Grandi avventure in Cambogia

Redazione Lonely Planet
4 minuti di lettura

Angkor Wat è il regno degli dèi, ma anche uno dei complessi di templi più fotografato del mondo. Però la Cambogia non è solo questo. Varcata la sua frontiera, ti aspettano molte altre avventure.

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Angkor Wat, l'Olimpo degli hinduisti

Chi lo definisce il complesso di templi più importante del mondo non sbaglia. E nemmeno i due milioni di visitatori che arrivano qui da novembre a febbraio, l'alta stagione turistica (ma non l'unica, perché anche luglio e agosto sono molto piacevoli). Le esperienze da non perdere sono almeno tre: vedere il sole che sorge sulle meravigliose forme in arenaria dell'Angkor Wat, farsi permeare dalla serenità e dallo splendore del vicino Bayon, tempio di stato del leggendario sovrano della Cambogia Jayavarman VII, e constatare come la natura sia stata in grado di riappropriarsi delle pietre presso le misteriose rovine del Ta Prohm. L'area dell'Olimpo induista, che ha il suo vertice nell'Angkor Wat, trabocca di splendore. La base migliore per visitare tutto questo è Siem Reap, città nata come centro di gestione dei templi e oggi in cerca di un'identità che non si riduca a hotel di lusso e ostelli.

Phnom Penh, oltre la solita cartolina

Le guglie dorate del Palazzo Reale, le fluttuanti tonache color zafferano dei monaci, lo scintillante lungofiume - e il fiume naturalmente è il Mekong: c'è tutto questo nell'ipnosi collettiva che il fascino della capitale cambogiana evoca. Ecco tre idee per vedere davvero la città e non solo la sua cartolina. Come andare a fare shopping sotto l'immensa cupola dello Psar Thmei, il mercato centrale nonché autentico capolavoro art déco. O ricordare il lato oscuro della Cambogia visitando il Museo Tuol Sleng, che racconta la storia ancora troppo recente dei campi di sterminio voluti dagli khmer rossi tra il 1975 e il 1978. E ritrovare poi il piacere per il bello e l'armonia delle cose ammirando le 5000 preziose piastrelle che danno il nome alla Pagoda d'Argento - un modo per chiudere il cerchio e fare pace con le cartoline, perché questo splendore si trova proprio all'interno del Palazzo Reale.

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Villaggio galleggiante di Chong Kneas

Questo famoso villaggio galleggiante sul lago Tonlé Sap è diventato una meta molto frequentata dai viaggiatori che desiderano ampliare il punto di vista sui dintorni di Siem Reap dopo aver centellinato la bellezza dei templi. Visitalo nella luce calda del mattino o del tardo pomeriggio, oppure catturalo avvolto dal tramonto salendo sulla collina del tempio di Phnom Krom. Arrivare qui da Siem Reap è facile, per esempio in taxi o in moto (motocicletta con conducente, mezzo di trasporto molto diffuso in Cambogia).

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Sihanoukville, per backpacker edonisti

Fai rotta decisa verso sud ed eccoti all'estremità orientale del Golfo di Kompong Som. Qui si trova Sihanoukville, con le sue spiagge tropicali, le sue isole e i suoi backpacker, che arrivano per realizzare un sogno ormai plurigenarazionale fatto di indolenza, dolce vita, feste sulla spiaggia e tutte le altre cose che popolano l'immaginario di un edonista. Il nostro angolo preferito è Serendipity Beach, ovvero la spiaggia delle felici e casuali scoperte. Nei localini della zona le onde arrivano a pochi metri dai tavoli, creando un'atmosfera molto romantica, soprattutto nelle ore del tramonto.

Trekking a dorso di elefante

Lontana anni luce dalle pianure, la provincia di Mondulkiri si trova quasi al confine con il Vietnam ed è il vero "selvaggio est" del paese. Si tratta di una regione a sé, dal punto di vista climatico e culturale. Manca il caldo delle pianure e buona parte del sapore del viaggio è dato dall'incontro con il popolo bunong (o pnong) e i suoi nobili elefanti. L'esperienza per vivere al meglio la provincia meno popolosa della Cambogia sono le escursioni guidate del progetto ecologista Elephant Valley Project. Il fine è nobile, perché in questo modo gli animali sono sottratti ad altri lavori spesso duri e sfibranti. Portati un cuscino, perché il dorso di un pachiderma diventa piuttosto scomodo dopo un paio d'ore.

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Battambang, a tu per tu con la cucina khmer

Che questa città della Cambogia nord-occidentale sia un tesoro coloniale non è un mistero. Che riservi esperienze culinarie prelibate, e spesso con un interessante risvolto sociale, è cosa meno nota. Inizia con uno dei corsi di cucina da Smokin' Pot, che culminano con un pranzo di tre portate. Nel pomeriggio visita il Fresh Eats Café, gestito da una ONG che aiuta i bambini con famiglie affette da HIV/AIDS: serve una cucina gustosa ed economica. Chiudi la giornata con una puntata al mercato di Psar Nat: nell'angolo nord-orientale, di fronte alla Canadia Bank, c'è un mercato notturno con bancarelle che vendono carne di pollo, rane e manzo alla griglia.

Con i delfini del Mekong

Nasce tra gli altipiani del Tibet e attraversa tutta l'Indocina con il suo maestoso corso fatto di anse, ampie gole, città portuali, acque limpide o sacche fangose. Il Mekong ha fascino da vendere, ma non è l'ambiente in cui ti aspetteresti di incontrare dei delfini. E invece eccoli qui. Si tratta più propriamente di orcelle, delfini oceanici che risalgono il fiume e arrivano fino alla provincia cambogiana di Kratie, nell'est del paese. Hanno un caratteristico capo arrotondato e sono animali miti e gentili, da trattare con assoluto rispetto.

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Cambogia
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