Fuggire dallo stress: le sette isole più remote dell’Oceano Pacifico

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Ci sono alcuni momenti in cui l’idea di un viaggio è sufficiente a riposare la mente, a mettere ordine nel caos della vita quotidiana. E quando c’è bisogno di un luogo in cui rifugiarsi un’isola deserta è la prima cosa che viene in mente, il topos d’eccellenza. Ma che vogliate raggiungerle davvero o sognarle con più dettagli a disposizione, ecco qui sette isole remote che vi aspettano nel Pacifico per liberare la mente e scoprire paesaggi e culture sensazionali.

Le isole remote del Pacifico non hanno solo spiagge da offrire, ma una cultura antica, in grande connessione con la natura©Matteo Colombo/Getty Images
Le isole remote del Pacifico non hanno solo spiagge da offrire, ma una cultura antica, in grande connessione con la natura©Matteo Colombo/Getty Images
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1. ‘Atiu, Isole Cook

Grotte, uccelli e bevute secondo l’uso locale. 


Prima dell’arrivo degli europei, ‘Atiu aveva un discreto potere nella regione e i suoi guerrieri erano noti per la ferocia e crudeltà in combattimento. Oggi invece quest’isola rocciosa contornata dalla barriera corallina è conosciuta per ragioni assai meno cruente: ‘eco-capitale’ delle Isole Cook, è un paradiso per i naturalisti e gli amanti del birdwatching, ma è anche un’ottima meta per i viaggiatori alla ricerca di un’isola legata alle tradizioni. 

Cosa vedere e fare 

Le profonde grotte calcaree celate nei meandri del makatea ricoperto di vegetazione sono la peculiarità più celebre di ‘Atiu. È indispensabile avere con sé una torcia elettrica e calzare scarpe robuste, perché il corallo è affilato come un rasoio. Le grotte principali si trovano su una proprietà privata e per visitarle avrete bisogno di una guida. Molte grotte venivano usate per le sepolture; tenete presente che è tapu (tabù) recare disturbo alle ossa, se non volete essere perseguitati da una maledizione.

Il Lake Te Roto è noto per le itiki (anguille) che ospita, una rinomata prelibatezza dell’isola. Sulla sponda occidentale, una grotta conduce fino al mare passando per il makatea

Se avete voglia di andare in spiaggia, vi consigliamo:

Taunganui Harbour
e Oravaru Beach Il posto più adatto per nuotare è Taunganui Harbour, sulla costa occidentale, dove l’acqua è trasparente e profonda. 

Taungaroro e Tumai A sud di Oravaru Beach ci sono Taungaroro e Tumai, le due spiagge più frequentate per la balneazione. 

Takauroa Beach Si può nuotare nelle tre incantevoli doline a ovest di Takauroa Beach soltanto con la bassa marea, quando fra Takauroa Beach e Matai Landing la laguna si prosciuga attraverso queste cavità e i pesci rimangono intrappolati in un acquario naturale conosciuto con il nome di Coral Garden (‘Giardino di Corallo’). 


Veduta aerea dell'isola di Raivavae, Polinesia Francese
Veduta aerea dell'isola di Raivavae, Polinesia Francese

2. Raivavae, Polinesia Francese

Magnifica come Bora Bora, ma con una delle culture più autentiche del paese. 

Raivavae è un paradiso, non soltanto per la sua ampia laguna blu, per gli splendidi motu di sabbia bianca e l’entroterra montuoso dominato dalla vetta quadrata del Mont Hiro (437 metri), ma anche per la calorosa accoglienza dei polinesiani e per la straordinaria occasione di entrare in contatto con lo stile di vita tradizionale. Curiosamente, pur essendo considerata una delle grandi bellezze del Pacifico meridionale, l’isola è raggiunta da pochissimi turisti. 

Che cosa vedere e fare 

L’incantevole laguna di Raivavae, brulicante di fauna marina e circondata da motu coperti di alberi di guaiaco, è uno dei tesori del Pacifico meridionale. Il Motu Piscine (letteralmente ‘motu piscina’; Motu Vaiamanu) è il motu più conosciuto, orlato di spiagge bianche e con un canale dalle acque turchesi e trasparenti, ricche di pesci tropicali, che lo separa dal motu vicino. Assolutamente favoloso. 

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3. Ta’u, Samoa Americane

Megattere, uccelli, montagne spettacolari, una costa accidentata... e poco altro. 

Sulla spettacolare costa meridionale di questa isola lontana e scarsamente popolata si ergono alcune delle scogliere più elevate al mondo. Le fitte foreste pluviali dell’isola sono l’habitat di volpi volanti e di numerose specie autoctone di uccelli. Ta’u è anche l’unico habitat in cui vive il boa del Pacifico. 

Che cosa vedere e fare 

Sito di Saua 

Questo sito sacro è il luogo in cui Tagaloa creò i primi uomini prima di inviarli in Polinesia. Il luogo è avvolto da un’atmosfera antica e quasi sovrannaturale ed è caratterizzato da massi di origine vulcanica, onde fortissime e una spiaggia spazzata dal vento. Alcuni brevi sentieri conducono alla principale area archeologica e diversi fale sono stati eretti come riparo. 

Judds Crater (Luatele Crater) 

Il trekking fino a questo enorme cratere vulcanico dovrebbe essere tentato solo da escursionisti di grande esperienza, accompagnati da una guida; contattate il National Park of American Samoa con grande anticipo per ingaggiarne una per l’escursione. La camminata richiede circa tre ore (per la sola andata) dalla strada nei pressi di Fiti’uta. 

La valley of giants 

L’atmosfera ultraterrena dell’isola non è limitata alla terra: le acque circostanti ospitano una delle più grandi, antiche e misteriose colonie di corallo del pianeta. Conosciuta come Valley of Giants, questa straordinaria barriera corallina è popolata da enormi ‘sassi’ di corallo vivo del genere Porites. Il più grande è il gigantesco Big Momma, che raggiunge un’altezza di 6,4 metri e una circonferenza di 41 metri, e si ritiene abbia almeno 530 anni. 


L'incantevole spiaggia di Uoleva, Tonga ©LimeWave - inspiration to exploration/Getty Images
L'incantevole spiaggia di Uoleva, Tonga ©LimeWave - inspiration to exploration/Getty Images

4. Uoleva, Tonga

Un paradiso per gli amanti delle spiagge, con le balene che transitano al largo. 

Avete rapinato una banca? Volete fuggire da un’accusa di evasione fiscale? L’isola di Uoleva, appena a sud di Lifuka, è il luogo ideale per nascondersi. Abitata esclusivamente dai gestori delle guesthouse (non ci sono villaggi), offre un’esperienza del Sud Pacifico autentica e con poco altro da fare che nuotare, dedicarsi allo snorkelling, andare a pesca, leggere e rilassarsi (e studiare la via di fuga migliore nel caso i poliziotti bussassero alla porta). Qui le balene nuotano vicino alla costa durante le migrazioni (da giugno a ottobre) e a volte le si vede compiere grandi balzi appena al largo dell’isola. 

Pernottamento e pasti 

Su Uoleva non ci sono negozi o ristoranti. Portatevi scorte alimentari a sufficienza o mangiate presso il vostro alloggio. 

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5. Isole Maskelyne, Vanuatu

Entrate in contatto con la vita del villaggio, andate in un kava bar e assaggiate il granchio indopacifico. 

Le attrattive principali, oltre alla vita tranquilla che si svolge nel villaggio, sono le barriere coralline e le riserve marine, il nuoto, lo snorkelling (dovrete portarvi la vostra attrezzatura), la canoa e le battute di pesca; starà a voi poi decidere se organizzarvi in modo indipendente o partecipare a un tour organizzato. 

L’isola principale del gruppo, Uliveo (Maskelyne), è una località accogliente nella quale si trova l’unica struttura ricettiva: qui potrete vedere gli abitanti intenti a costruire canoe, a intrecciare oggetti d’uso quotidiano, a confezionare collane e a perlustrare la costa alla ricerca di creature marine commestibili quando cala la marea. 

Che cosa vedere e fare 

Partecipate all’escursione guidata a bordo di una canoa polinesiana fino alla riserva naturale Ringi Te Suh
Marine Conservation Area, una barriera di 100 ettari tutelata dagli abitanti del villaggio di Pellonk (il nome della riserva significa ‘lasciatelo in pace’). Si può fare snorkelling sopra lo splendido Giardino di Tridacne Giganti e un picnic su un’isola artificiale. 


Il reef delle Sawa-I-Lau Caves, nelle Fiji
Il reef delle Sawa-I-Lau Caves, nelle Fiji

6. Gruppo delle Lau, Fiji

Spingetevi fino a queste splendide isole incontaminate e poco conosciute. 

Il Gruppo delle Lau costituisce l’ultima frontiera delle Fiji: una sessantina di isole sparse nell’angolo sud-orientale del vasto arcipelago e visitate da pochi viaggiatori. Chi si spinge fin qui trova innumerevoli baie, atolli deserti circondati dal reef e isole poco popolate con entroterra montuosi. 

Gli abitanti delle Lau sono famosi per l’arte di intagliare il legno e la lavorazione del masi (tessuto di corteccia); la loro cultura risente della forte influenza della vicina Polinesia. Nonostante il clima sia più secco che nel resto delle Fiji, possono scatenarsi violente tempeste, tanto che alcune baie vengono utilizzate dagli yacht di passaggio come rifugio dagli uragani. 

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Una laguna sull'isola di Maré, Nuova Caledonia
Una laguna sull'isola di Maré, Nuova Caledonia

7. Maré, Nuova Caledonia

Scoprite la cultura kanak nelle Isole della Lealtà. 

Con la sua pittoresca linea costiera orlata da splendide spiagge e frastagliate scogliere coralline, un entroterra che racchiude interessanti piscine naturali negli anfratti del terreno e un misterioso edificio di pietra, non c’è da meravigliarsi che le peculiarità geografiche di Maré abbiano ispirato diverse leggende. 

Che cosa vedere e fare 

Aquarium Naturelle 

Circa 3 chilometri a sud di Tadine, una grande piscina naturale scavata tra le rocce è una sorta di acquario collegato al mare da un canale sotterraneo: qui si possono ammirare pesci Napoleone, pesci pappagallo, labridi e talvolta anche tartarughe che nuotano nell’acqua traslucida. Il sito è indicato da cartelli presso un’area di parcheggio accanto alla strada principale. 

Trou de Bone 

A circa 3 chilometri dalla strada La Roche–Tadine, sulla strada per Thogone, c’è il Trou de Bone, una profonda cavità rocciosa i cui fianchi ripidi scendono verso un rigoglioso giardino tropicale e una piscina naturale. 

Shabadran 

Questa splendida e isolata spiaggia all’estremità sud-orientale di Maré, circondata da scogliere e boschi, può essere la meta di una fantastica camminata da compiere in giornata. È necessario essere accompagnati da una guida 


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