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Langhe, Monferrato e Roero

Il favoloso mondo di Langhe, Monferrato e Roero

6 minuti di lettura

L'Italia conserva tesori che vanno cercati, scovati e poi custoditi proprio come questa meravigliosa porzione di Piemonte protetta dalla muraglia d'Alpi che segna l'orizzonte nelle giornate limpide, attraversata da fiumi che ne hanno scolpito le valli e da colline sapientemente plasmate dall'uomo, che le ha popolate di borghi, castelli e vigneti. I paesaggi vitivinicoli di Langhe, Monferrato e Roero, territori compresi nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria rientrano nel patrimonio UNESCO per via di quelle mani segnate dal lavoro in campagna: tante vite intrecciate alle viti.

Langhe, Monferrato e Roero
I paesaggi vitivinicoli di Langhe, Monferrato e Roero rientrano nel patrimonio UNESCO ©Rostislav Glinsky/Shutterstock
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Questi luoghi conservati per secoli con discrezione antica meritano oggi di essere conquistati a piedi o su due ruote e assaporati con calma. È qui possibile andare alla ricerca di colorati tesori nascosti tra i filari, in mezzo ai boschi, dietro a una lunga cascina o in cima alle colline: sorprese che piaceranno a tutti, adulti e bambini. Sono innumerevoli, inoltre, le alte torri da scalare e i punti panoramici da cui osservare un paesaggio da fiaba come quello cantato da Paolo Conte: “laggiù montagne languide vedrai e sempre te ne invaghirai. Grande amore, e ancora tu le vorrai. Nord, nord, nord mille e una notte laggiù”.

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Langhe, Roero e Monferrato Pocket

Le Rocche dei Sette Fratelli di Treiso ©Anita Franzon/Lonely Planey Italia
Le Rocche dei Sette Fratelli di Treiso ©Anita Franzon/Lonely Planey Italia
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Sentieri da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo

Langhe, Monferrato e Roero sono uno scrigno di possibilità per chi ama la vita all’aria aperta tutto l'anno. I vigneti dalle sfumature diverse a seconda dei mesi e i castelli incorniciati da paesi e cieli mai uguali sono il perfetto punto di riferimento per passeggiate a piedi o a cavallo e per piacevoli tour in bicicletta. Si parte dalla sponda sinistra del fiume Tanaro, a nord di Alba, seguendo i tanti percorsi tematici ad anello segnalati grazie al meticoloso lavoro dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero, museo a cielo aperto. Le rocche sono profondi tagli nella roccia, un fenomeno geologico di erosione che corre lungo l'area del Roero attraversando ben 8 comuni per quasi 40 km in un susseguirsi di voragini (meglio visibili in inverno, quando la vegetazione è più spoglia) sui cui orli sorgono castelli e piccoli centri abitati e all'interno delle quali sopravvive un delicato ecosistema. Il Grande Sentiero del Roero 'S1' attraversa per intero la dorsale delle rocche partendo da Bra, cittadina culturalmente attiva e che merita una visita accurata.

Suggestive spaccature si aprono anche nel territorio di fronte, le Langhe, che in mezzo a lineari colline rigate nascondono uno strapiombo dalle origini leggendarie. Si tratta delle Rocche dei Sette Fratelli, calanchi formati da un fenomeno di erosione, anche se sull’origine della frana la leggenda popolare, ben più fantasiosa, racconta di sette fratelli che non smisero di lavorare nemmeno al passaggio di una processione e vennero così inghiottiti dalla terra. Ci troviamo nel pieno dell'area del Barbaresco, collegata a quella del Barolo da un lungo itinerario diviso in sette tappe denominato 'Bar to Bar': un modo diverso per andare alla scoperta delle Langhe del vino senza rischiare il ritiro della patente.

I vigneti assumono sfumature diverse a seconda dei mesi ©Daniela Pelazza/Shutterstock
I vigneti assumono sfumature diverse a seconda dei mesi ©Daniela Pelazza/Shutterstock

Pur non essendo capoluogo di provincia, la ricca ed elegante Alba è indiscutibilmente la capitale delle Langhe. Dalla città si può salire anche verso l'Alta Langa, dove le distese a perdita d’occhio di filari iniziano a lasciare il posto ai boschi e le brezze marine scavalcano volentieri le Alpi e gli Appennini liguri. In alcuni giorni sembra che il mare sia proprio lì, dietro la curva, e pare che nelle terse giornate invernali da certi punti si possano scorgere le barche ormeggiate nel porto di Savona. Proprio da qui deriva il nome di Mombarcaro, noto anche come ‘vetta delle Langhe’, spartiacque tra le valli Belbo e Bormida a quasi 900 m d'altitudine. Da queste alture passa la GTL, ovvero la Grande Traversata delle Langhe, un anello di oltre 100 km che permette di scoprire l’Alta Langa a passo lento.

Tantissime sono le possibilità di visitare il Monferrato con il solo aiuto delle gambe o, se preferite, di un cavallo, come fece Aleramo, colui che poco prima dell'anno Mille stabilì i confini dell'area cavalcando per tre giorni senza sosta. Ma il cavaliere, non avendo a disposizione strumenti per ferrare il suo destriero, usò un mattone, 'mòn' in piemontese. Fu così che, grazie al 'mòn-ferrà', delimitò la zona da allora conosciuta sotto questo nome e che si estende dal Po fin quasi alla Liguria passando per la città del Palio, l'affascinante e ancora un po' misteriosa Asti.

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La ricca ed elegante Alba ©Rostislav Glinsky/500px
La ricca ed elegante Alba ©Rostislav Glinsky/500px

Osservare il panorama dall'alto di antiche torri

Il profilo inconfondibile del Monviso può sembrare così vicino da poterlo sfiorare e i punti migliori da cui osservarlo sono le alte torri che da secoli dominano queste colline. La massiccia torre di Barbaresco, per esempio, è riconoscibile anche da lontano per via dell'ascensore panoramico in vetro, da qui si possono immortalare struggenti tramonti che infuocano l'arco alpino. 

Nella più riservata Langa Astigiana le strutture difensive da visitare sono ben cinque, unite da un percorso ad anello di 30 km che fonde cultura e gastronomia partendo da Monastero Bormida con il suo bel ponte romanico e toccando San Giorgio Scarampi, Olmo Gentile, Roccaverano e Vengore. Per abbracciare, invece, le appuntite alture delle Langhe insieme alle colline più dolci del Monferrato che scivolano lentamente verso la Pianura Padana esiste, invece, un punto strategico: è la Torre dei Contini, svettante fra le vigne sopra Canelli.

Le ‘Big Bench’ sono grandi panchine colorate progettate dal designer americano Chris Bangle ©Anita Franzon/Lonely Planey Italia
Le ‘Big Bench’ sono grandi panchine colorate progettate dal designer americano Chris Bangle ©Anita Franzon/Lonely Planey Italia
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Il gioco delle panchine giganti

“Sapeva che sarebbe stato sufficiente aprire gli occhi per tornare alla sbiadita realtà senza fantasia degli adulti”, diceva Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma in questo angolo di Piemonte si possono continuare a sognare scenari da fiaba salendo sulle Big Bench, grandi panchine colorate progettate dal designer americano Chris Bangle per farci tornare bambini. Posizionate in tanti luoghi strategici e sempre a disposizione di tutti i visitatori, a oggi sono un centinaio le panchine che, seppur giganti, sono nascoste in tutto il territorio. La ricerca di questi grossi tesori può essere un ottimo spunto per una gita giornaliera in famiglia, insieme a tante altre attività che genitori e figli posso svolgere tra Langhe, Monferrato e Roero: come fattorie e parchi didattici, o anche aziende vitivinicole in cui gironzolare in libertà tra boschi e vigneti, o affidarsi a visite guidate per ammirare tante specie di orchidee e farfalle. Sono molte le strutture che offrono diverse possibilità per vivere la campagna in modo semplice ma alternativo, anche attraverso pic-nic, merende o cene in vigna.

Opere d'arte tra i filari

Chi ha detto che il vino sia un mondo adatto solo agli adulti? Certo, i più piccoli dovranno aspettare almeno la maggiore età per una degustazione, ma in Piemonte la didattica del vino si può imparare anche da piccini, grazie a musei interattivi come il WiMu, il Museo del Vino a Barolo. Qui la storia e la produzione del nettare di Bacco vengono spiegate in modo semplice e accattivante. Il divertimento prosegue poi tra le vigne che, da queste parti, sono un mare verde punteggiato da chiazze dai colori sgargianti, opere d'arte commissionate da famiglie del vino diventate simbolo di moderno mecenatismo.

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L'opera di David Tremlett a Coazzolo © Lea Anouchinsky
L'opera di David Tremlett a Coazzolo © Lea Anouchinsky

Visto il grande successo di visite, l'inglese David Tremlett ha firmato altri tre 'wall drawing' nella zona: nel 2017 ha decorato una chiesetta secentesca sulle colline del Moscato a Coazzolo; nel 2019, a esattamente 20 anni dalla prima opera, l'artista ha lasciato il suo tratto distintivo sulle pareti della piccola chiesa all'interno del Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo. E proprio a luglio ha inaugurato la sua quarta opera in Langa, “Per Le Langhe” a Serravalle Langhe.

A pochi metri dalla chiesetta rinnovata di Coazzolo un cartello indica, invece, la Vigna dei Pastelli: simpatiche e originali matitone ricavate dai pali di legno che sorreggono la vigna.

Per concludere il tour artistico tra i vigneti ci spostiamo nel Monferrato, a Castelnuovo Calcea. Tra le colline dell'Art Park La Court ci si imbatte in sognanti installazioni di riconosciuti artisti come Lele Luzzati e Ugo Nespolo e si può ammirare il panorama dall'alto di una delle prime Big Bench.

Ops! Abbiamo inavvertitamente rivelato la posizione di una panchina gigante. Ora tocca a voi cercarle tutte all'interno di questo favoloso e vinoso mondo piemontese.

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