Sulle due ruote alla ricerca di Dante

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Nel settecentesimo anniversario della morte di Dante, ci sono numerosi modi per rendere omaggio al Sommo Poeta e per scoprire i luoghi dell’entroterra romagnolo che hanno contribuito a ispirare la sua opera.

Grazie al progetto Vie di Dante (www.viedidante.it), dedicato ai luoghi tra Romagna e Toscana da lui attraversati durante l’esilio, nelle vostre esplorazioni potrete arricchire le visite culturali con un’esperienza sulle due ruote, in un sorprendente mix di borghi romantici, rocche medievali, panorami indimenticabili collegati tra loro da sentieri, strade bianche e sterrate che vi faranno vivere un’avventura unica e autentica.

Punto di partenza imprescindibile è Ravenna, città dove il racconto di Dante, attraverso il museo e le diverse iniziative organizzate in occasione dell’anniversario, si integra alla perfezione con l’esaltante bellezza dei mosaici, delle chiese e delle vie cittadine in continuo fermento.

Tenuta Pennita © Denis Falconieri
Tenuta Pennita © Denis Falconieri
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Il sole splende a Bertinoro © Denis Falconieri
Il sole splende a Bertinoro © Denis Falconieri

Bertinoro, il balcone della Romagna

Seguendo gli itinerari proposti sul sito www.dantebike.it e i servizi offerti da Ravenna Incoming e da BikesPlus, potete iniziare l’itinerario alla scoperta delle Vie di Dante da Bertinoro, una delle prime città romagnole ad accoglierlo nel suo esilio. Vi consigliamo di non mettervi subito sui pedali a testa bassa, perché questo borgo medievale, che regala una vista meravigliosa sulla piana di Cesena e sull’Adriatico, ha numerosi segreti culturali ed enogastronomici da svelare ai viaggiatori più curiosi. Prima di tutto, prendetevi un paio d’ore per scoprire il percorso dedicato a Dante: dalla pieve romanica di San Donato a Polenta, al cipresso ripiantato dal Carducci proprio nel punto nel quale sorgeva quello da cui, si racconta, Francesca da Polenta, meglio conosciuta come da Rimini, fosse solita attendere il suo amato Paolo Malatesta. Proseguite poi fino allo sperone di roccia sul quale si erge la Rocca Vescovile, dove oggi trovano spazio un centro residenziale universitario e un interessante museo interreligioso, che presenta le tre grandi religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e islamismo, e che testimonia l’apertura al dialogo e al confronto tipica delle tradizioni ospitali bertinoresi e romagnole. Una volta saziato l’appetito della mente, non vi resta che soddisfare anche quello dello stomaco sedendovi alla spettacolare terrazza panoramica dell’osteria ed enoteca Ca’ de Be’, lasciandovi cullare da un superbo tramonto accompagnato dai succulenti piatti tipici accompagnati dai vini di Romagna.

In bici sulle strade bianche della Romagna © Denis Falconieri
In bici sulle strade bianche della Romagna © Denis Falconieri
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Su e giù per lo Spungone, tra antiche rocche e architetture razionaliste

Il giorno successivo inforcate la vostra mountain-bike (se non siete allenati meglio E-bike) e iniziate a pedalare verso Meldola. I panorami che scorrono davanti ai vostri occhi alternano distese di ulivi a ordinati vigneti. I dolci pendii collinari che ospitano antiche cascine si inaspriscono sullo Spungone, la dorsale di roccia calcarea che ha plasmato le colline di questa zona (www.laromagnadellospungone.it), regalando un percorso divertente e vario che alterna pochi tratti asfaltati a lunghe strade bianche e sterrate. Proseguite quindi fino a Predappio, catalogo di architetture razionaliste, che vi accompagneranno in parte anche a Castrocaro e Terra del Sole, la città fortezza rinascimentale. Qui una visita al Palazzo Pretorio è d’obbligo, soprattutto per sperimentare l’incredibile scala elicoidale, costruita su progetto di Leonardo: una rarità architettonica che non permette a chi sale di incrociare chi scende. Prima di assaporare un po’ di relax alle terme del Grand Hotel Castrocaro (www.grandhotelcastrocaro.it), godendo dei benefici delle acque che sgorgano direttamente dal calcare poroso dello Spungone, approfondite la vostra conoscenza dell’olio extravergine romagnolo immergendovi in una degustazione alla Tenuta Pennita. Spingetevi poi fino alla Rocca di Castrocaro per ammirare il panorama che si spinge fino al Monte Falterona, dal cui versante meridionale nasce l’Arno, ma soprattutto per farvi accompagnare al castello e al museo con una visita rivelatrice di misteri e curiosità, grazie ai racconti puntuali e conditi dalla sottile ironia del presidente della Proloco Elio Caruso.

Il vulcano del Monte Busca © Denis Falconieri
Il vulcano del Monte Busca © Denis Falconieri

Il fascino selvaggio del primo Appennino

Da Castrocaro, il viaggio sulle Vie di Dante prosegue con la terza tappa lungo sentieri più tecnici, avventurosi e ricchi di sorprese dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, che vi porteranno fino a Portico di Romagna. Anche questo itinerario saprà educare il vostro sguardo alle bellezze dei panorami dei colli romagnoli e agli spazi selvaggi che annunciano il primo Appennino. Il sentiero si snoda quasi interamente sul crinale delle colline, lasciando spaziare la vista ad ampio raggio sui calanchi, portandovi a scoprire borghi pieni di magia e facendovi incrociare rari fenomeni naturali, come il Vulcano del Monte Busca, una fontana ardente di idrocarburi gassosi che fuoriescono dal terreno e che si incendiano spontaneamente. Giunti a destinazione dopo un’elettrizzante discesa, sedetevi comodi a uno dei tavoli del ristorante Al Vecchio Convento, dove la calorosa accoglienza di Marisa sarà la migliore presentazione della superba cucina che scaturisce dalle mani e dalle idee innovative dello chef Matteo. A Portico di Romagna incrocerete il Cammino di Dante, il percorso ad anello che collega Ravenna e Firenze attraverso antichi sentieri medievali. Se avete ancora un po’ di energie, potete incamminarvi verso Premilcuore, giusto per respirare l’atmosfera di un cammino ricco di luoghi evocativi che hanno ispirato il Sommo Poeta e che di sicuro accenderanno in voi il desiderio di pianificare il vostro prossimo viaggio, per percorrerlo interamente a ritmo lento, con scarpe da trekking e zaino in spalla.

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