Riapre Notre-Dame, Parigi ritrova la sua cattedrale
Notre Dame riapre l’8 dicembre a oltre cinque anni dall’incendio che nell’aprile del 2019 ha semidistrutto uno dei simboli di Parigi e di tutta Europa. C’è curiosità per vedere la cattedrale - la prima pietra fu posata nel 1163 - rimessa a nuovo con un cantiere di restauro che ha toccato quasi tutti gli elementi che ne fanno uno dei capolavori dell’arte gotica: gli interni, la statuaria, le vetrate, la carpenteria del tetto, per citare solo alcuni degli interventi che hanno coinvolto migliaia di maestranze specializzate.

La famosa guglia (in francese, flèche) che culmina a quasi 100 metri di altezza e ricostruita sul modello di quella disegnata nell’Ottocento da Eugène Viollet-le-Duc (che si era ispirato alla cattedrale di Orléans) aveva già ripreso il suo posto a metà febbraio. Nel punto più alto è stato reinstallato l’iconico galletto in rame, miracolosamente scampato all’incendio del 2019, che funge da banderuola-parafulmine. È un elemento molto amato dai Parigini, perché il gallo nell’arte cristiana rappresenta la resurrezione, mentre come emblema laico simboleggia la Francia. Non a caso, al suo interno sono conservate le reliquie di Saint-Denis e Sainte-Geneviève, i patroni di Parigi.

Le curiosità di un edificio rinato una prima volta dopo le distruzioni della Rivoluzione
L’immenso cantiere di restauro ha riportato Notre-Dame all’aspetto che aveva prima dell’incendio, che non era esattamente quello medioevale delle origini ma quello ripensato da Eugène Viollet-le-Duc con la collaborazione dell’architetto Jean Baptiste Lassus fra il 1845 e il 1864, dopo che nel periodo rivoluzionario la chiesa era stata vandalizzata e trasformata in Tempio della Ragione. Emblematiche del restauro ottocentesco sono, nella parte alta dell’edificio, le gargouilles, e la famosa statua della strige, l’insaziabile vampiro, posizionato nella galleria delle chimere sulla facciata occidentale e diventata uno dei simboli della capitale francese.
La leggenda vuole che Eugène Viollet-le-Duc, massimo esponente del revival neo-medievale che salvò dal degrado molti monumenti francesi (basilica di Vézelay, Carcassonne, castello di Pierrefonds) abbia rappresentato se stesso in una delle statue degli apostoli che circondano la guglia della cattedrale. Precisamente in quella di San Tommaso che, guarda caso, è il patrono degli architetti.
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Qualche informazione pratica
Come orientarsi per visitare Notre-Dame nei primi giorni di riapertura e nelle settimane a venire che saranno molto affollate? Ricordiamo che l’edificio, prima dell’incendio, accoglieva fra i 14 e i 15 milioni di visitatori ogni anno. Su precisa volontà della Diocesi di Parigi l’accesso alla cattedrale continuerà ad essere gratuito. Inizialmente le viste saranno riservate agli individuali (i gruppi di pellegrini potranno accedere dal 1° febbraio 2025, mentre per i gruppi organizzati la data prevista è il 9 giugno 2025). Visto l’inevitabile affollamento del primo periodo, è altamente consigliabile prenotare la visita con almeno 48 ore di anticipo tramite l’applicazione mobile VisitCompanion disponibile su Android e Apple che permette, in base ai posti liberi, di selezionare la fascia oraria desiderata. Sarà sempre possibile provare ad entrare senza prenotazione, ma visto l’interesse mediatico dell’evento, bisogna essere disposti a pazientare in probabili lunghe file di attesa.
La cattedrale di Notre-Dame osserverà degli orari speciali nei primi giorni di apertura. L’8 dicembre apertura dalle 17,30 alle 22. Dal 9 al 13 dicembre dalle 15,30 alle 22, mentre nel fine settimana del 14 e 15 la chiusura è prevista alle 20. L’apertura con orario definitivo 7 giorni su 7, dalle 7,45 alle 19, avverrà solo a partire dal 16 dicembre.
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I nuovi percorsi di visita: reali e virtuali
Il percorso di visita ridisegnato nella cattedrale restaurata, con una capacità massima di 2500 persone, prevede l’ingresso dal portale Nord, da dove i visitatori percorreranno tutta l’imponente navata con le volte che si innalzano fino a 33 metri di altezza. Da ammirare la statua trecentesca della Vergine con il Bambino, simbolo della venerazione mariana a Parigi, uscita intatta dalle fiamme del rogo e ritornata da pochi giorni nella sua casa dopo essere stata ospitata in questi anni nella vicina chiesa di Saint-Germain l’Auxerrois.
Gli arredi liturgici mescolano contemporaneità e tradizione e hanno comunque come splendido contenitore l’architettura gotica, le vetrate e gli affreschi originali. Fra le soste più interessanti ci sono quelle per osservare i nuovi arredi realizzati dallo scultore e designer Guillaume Bardet (1971): fonte battesimale, altare, leggio, tabernacolo, ambone, cattedra (la sedia su cui siede il vescovo). Si esce dal portale Sud, quello che affaccia con un magnifico colpo d’occhio sulla Senna.
Ma le novità non si fermano qui, perché Notre-Dame offre ora delle esperienze tecnologicamente avanzate. Sotto il sagrato della cattedrale, il programma Eternal Notre-Dame permette, con l’ausilio della realtà virtuale e cuffie di ultima generazione, di ripercorrere otto secoli di storia attraverso le ricostruzioni virtuali dell’iconico monumento parigino. Rimanendo all’esterno della chiesa si può utilizzare l’app gratuita Notre-Dame Whispers per approfondire la conoscenza del luogo con aneddoti poco conosciuti e storie segrete legate all’Ile de la Cité, l’isola della Senna su cui sorge l’edificio.

Vivere Notre-Dame con la musica, un modo insolito di scoprire la cattedrale
La riapertura sarà anche una grande festa in musica, con un programma che da dicembre 2024 a giugno 2025 spazierà dai canti gregoriani alle composizioni contemporanee di Olivier Messiaen con protagonista il coro di Notre-Dame de Paris.
Il 17 e 18 dicembre, il Maestro della Cattedrale, accompagnato dall’ensemble Le Cocert d’Astrée, proporrà due concerti del Magnificat di Johann Sebastian Bach. Complessivamente sono previsti una cinquantina di esibizioni con la partecipazione di solisti internazionali, 15 orchestre e cori ospiti. Protagonista sarà anche il grande organo con 12 recital di alcuni dei più importanti organisti del mondo, tra cui Daniel Roth, Shin-Young Lee, Jean-Willy Kunz, David Cassan e Véronique Le Guen. Fra gli appuntamenti da ricordare quelli per la Passione secondo San Giovanni di Bach, il Requiem di Mozart, l’oratorio Elias di Mendelssohn e il Requiem di Fauré. Il 12 giugno ci sarà anche la prima mondiale del Te Deum for Notre-Dame di Thierry Escaich. (info complete: notredameparis.fr ).