Il Friuli Venezia Giulia in 10 tappe imperdibili
Il Friuli Venezia Giulia ha un’identità forte ma è al tempo stesso un concentrato d’Italia, che combina vette dolomitiche e spiagge dorate, antichità romane e città veneziane. Il passato asburgico e le influenze slave aggiungono un inaspettato tocco mitteleuropeo. Da dove cominciare? Ecco le 10 destinazioni da non perdere in questa regione ricca e poco conosciuta.

Trieste
Le dimensioni non sono quelle di una grande città, eppure Trieste meriterebbe, per tanti aspetti, di essere considerata una ‘capitale’ d’Europa. Cosmopolita, multiculturale, interconfessionale, è stata al centro di alcuni fra i nodi più complicati e dolorosi della storia del continente e ha intessuto relazioni con il mondo mediterraneo, mitteleuropeo e balcanico.
Grazie al suo variegato patrimonio, dalle rovine romane alle fortificazioni medievali, dallo splendore dei palazzi fin de siècle all’angosciante memoria dell’Olocausto nella Risiera di San Sabba, Trieste è una città che parla al visitatore. E lo fa con schiettezza, alternando dolci tramonti a sferzanti mattinate di vento.

Udine
È la ‘Venezia sulla terraferma’ e non nasconde in nessun modo il suo passato legato alla Serenissima. Ve ne accorgerete facendo un giro in Piazza della Libertà, ricca di logge e porticati, bifore e trifore: la sua armonia rasenta la perfezione architettonica.
Percorrendo il centro storico, assaporerete l’anima medievale di Udine, potrete seguire il corso degli antichi canali ora quasi scomparsi e gustarvi le tante osterie e i musei: Udine è la città del Tiepolo, ma anche dell’arte contemporanea, cui è dedicato un bel museo.
Gorizia
Città di frontiera dai tratti asburgici, Gorizia merita molto più di una breve sosta. L’atmosfera è austriaca, ma la multiculturalità è particolarmente viva e si esprime nelle parlate come nello spazio urbano: ci troverete belle chiese dai caratteristici campanili ‘a cipolla’, ma anche un castello medievale da cartolina, che svetta sul colle e domina Piazza Vittoria.
E di sera l’offerta gastronomica è di tutto riguardo: provate la cucina goriziana, sfidate una ljubljanska o assaggiate una delle pizze migliori della regione.

La costa triestina
Raramente così a nord in Italia si ritrovano luoghi legati tanto profondamente e promiscuamente al mare. Trieste consolida il suo legame con l’Adriatico negli inusuali e bellissimi bagni urbani, tipici della città, e a bordo delle tante barche che sembrano sfiorare le case con i loro alberi. Ma la città ama anche sfidare il mare e lo fa con strampalate gare di tuffi che animano le estati o in occasione della celebre Barcolana, la regata che riempie di vele il Golfo di Trieste.
Barcola, Sistiana e Miramare formano nel loro insieme una sorta di propaggine della città che è la spiaggia dei triestini, schiacciata fra le alture del Carso e la statale.
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Il mare
Dal minuscolo fazzoletto di costa istriana a Muggia, l’ultimo avamposto italiano prima della Slovenia e dei Balcani, agli specchi acquitrinosi delle foci dell’Isonzo e dello Stella, il mare lambisce il litorale della regione disegnando scenari eterogenei. Gli scogli del litorale giuliano cedono il passo ai paesaggi lagunari di Grado e di Marano, alternandosi a tratti di costa bassa e sabbiosa. E per gli amanti della vita balneare la scelta spazia dalla sabbia dorata di Lignano, paradiso dei kitesurfer e meta prediletta dei villeggianti, alle spiagge selvagge di Grado.
Venzone
Recentemente dichiarato il ‘borgo più bello d’Italia’, Venzone è famosa per la lavanda (ne sentirete il profumo ovunque, specie nella bella stagione), ma anche uno dei posti che più ha vissuto gli effetti devastanti del terremoto. La visiterete in poco tempo, ma sarà un’esperienza di tutto rispetto: chiese romaniche, misteriose mummie, esposizioni interessanti, oltre alle immancabili primizie nei piatti dei ristoranti.

Le dolomiti e il Grido di Pietra
Tutelate da uno dei parchi più grandi dell’area dolomitica, le Dolomiti Friulane si distinguono per il loro carattere selvaggio: poco antropizzate, sono ricche di acque e fiumi, grotte e cascate. Il simbolo del parco è il Campanile di Val Montanaia, detto il ‘Grido di Pietra’ dagli alpinisti, un vero e proprio monumento che si può visitare solo dopo uno splendido (e impegnativo!) trekking, fra i tanti possibili nella zona.
Il Carso
È l’altra metà del cuore dei triestini, secondo un adagio molto diffuso. Aspro e bellissimo, il Carso è un altopiano roccioso dalle ampie voragini sotterranee, dove l’uomo ha saputo costruire e coltivare in sorprendente armonia con la natura. La sua condizione di luogo di trapasso linguistico e culturale gli ha regalato un fascino unico, anche se in alcuni frangenti è stata motivo di sofferenza – alle foibe sono legate atroci testimonianze dei regolamenti di conti successivi alla seconda guerra mondiale.

Rebechin, tajut e ombre
Gli abitanti del Friuli Venezia Giulia hanno un rapporto decisamente conviviale con il cibo e il vino, e il tajut (bicchiere di vino, meglio se accompagnato da uno stuzzichino) o l’ombra (idem, ma nel pordenonese) qui sono una cosa seria.
Nelle osterie della Carnia o nelle osmize del Carso il vino accompagna prelibatezze dai nomi esotici che sapranno allettare i viaggiatori dai palati curiosi. Fra insaccati che in realtà non sono insaccati, formaggi in padella, dolci aromatizzati alla grappa e panini con il bollito... ci sarà da esplorare anche a tavola!
Paesaggi fluviali
La ricchezza di corsi d’acqua è uno dei tratti più caratteristici del Friuli Venezia Giulia: sono tanti, e anche particolari. Nel Carso l’acqua scorre sotterranea per chilometri, scavando grotte e gallerie prima di riemergere fresca e limpida in superficie.
Turbolente risorgive danno origine al Livenza, che decora la pianura con il suo corso tortuoso, creando scorci pittoreschi nei centri che attraversa. Dalle Alpi scaturiscono fiumi ramificati, tra cui l’ipnotico Tagliamento. Oltre a disegnare motivi meravigliosi sul territorio, questi corsi d’acqua sono vere oasi balneari per tutta l’estate.