Il meglio della Cambogia orientale

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Con la sua grande varietà di paesaggi e popoli, il ‘selvaggio Est’ ci ricorda che la Cambogia orientale non è solo una distesa di risaie e palme da zucchero. Queste ultime, infatti, qui cedono il passo alle montagne delle province di Mondulkiri e Ratanakiri, rari elefanti delle foreste e rumorosi primati, mentre nei pressi di Kratie e Stung Treng è possibile avvistare le orcelle tutto l’anno.

Un ponte di bambù sul Mekong, Cambogia.
©Guido Dingemans, De Eindredacti/Getty Images/Flickr RF
Un ponte di bambù sul Mekong, Cambogia. ©Guido Dingemans, De Eindredacti/Getty Images/Flickr RF
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Fragorose cascate, laghi vulcanici e fiumi sinuosi caratterizzano il territorio, dove stanno iniziando a prendere piede i trekking, le escursioni in bicicletta e in kayak, le zip-line e le esperienze con gli elefanti. Le colline ondulate e le rigogliose foreste ospitano molti gruppi etnici, chiamati collettivamente khmer leu (khmer delle montagne) o chunchiet (minoranze etniche). 

Imbarcazioni lungo il Mekong a Kratie, Cambogia ©Christian Prevost/Lonely Planet
Imbarcazioni lungo il Mekong a Kratie, Cambogia ©Christian Prevost/Lonely Planet

Kayak tra le orcelle 

L’orcella è una specie di delfino d’acqua dolce ormai a rischio
 di estinzione in tutta l’Asia. I suoi esemplari, purtroppo in costante diminuzione, sono presenti lungo alcuni tratti del Mekong in Cambogia e in Laos, oltre che in sacche isolate nel Bangladesh e in Myanmar. Questo cetaceo dal colore che va dal blu scuro al grigio raggiunge i 2,75 m di lunghezza ed è facilmente riconoscibile per la sua fronte sporgente e le piccole pinne dorsali. Può vivere sia in acqua dolce sia in acqua salata, ma raramente lo si vede in mare. 

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Lungo il Mekong a Kratie, Cambogia.
Lungo il Mekong a Kratie, Cambogia.

Kratie 

La graziosa provincia di Kratie si sviluppa lungo entrambe le sponde del Mekong, per cui gran parte della sua popolazione trae sostentamento proprio dal fiume. Più lontano dal corso d’acqua si estende una terra isolata e selvaggia che vede pochissimi forestieri. Molti turisti visitano la regione per avvistare le rare orcelle, delfini d’acqua dolce presenti a Kampi, circa 15 km a nord del capoluogo della provincia. 

Preah Rumkel 

Il piccolo villaggio di Preah Rumkel si sta affermando come un’importante destinazione dell’ecoturismo grazie alla sua prossimità alla colonia di orcelle di Anlong Cheuteal, vicino al confine con il Laos. Inoltre, le intatte zone paludose riconosciute dalla Ramsar, le decine di isole fluviali, l’avifauna ricca e varia e le numerose rapide e cascate che scendono dal Laos fanno dei suoi dintorni uno dei tratti più belli e selvaggi del Mekong. 

I cinque o sei delfini che nuotano nello specchio d’acqua di Anlong Chuteal si possono facilmente osservare da riva a Preah Rumkel, dove esiste un eccellente programma di soggiorni presso case private gestito dalla comunità, nel caso decideste di fermarvi un giorno in più. 

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Il lago vulcanico di Yeak Lom, Cambogia
Il lago vulcanico di Yeak Lom, Cambogia

Un tuffo nel lago vulcanico di Boeng Yeak Lom 

Nel cuore dell’area protetta di Yeak Lom si trova questo bellissimo lago dalle acque color smeraldo, immerso nel verde intenso della maestosa giungla. Si tratta di uno dei luoghi più tranquilli della Cambogia, dove l’acqua di una purezza cristallina e la presenza di diversi moli di legno attorno al perimetro ne fanno un posto ideale per un tuffo. 

Gli studiosi ritengono che il lago si sia formato 700.000 anni fa; alcuni sono convinti che sia stato creato dalla caduta di un meteorite, per via della sua forma perfettamente circolare. Le minoranze native della zona considerano da tempo lo Yeak Lom un luogo sacro, le cui acque, secondo le leggende locali, sarebbero abitate da creature misteriose – tuttavia, non lasciate che l’idea di tali ‘presenze’ vi impedisca di fare il bagno. 

Elefanti nella giungla di Mondulkiri, nell'Elephant Valley Project
©SNUduwela/Shutterstock
Elefanti nella giungla di Mondulkiri, nell'Elephant Valley Project ©SNUduwela/Shutterstock
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Camminare con gli elefanti 

Se desiderate vivere un’esperienza davvero unica a contatto con gli elefanti, contattate l’Elephant Valley Project. Il centro invita i mahout (gli ammaestratori di elefanti) della zona a portare i loro animali, spesso stremati dal troppo lavoro o feriti, in un’apposita riserva di 1600 ettari. 

I mahout che portano i loro elefanti qui ricevono un compenso, purché impieghino i loro animali a tempo pieno nella foresta e nell’ecoturismo. I mahout continuano quindi a lavorare con i pachidermi, a nutrirli e a prendersi cura di loro, accertandosi che stiano bene. Gli elefanti, dal canto loro, possono trascorrere le giornate liberi nella foresta, in cerca di cibo e spruzzandosi di fango sulle sponde del fiume. 

Presso il centro non è possibile fare giri a dorso di elefante. Si può però camminare nella foresta con i pachidermi e osservarli nel loro elemento. Così facendo si imparano molte cose non soltanto sul comportamento di questi animali, ma anche sulla cultura bunong e sull’ecologia della foresta. Il progetto prevede anche il finanziamento di iniziative per la tutela degli elefanti selvatici, l’assistenza sanitaria e altri sostegni per le comunità bunong che vivono nella zona interessata in cambio dell’uso della foresta, e, soprattutto, cure veterinarie per tutti gli elefanti di Mondulkiri, non solo per quelli che vivono nella valle. 

La rilassante Kompong Cham 

Kompong Cham è un tranquillo capoluogo di provincia che si estende sulle rive del Mekong. Durante il periodo coloniale francese fu un’importante stazione commerciale; il retaggio di quell’epoca risulta evidente mentre si passeggia nelle vie cittadine, tra fatiscenti edifici in stile classico. 

In questa zona vive ancora una nutrita comunità di cham musulmani (da cui il nome ‘Kompong Cham’). Un villaggio cham sorge sulla riva orientale del Mekong a nord del faro francese; la sua grande moschea dalla cupola argentea è chiaramente visibile dalla sponda destra. Un altro villaggio cham si trova a sud del ponte, appena oltre il Wat Day Doh, che merita una visita lungo il tragitto. 

Al tramonto si fa aerobica lungo il fiume vicino al ponte: se vi va, potete unirvi alla gente del posto. 

La giungla a Mondulkiri, Cambogia
La giungla a Mondulkiri, Cambogia
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Gli animali selvatici nella Foresta Protetta di Seima 

I 3000 kmq della Foresta Protetta di Seima ospitano probabilmente la più grande varietà di mammiferi selvatici di tutto il paese. Oltre a un numero eccezionale di langur duca dalle zampe nere e di gibboni crestati dalla guancia gialla rosa, nel parco vivono orsi, sette specie di felini e, secondo le stime, 150 elefanti selvatici, ovvero più della metà della popolazione complessiva di questi animali in Cambogia. Anche l’avifauna è ricchissima, mentre la giungla, più fitta e rigogliosa rispetto alla foresta secca che cresce nella parte orientale della provincia di Mondulkiri, è relativamente intatta. 

La strada per Sen Monorom attraversa la Foresta Protetta di Seima, quindi se viaggiate in auto aguzzate la vista per vedere le scimmie. 

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Cambogia
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