Martinica: l’isola caraibica dal sapore cosmopolita

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Martinica è un’isola caraibica con uno spirito cosmopolita e sofisticato, con spiagge da sogno, meravigliosi percorsi escursionistici, un panorama gastronomico di prima qualità, la possibilità di praticare un numero infinito di attività e una vivace scena culturale. Quindi, ecco cosa fare quando arriverete su quest’isola vulcanica, oltre a godervi il meritato relax.


Martinica, Caraibi © Drone Caraibes
Martinica, Caraibi © Drone Caraibes
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La parte più spettacolare è quella settentrionale, con i suoi tratti di foresta pluviale e le montagne, ma anche il sud vanta un gran numero di meraviglie naturali, tra cui alcune splendide baie e chilometri di fantastiche spiagge. Aggiungete un tocco di ‘joie de vivre’ alla francese e capirete perché quest’isola è così tanto amata. 

Grande Anse des Salines

Con le sue acque splendenti e cristalline, l’immensa spiaggia di Grande Anse des Salines non delude chi è venuto qui per un tuffo e neanche gli amanti della tintarella che si crogiolano sulla sua sabbia dorata. Les Salines prende il nome dall’Étang des Salines, il grande bacino di acqua salata alle sue spalle. Nonostante la presenza di qualche furgoncino alimentare e di negozi che vendono spuntini, rimane comunque un tratto di natura meravigliosamente incontaminato, non ancora disturbato dallo sviluppo turistico di massa. 

Le acque splendenti e cristalline di Martinica © Lemaret Pierrick
Le acque splendenti e cristalline di Martinica © Lemaret Pierrick
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Route de la Trace

La Route de la Trace (indicata più sinteticamente nelle cartine come N3) si snoda lungo le alture a nord di Fort-de-France. Si tratta di un bellissimo tragitto da fare in auto: si attraversa una rigogliosa foresta pluviale, tra felci giganti, pendii collinari ricoperti di anthurium e folte macchie di bambù lungo la strada, che costeggia le pendici orientali delle vette vulcaniche dei Pitons du Carbet. Dalla Route de la Trace partono diversi sentieri escursionistici ben segnalati che, inoltrandosi nella foresta pluviale, raggiungono la cima dei monti circostanti. 

A meno di 10 minuti d’auto, proseguendo a nord di Fort-de-France, s’incontra il villaggio di Balata con il suo Sacré-Coeur de Balata, Sul lato ovest della N3 si trova il Jardin de Balata. Dopo l’orto botanico la N3 s’inerpica sulle montagne fino a un’altezza di 600 metri, per poi precipitare fino al Site de l’Alma, dove un fiume scorre in una gola lussureggiante. Costeggerete poi alcune piantagioni di banane e serre, prima di raggiungere l’incrocio a T di Morne Rouge, un villaggio parzialmente distrutto da un’eruzione del Mont Pelée avvenuta nell’agosto del 1902. Situato all’altezza di 450 metri, Morne Rouge è il centro abitato più elevato di Martinica ed è circondato da un bel paesaggio montano. A 2 chilometri a nord dell’incrocio a T una strada con l’indicazione per Aileron sale fino alle pendici del Mont Pelée; da qui un sentiero piuttosto impervio (4 ore tra andata e ritorno) porta alla vetta del vulcano salendo dal versante sud. 

I sentieri che si inerpicano sul Mont Pelée © Larwin
I sentieri che si inerpicano sul Mont Pelée © Larwin

Presqu’île de Caravelle

Poco frequentata dai turisti, la meravigliosa Presqu’île de Caravelle offre alcune spiagge stupende e un’atmosfera selvaggia e incontaminata. Una strada serpeggia dolcemente attraverso la penisola, offrendo spettacolari scorci panoramici sui campi di canna da zucchero e raggiunge l’affascinante Tartane, il principale centro abitato, per proseguire verso la Baie du Galion. Sul lato nord della penisola ci sono un paio di spiagge riparate, comprese alcune frequentate dai surfisti. Considerata la presenza di alcuni fantastici ristoranti e alberghi, suggestive rovine coloniali e ottimi itinerari a piedi, è sorprendente che questa località sia così poco battuta dal turismo; una peculiarità che la rende ancor più speciale. 

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Grand-Rivière, un isolato villaggio di pescatori annidato nel punto più settentrionale di Martinica©Bruno De Hogues/Getty Images
Grand-Rivière, un isolato villaggio di pescatori annidato nel punto più settentrionale di Martinica©Bruno De Hogues/Getty Images

Grand-Rivière

Annidato nel punto più settentrionale di Martinica, in splendida posizione al di sotto delle scogliere ammantate di giungla, Grand-Rivière è un isolato villaggio di pescatori rimasto praticamente intatto, ricco di edifici ottocenteschi. Il Mont Pelée delinea uno sfondo imponente a sud, mentre in direzione nord si gode una bella vista sulla vicina Dominica, e su entrambi i lati si possono scorgere spiagge di sabbia nera. Questo villaggio rappresenta il volto più selvaggio e remoto di Martinica. 

Barche nei pressi della Grande Anse © Larwin
Barche nei pressi della Grande Anse © Larwin
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Les Anses d’Arlet

Les Anses d’Arlet è senza ombra di dubbio l’angolo più incantevole del sud di Martinica, con la sua atmosfera incontaminata, gli splendidi panorami e le meravigliose spiagge. Il comune di Les Anses d’Arlet comprende una serie di villaggi, i cui nomi riprendono le caratteristiche delle rispettive anses (insenature): 

• Grande Anse

• Anse Noire

• Anse Dufour 

• Anse d’Arlet Bourg

I villaggi sono collegati tra loro da una ripida e ondulata strada costiera che offre vedute spettacolari delle onde sottostanti. La Plage Anse d’Arlet è una fantastica lingua di sabbia di fronte ad Anse d’Arlet Bourg, dominata dalla chiesa settecentesca del villaggio, proprio alle sue spalle, ed è uno dei luoghi più incantevoli di Martinica in cui fare il bagno. 

I resti di Saint-Pierre dopo l’eruzione del Mont Pelée che distrusse l'ex capoluogo © Carolyne Parent
I resti di Saint-Pierre dopo l’eruzione del Mont Pelée che distrusse l'ex capoluogo © Carolyne Parent

Saint-Pierre

Saint-Pierre si contraddistingue per il grande fascino caraibico, con una placida insenatura dalle acque azzurre incorniciata da una nebulosa foresta pluviale che ammanta le montagne alle sue spalle. Ricca di edifici di epoca coloniale, Saint-Pierre ospita anche una bella spiaggia di sabbia grigio scura ed è il luogo ideale per ammirare spettacolari tramonti. 

Data la sua atmosfera tranquilla, è difficile credere che Saint-Pierre sia stato il capoluogo di Martinica e una delle città più cosmopolite dei Caraibi. Tutto ciò ebbe fine improvvisamente l’8 maggio 1902, quando l’eruzione del Mont Pelée spazzò via l’intera città (e circa 30.000 abitanti) in soli 10 minuti; soltanto tre persone riuscirono a sopravvivere. Non sorprende dunque che Saint-Pierre non si sia mai ripresa completamente da questa tragedia. Il capoluogo fu trasferito a Fort-de-France e Saint-Pierre si trasformò nel tranquillo villaggio costiero che vedete oggi. Che la visitiate per il suo triste passato o per il suo piacevole e rilassato presente, Saint-Pierre è comunque una meta di grande valore. 

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Jardin de Balata

A soli 10 chilometri da Fort-de-France, si trova il Jardin de Balata: un orto botanico immerso nella foresta pluviale, interessante anche per chi non è appassionato di botanica. Il percorso di un’ora all’interno del giardino è ben segnalato e la serie di camminate sugli alberi piacerà molto ai bambini. 

Anse d'Arlet, Martinica © Damien VERRIER
Anse d'Arlet, Martinica © Damien VERRIER

Quando andare

• Dicembre - maggio Stagione secca e periodo di massima affluenza, sebbene Martinica goda di un clima tropicale tutto l’anno. L’isola si riempie di vacanzieri francesi e i prezzi degli alberghi salgono alle stelle. 

• Giugno - novembre La stagione delle piogge, caratterizzata da abbondanti precipitazioni quasi ogni giorno. Settembre è
il mese più piovoso e, insieme ad agosto, il più soggetto agli uragani; probabilmente non conviene prenotare una vacanza in Martinica in questi mesi. 

• Ottobre - maggio I mesi migliori per le immersioni, anche se le scuole di sub offrono corsi tutto l’anno. 

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