Viaggio tra storia e mito nel Peloponneso
Moltiplicate per due tutte le bellezze che offrono le isole greche e comunque non eguaglierete un viaggio alla scoperta del Peloponneso. Questa variegata penisola è rimasta relativamente incontaminata dal turismo di massa e, lasciandovi alle spalle i sentieri battuti, vivrete numerose esperienze da spuntare nella lista "cose da fare almeno una volta nella vita". Non perdete i nostri consigli per organizzare il viaggio perfetto in questo angolo poco conosciuto della Grecia.

Il cuore e l’anima della Grecia
Il Peloponneso, o Morea, come era conosciuto in epoca medievale, incarna tutti gli elementi tangibili e astratti che compongono la Grecia: miti e leggende millenari, magnifiche civiltà, pretendenti e conquistatori, resistenza e rivoluzione, antichi siti e castelli medievali, moderne città e villaggi pittoreschi, deliziosi cibi, antiche tradizioni, spettacolari paesaggi di montagna, acque cristalline e ospitalità.
La penisola era abitata fin dalla preistoria e deve il suo nome al mito di Re Pelope. Ha visto fiorire la civiltà micenea, la prima grande civiltà della Grecia, ha ospitato i primi Giochi Olimpici, tenutisi ad Olimpia nel 776 a.C. e due secoli fa è stata teatro della prima rivoluzione della storia: l’insurrezione contro gli Ottomani.

Dei, eroi e creature mitologiche
La maggior parte delle dodici fatiche di Ercole, il più grande degli eroi greci, si trovavano nel Peloponneso. Il leone di Nemea, l’idra di Lerna, il cinghiale del monte Erimanto e gli uccelli del lago Stinfalo erano creature malvagie che seminavano il terrore nei boschi della regione.
Nell’Iliade e nell’Odissea, i poemi epici di Omero, si racconta che Paride, figlio di Priamo, rapì Elena, la regina di Sparta, per portarla con sè nel Peloponneso, provocando lo scoppio della decennale guerra di Troia.
Si dice inoltre che Pan, il lussurioso dio delle capre selvatiche, dei pastori e della fertilità, fosse noto per bazzicare le verdi foreste dell’Arcadia con il suo seguito di driadi, forze animatrici della natura, e naiadi, ninfe immortali delle acque.

Un museo a cielo aperto: cosa vedere in Peloponneso
I siti archeologici da ammirare nel Peloponneso sono infiniti. Oggigiorno, l’antica Micene, casa di Agamennone, grande combattente della guerra di Troia, e prima del re Atreo, è uno dei siti archeologici più stupefacenti del paese, nonché sito Unesco. La Porta dei Leoni, le Mura Ciclopiche, le tombe dei guerrieri e il Tesoro di Atreo, insieme ad altre splendide rovine sono tutte aperte al pubblico.

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L’Antico teatro di Epidauro è un luogo emozionante: cercate di accaparrarvi un biglietto per assistere alle rappresentazioni teatrali che si tengono d’estate. In alternativa, visitate le rovine dello stadio adibito dell’Antica Nemea, un tempo templio dedicato a Zeus e sede dei Giochi di Nemea, tenuti ogni due anni in onore del potente dio.
L’antica Messini è una gemma piuttosto sottovalutata, anche tra i greci. Questo scavo in corso racchiude un meraviglioso teatro e un imponente stadio che dominano il paesaggio circostante.
Infine, esplorate l’antica Corinto, dove la leggenda narra si siano rifugiati Giasone l’argonauta e Medea, sua moglie. Fu una delle città-stato più prospere del mondo antico, un importante centro culturale e commerciale durante il periodo romano, e una delle tappe di San Paolo nel suo pellegrinaggio per insegnare il vangelo di Cristo. Tracce del suo passato sono giunte fino a noi a testimonianza di tutte le culture che l’hanno attraversata.

Il fascino bizantino e medievale
Dopo il periodo romano, il Peloponneso passò nelle mani dell’impero bizantino e una successione di invasori e conquistatori slavi, franchi, veneziani e ottomani lasciarono un segno influenzando per sempre la cultura della penisola.
Le tracce medievali e bizantine sono riconoscibili ovunque. I più importanti sono il sito archeologico di Mystras, patrimonio mondiale dell’Unesco, e lo spettacolare castello della Malvasia.
Molte magnifiche fortificazioni dell’epoca sono sparse in tutta la penisola (a Koroni, Methoni, Naflio, Kalamata, Patrasso e Navarino) rendendo il Peloponneso un paradiso per gli appassionati di storia e per chiunque sia affascinato dall’evoluzione della civiltà umana.

Cosa mangiare in peloponneso
La bellezza di questa regione non si esaurisce con il glorioso e turbolento passato e con i maestosi monumenti che attendono i visitatori del presente. La natura sfaccettata del Peloponneso che varia dalle montagne ai migliaia di chilometri di spiagge incontaminate offre innumerevoli esperienze da vivere.
La cucina della regione, tra infinite prelibatezze locali cucinate con ingredienti freschi di produzione locale, è considerata una delle più saporite della Grecia. Dalle ricette gourmet a quelle più semplici, vi aspettano piatti a base di pesce e carne, ma anche vegetariani e vegani. I vini della regione, deliziosi bianchi e corpose varietà rosse, sono molto apprezzati a livello di viticoltura greca emergente. Molti possono essere assaggiati e apprezzati nelle numerose cantine circondate da graziosi vigneti che organizzano anche tour della tenuta.
Ultimo ma non meno importante, la popolazione locale, non abituata al turismo di massa di altre destinazioni, riserva a tutti una calorosa accoglienza e tratta i visitatori con i guanti. Saranno felici di condividere con voi il meglio che la loro terra benedetta dagli dei e dalla natura ha da offrire al prossimo.