Capodanno a Parigi: tra coquillage, astici e coppe di champagne

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Vassoi traboccanti di ostriche su letti di ghiaccio tritato, pentole fumanti di cozze e vongole, distese di capesante e salsa calda al burro e vino, nonché scampi, astici, aragoste: Parigi è maestra gastronomica di crostacei e coquillage, le conchiglie dei frutti di mare da schiudere sui fornelli e preparare con le ricette tradizionali del nord del Paese. Forse non troverete perle nelle freschissime ostriche proposte, ma senza dubbio il perlage dello champagne renderà ancora più speciale l’esperienza al tavolo di questi cinque ristoranti parigini très chic e alla portata di portafoglio.

Ostriche a Parigi
Gli Champs Elysees di notte, Parigi ©IM_photo/Shutterstock
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Le ostriche della Normandia

Ricordate il tricheco e il carpentiere del cartone Disney Alice nel Paese delle Meraviglie? L’improbabile coppia si avventura in fondo al mare per andare a prendere le ostriche da mangiare, e a un certo punto ci svela la leggenda che riguarda il periodo più propizio per consumare molluschi crudi: in tutti i mesi che contengono la lettera “r” in francese, così come in inglese, e dunque da settembre ad aprile. In Francia fu il Re Sole a vietare il consumo di questa conchiglia nei mesi estivi poiché le ostriche vivono in estate il periodo di riproduzione, dunque hanno semplicemente meno riserve per conservarsi. Oggi, con la velocità, la cura e il controllo dei trasporti alimentari, il problema non si pone. A un centinaio di metri dal celebre cimitero Père-Lachaise – luogo di riposo di Jim Morrison e tanti altri nomi noti - si trova l’elegante bistrot Yard. L’aria che si respira è prettamente parigina, e sui larghi vassoi sono servite le migliori ostriche di Normandia. Freschissime, e da accompagnare con uno dei vini biologici proposti in lista.

Dove: da Yard, 6 rue du Mont-Louis, Parigi.


Il ristorante at Le Train Bleu, a Gare de Lyon ©Justin Foulkes/Lonely Planet
Il ristorante at Le Train Bleu, a Gare de Lyon ©Justin Foulkes/Lonely Planet

Le cozze con patatine fritte

Il piatto delle moules-frites è tanto semplice, quanto apprezzato in tutto il Paese: militi cotti in pentola con burro salato, sfumati con il vino bianco e aromatizzati con prezzemolo, cipolla e sedano; e accompagnati da patatine fritte. Bizzarra combinazione, è vero, ma un accostamento che ha radici molto profonde nella cultura culinaria belga, così come in tutto il nord della Francia. La città di Lille, in particolare, ospita ogni prima settimana di settembre la Braderie, il più grande mercato delle pulci d'Europa dove il piatto principe è proprio questa originale versione di fish&chips. Se vi trovate a Parigi e avete appena concluso una sessione di shopping nelle leggendarie Galeries Lafayette, a poco meno di un quarto d’ora a piedi potrete provare la cucina del gastro-bar La Cale du Cotentin. Ambiente amichevole e informale, birre artigianali in bottiglia e parecchie tapas di mare sulla lavagna, vi introdurranno al piatto principe, le moules-frites, qui è preparato con maestria per incantare occhi, naso e papille gustative.

Dove: da La Cale du Cotentin, 15 Rue Hippolyte Lebas, Parigi.


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Le Galeries Lafayette, Parigi ©Marc Bruxelle/Shutterstock
Le Galeries Lafayette, Parigi ©Marc Bruxelle/Shutterstock

L’astice bretone cotto al forno

Les Pinces, letteralmente le chele, nasce dal sogno di quattro amici amanti dall'aragosta e dell'astice, ovvero aprire un posto a Parigi dove assaggiare questi crostacei a un prezzo accessibile. La filosofia del locale è molto semplice: si servono solo crostacei freschi, e solo pane e salse fatte in casa. Alla costante ricerca della miglior materia prima, qui viene utilizzato soprattutto l’astice bretone, che si differenzia al cugino canadese per un sapore più intenso delle carni, una consistenza più compatta e una colorazione blu del carpace prima della cottura. Pescato nelle acque che vanno dal nord della Francia fino ai mari scozzesi, sulla tavola viene servito in due varianti: intero al piatto o a bocconi in un toast. Oltre alla portata, vi verranno consegnati gli strumenti per aprire le chele e un gigantesco bavaglio per non sporcarvi. Scegliete uno dei cocktail della casa e il gioco è fatto. Ha tre sedi: una a Saint-Germain-des-Prés al di là della Senna, una nel vivace quartiere di Pigalle, e una nel centralissimo Marais.

Dove: da Les Pinces, 29 Rue du Bourg Tibourg, Parigi.



I molluschi saltati in padella

Il caratteristico Mercato d'Aligre Beauvau, non lontano sia da Place de la Bastille che dalla Gare de Lyon, è un osservatorio perfetto per curiosare tra una miriade di prodotti multietnici, frutta, verdura, formaggi e pescato. È un punto di riferimento per tutti gli amanti della gastronomia, benché durante la stagione invernale sia più difficile riuscire a fermarsi a mangiare un boccone per via del freddo pungente. Una soluzione c’è: La Table d'Aligre, un’accogliente (e calda) alternativa a pochi passi dai banchi del mercato. Assi di legno chiaro come soffitto, lavagne di ardesia con le proposte scritte con il gessetto, sedie e tavoli di design, fotografie d’autore alle pareti: l’atmosfera è ricercata ma conviviale, forse merito anche di elementi più quotidiani, come quadri, candele bianche e lampade da tavolo. Tra le specialità, il pesce fresco ai ferri, ma soprattutto la spadellata di cozze, vongole e cannolicchi, con code di scampo e gamberi. Per festeggiare al meglio un tale tripudio di sapori, una coppa di champagne è quasi d’obbligo.

Dove: da La Table d'Aligre, 11 Place d'Aligre, Parigi.

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Il multietnico mercato di Mercato d'Aligre Beauvau, Parigi ©lembi/Shutterstock
Il multietnico mercato di Mercato d'Aligre Beauvau, Parigi ©lembi/Shutterstock

Le capesante con burro e vino

Già Aristotele raccomandava di "cucinarle alla griglia e cospargere il frutto con dell'aceto, al fine di esaltare la loro dolcezza", ricetta rinvenuta anche tra gli scritti dal filosofo Senocrate. Simbolo della nascita della Venere di Botticelli e del pellegrinaggio nella città di Santiago de Compostela, la capasanta è anche detta conchiglia di San Giacomo, santo patrono che protegge raccolti e porta bel tempo. Le sue preparazioni in cucina sono svariate, ma a Parigi è spesso proposta con una squisita salsa calda di burro, vino bianco, ristretto di scalogno e un cucchiaino di aceto, come indicato già dai greci. Proprio a fianco dalla celebre libreria Shakespeare and Company, si trova Le Petit Chatelet, che ne propone una versione da leccarsi i baffi, con tanto di vista privilegiata sulla cattedrale di Notre-Dame. Non fatevi ingannare dalla posizione centrale e dall’arredamento datato, non si tratta di una trappola per turisti: qui dal 1951 va avanti una tradizione familiare ben consolidata e amata anche tra gli stessi parigini. 

Dove: da Le Petit Chatelet, 39 Rue de la Bûcherie, Parigi.

Alice Avallone da bimba aveva due sogni: vedere un grattacielo e prendere in braccio un koala. E così, da grande ha vissuto a New York e ha fatto la koala keeper a Brisbane. Oggi vive nella capitale sabauda, dove mangia vitello tonnato almeno una volta a settimana e insegna a raccontare storie sul digitale a giovani promettenti scrittori.

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