo condussero una pionieristica attività legale tra il 1952 il 1956. Dedica un bel po' di tempo per la Constitution Hill, dove si trova il nuovo palazzo della Corte Costituzionale, costruito all'interno dei bastioni del Vecchio Forte. Risalente al 1892, la famigerata prigione recluse non solo Mandela ma anche il Mahatma Gandhi, che lavorò come avvocato e attivista civile in Sudafrica tra il 1893 e il 1914. Nel quartiere di Maboneng, cerca il nuovo murale di 40 metri che raffigura il giovane Mandela in panni da boxeur, un'opera realizzata da Freddy Sam.

Soweto

Alcune delle battaglie più aspre per l'abolizione dell'apartheid sono state combattute nelle township di Jo'burg complessivamente note come Soweto. Le abitazioni di Desmond Tutu e di Mandela - oggi divenute il Mandela House Museum - si trovano qui, così come il memoriale-museo dedicato a Hector Pieterson, un tredicenne ucciso con arma da fuoco durante la rivolta di Soweto del 1976. La chiesa Regina Mundi, il più grande edificio di culto cattolico del paese, fu un importante baluardo in quegli anni e venne anche usata per le udienze della commissione di Verità e Riconciliazione alla metà degli anni '90.

A Kliptown, sobborgo di Soweto, la Walter Sisulu Square ricorda l'adozione del Freedom Charter del giugno 1955, un documento molto importante per la transizione a un Sudafrica non razzista, ma anche la figura di Sisulu, personalità di spicco della lotta anti apartheid.

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Pretoria

Il centro amministrativo del Sudafrica fu il cuore del regime dell'apartheid. Nel suo Palazzo di Giustizia si svolse il Processo di Rivonia che condannò Mandela e altri nove leader dell'ANC all'ergastolo. Di fronte si trova Church Square: qui ogni mercoledì alle 9:30 si svolge una parata della National Ceremonial Guard che si conclude con l'alzabandiera e l'inno nazionale.

L'elegante complesso degli Union Buildings, progettato da Sir Herbert Baker, ospita gli uffici presidenziali. L'insediamento di Mandela avvenne in queste stanze nel 1994. Nel dicembre dell'anno scorso una statua in bronzo di nove metri raffigurante Madiba che apre le braccia è stata inaugurata qui il giorno successivo al suo funerale.

Freedom Park è un memoriale molto significativo. Comprende il Wall of Names, lungo 697 metri, che riporta i nomi dei caduti durante gli otto conflitti della storia del Sudafrica, compresa la lotta contro l'apartheid.

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Cape Town

Ex prigionieri accompagnano i visitatori in giro per Robben Island, l'isola tutelata dall'UNESCO che si trova al largo di Cape Town, nelle acque della Table Bay. Lambita da acque fredde e infestate da squali, quest'isola-prigione ha avuto come detenuto più celebre proprio Mandela, prigioniero numero 466/64. Fu confinato qui per 6 anni anche Robert Sobukwe, leader del Pan African Congress. Anche se non approderai sull'isola (i tour possono essere esauriti), non perdere il piccolo museo nei pressi del punto d'imbarco del V&A Waterfront: è il Nelson Mandela Gateway. Sempre sul Waterfront, portati in Noble Square per qualche foto con le grandi statue di Mandela, Desmond Tutu, Nkosi Albert Luthuli e FW de Klerk, tutti premi Nobel sudafricani.

Il District Six Museum ricorda quella che un tempo fu una zona multirazziale di Cape Town, poi trasformata in quartiere per soli bianchi negli anni '60 e quindi distrutta quando i 60.000 abitanti vennero costretti a trasferirsi. Le mostre organizzate qui, molto emozionanti, ricordano una comunità scossa dall'apartheid, ma mai completamente ridotta in cenere.

All'angolo del museo, fermati sulla Grand Parade, dove un tempo si svolgeva il commercio degli schiavi, e dove una grande folla si radunò per dare il bentornato a Mandela, quando dal balcone della Old Town Hall salutò la nazione da uomo libero dopo 27 anni di carcere.

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