Volare con gli occhi dei bambini? Ne parliamo a partire da una ricerca di Booking.com
Viaggiare in aereo è una magia, non c'è dubbio. Anche se per spiccare il volo l'umanità ha impiegato millenni e infinite ore di lavoro e progettazione, ogni decollo fa sempre restare a bocca aperta. Lo sanno bene soprattutto i bambini, che con la freschezza del loro sguardo sanno cogliere gli aspetti più emozionanti di un rituale per molti di noi piuttosto quotidiano. Al rapporto che i giovani viaggiatori hanno con il volo, Booking.com ha dedicato una ricerca che ha coinvolto bambini dai 6 agli 11 anni, per raccontare il loro immaginario riguardo agli aerei del futuro, alle destinazioni che preferiscono e per aiutarli a vivere un'esperienza di viaggio il più possibile appagante. Ne parliamo in questa intervista a Stefania Andreoli - la più nota e influente psicoterapeuta dell’età evolutiva in Italia - e ad Alessandro Callari, Regional Manager Italia, Malta e Israele di Booking.com.

Dott.ssa Andreoli, ci racconti come i bambini vivono l’esperienza del volo. Per loro è un gioco, un’avventura? Sono più timorosi o più coraggiosi quando devono viaggiare in aereo? Quanto è importante la voglia di raggiungere la meta e quanto invece il viaggio in sé?
Per i bambini i viaggi in aereo sono generalmente una grande avventura: dal viavai dell’aeroporto agli steward e alle hostess che porgono il vassoio del cibo, senza dimenticare la magia di restare con il naso puntato all’oblò, per i viaggiatori più giovani arrivare più su delle nuvole significa dare carta bianca alla fantasia, fare l’esperienza straordinaria degli uccelli, staccare i piedi da terra. Del resto, anche le immagini metaforiche della nostra lingua si riferiscono alla magia di avere le ali, che nei bambini è spesso puro piacere. Le paure, semmai, sorgono da grandi.
Quali sono i suoi consigli per rendere un viaggio in aereo il più possibile piacevole per i più piccoli?
I bambini devono poter avere con sé oltre che una scorta di matite, carta, la bambola preferita o un gioco da viaggio anche… le caramelle! Sono molto utili a compensare la pressione con la salivazione e a patire meno il dolore alle orecchie. Queste attenzioni aiutano il bambino a sentirsi accudito e a imparare l’arte del viaggio: che cosa occorre, come ci si comporta, come ci si muove per il mondo. Prima di imbarcarsi in aereo, potrà così seguire i suoi rituali rassicuranti: partecipare alla preparazione del bagaglio, fermarsi a comprare un fumetto e un leccalecca per l’atterraggio, avere nello zainetto quanto gli occorre.
Bambini e adulti: quali sono, secondo lei, i viaggiatori più attratti dai viaggi in aereo e perché? Quali sono le principali differenze tra come vivono l’esperienza del viaggio in aereo gli adulti e come lo fanno invece i bambini?
Come accennavo, un eventuale ansia del volo è più tipica dei grandi che dei piccoli: per la psicanalisi va letta nella direzione di fare fatica a lasciare ad altri il controllo, cosa a cui i bambini invece sono abituati essendo per loro natura passeggeri e non conducenti. Tra gli adulti poi, i giovani sono tra i più entusiasti - soprattutto se sono abituati a viaggiare sin da bambini: la massima attrattiva per un venticinquenne, ce lo raccontano i contenuti social, è organizzare il prossimo viaggio magari mentre è già in partenza per il fine settimana!

Dottoressa, cosa pensa delle caratteristiche dell’aereo del futuro immaginato dai bambini che hanno risposto al sondaggio di Booking.com e qual è l’aspetto che più l’ha colpita di questa parte della ricerca?
L’aereo del futuro mi ha intenerita e affascinata: chiedere ai bambini stessi come immaginino ciò che serve loro mi emoziona sempre perché produce risultati straordinari. Al netto delle caratteristiche di fantasia però, sono rimasta colpita dal fatto che sia emerso che i piccoli viaggiatori chiedano di fatto di essere inclusi, coinvolti, di partecipare al viaggio come membri attivi dell’esperienza dell’Altrove. Nella ricerca di booking.com ci hanno detto chiaramente: non siamo un altro bagaglio a mano dei nostri genitori!

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Dottor Callari, in base alla vostra ricerca, quali sono le destinazioni più amate dai giovani viaggiatori?
Il 58% dei bambini italiani intervistati - sicuramente i più sognatori - salirebbe sul prossimo volo per la Luna. Anche se non viaggiamo ancora sulla Luna, attualmente offriamo voli verso oltre 4.500 destinazioni in tutto il mondo, comprese le altre mete preferite dai bambini: Australia, Parigi, Giappone e Lapponia. Il 32% dei bambini vorrebbe infatti visitare la terra dei canguri, l’Australia, mentre il 31% andrebbe a Parigi per Disneyland Paris. Il 26% desidererebbe fare un viaggio in Giappone per vedere treni veloci e robot. Non ci sorprende che la Lapponia sia in cima alla lista: il 41% degli intervistati sogna, infatti, di andare a trovare Babbo Natale.
Uno degli aspetti più curiosi della vostra ricerca riguarda le aspettative future dei bambini riguardo ai voli aerei. Che cosa vorrebbero trovare sui jet del futuro?
Abbiamo visto idee veramente brillanti e originali. I bambini italiani intervistati ci hanno raccontato che vorrebbero: un tetto trasparente per vedere le stelle (39%), una pista di go-kart lungo il corridoio (22%) e una zona vietata agli adulti (11%). I bambini sognano anche di avere una piscina a bordo (28%), pareti su cui disegnare e realizzare graffiti (36%) e uno spazio dove stare con i propri animali domestici durante il volo (28%). E il 33% vorrebbe un posto accanto al pilota per aiutarlo a manovrare l’aereo!