Diario on the road: Langhe, Monferrato, Roero
Scendiamo in Piemonte per far tappa tra Langhe, Monferrato e Roero, tre anime di un territorio difficile, dove l’uomo per secoli ha ricamato le colline di vigne, noccioleti e frutteti fino a creare un capolavoro di civiltà contadina, protetto dall’Unesco e che tutto il mondo ammira. Tra ristoranti stellati e lussuosi resort, andiamo alla scoperta di un pezzo d’Italia che ha tante storie da raccontare e qualcosa da insegnare.
Asti, porta del Monferrato
Il nostro tour parte da Asti, città troppo spesso trascurata dai viaggiatori distratti. Il cuore del Monferrato astigiano ha un passato ricco che si coglie nei dettagli, tra un balcone liberty e ciò che resta delle torri medievali che sbucano dai tetti. Passeggiando, ci troviamo al cospetto della torre ponte di Lombriasco (che si dice abbia ispirato il forziere di Paperon De Paperoni) e nel rinascimentale Palazzo Mazzetti, dove soffitti e arredi catturano la nostra attenzione.
Ad Asti le tradizioni si sono trasformate in grandi eventi, come il Palio, che è il più antico d’Italia, o il Festival delle Sagre, che ogni anno trasforma Piazza Campo del Palio nel ristorante a cielo aperto più grande al mondo. In quest'anno particolare questi due eventi andranno in pausa, ma potrete scoprire la Douja d'or in una formula rinnovata per sostenere e rilanciare l'economia dell'intera filiera enogastronomica astigiana e piemontese.
Varchiamo il cancello della Certosa di Valmanera dove ha sede l’arazzeria delle sorelle Scassa che tessono a mano dal 1957 capolavori di arte artigiana. Da qui, sono passati i grandi del 1900, da Ungaretti a Pomodoro, lasciando fino ad oggi un’atmosfera raffinata e pregna di arte che si avverte nei gesti e nei dettagli dello studio.
L'identità di un territorio
A Nizza Monferrato il Monferrato rivela la sua identità, fatta di piccoli paesi e dolci colline. A Palazzo Crova, un angolo di pace dove ha sede l’enoteca regionale, partiamo per l’esplorazione della zona, tra cibo (tappa obbligata al ristorante riaperto da poco), vino e arte, perché che il palazzo è anche sede museale. La star locale è la signora in rosso, ovvero la Barbera: scegliete un bicchiere e gustatelo nel giardino del palazzo. Oppure spostatevi a Canelli e scoprite le celebri cattedrali sotterranee, imponenti cantine storiche scavate sotto le colline. Noi visitiamo la cantina Contratto dove incontriamo un cantiniere, mestiere antico che custodisce il segreto per dare vita a vini d’altri tempi.
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Pic-nic tra le vigne
Al calar del sole, siamo pronti ad accogliere un’iniziativa del Comune di Canelli che ha trasformato il distanziamento sociale in opportunità turistica. È Canelli In Pic Nic, uno zainetto che contiene una cena proposta dai ristoranti aderenti da consumarsi tra le vigne. Noi andiamo alla Torre dei Contini, dove la vista sulle colline ci riporta alla mente i versi di Pavese. Della nostra esperienza, infatti, “non ricorderemo i giorni, ricorderemo gli attimi”. Un semplice pic-nic si trasforma per noi in un simbolo di questo viaggio post lockdown perché non racconta una ripartenza all’insegna della natura, l’opportunità di far qualcosa di nuovo mettendo in rete realtà diverse, regalando ai visitatori un’occasione in più per godere di piccoli momenti felicità.
Di torre in torre
Lasciamo il Monferrato e arriviamo in Alta Langa: pochi chilometri e panorami con tratti somatici profondamente diversi. Cambia la collina - che si fa aspra, e il bosco - che diventa selvaggio. E poi i borghi - che raccontano di battaglie medievali con le loro torri che si fronteggiano da cima a cima. Partiamo da Roccaverano per approfondire la conoscenza sia storica che naturalistica del territorio, con il tour delle 5 torri che prosegue a Monastero Bormida, Vengore, San Giorgio Scarampi, Olmo gentile, dove ci rifocilliamo alla Trattoria della Posta.
Ascoltiamo storie di cavalieri erranti che conquistarono terre per ammaliare dame e racconti di famiglie che gareggiavano nel costruire i torrioni più prestigiosi: fatevele narrare da qualche persona del posto e poi godetevi il silenzio mentre l’orizzonte si fa rosso e la signora dell’osteria del Bramante, a Roccaverano, impasta focaccia e cuoce la torta per la colazione del giorno dopo.
Se alla bicicletta preferite le passeggiate romantiche, non perdetevi la vista dalla Torre di Murazzano: vi trovate in una tappa della Strada Romantica delle Langhe e Roero, approfittate dell'atmosfera rilassata e godetevi un aperitivo nella piazzetta centrale.
Il Re delle Nocciole
A Cortemilia, ci dicono, vive il “re della torta di nocciole” e “Ambasciatore nel mondo della Nocciola Piemonte”: titoli altisonanti, ma, non appena incontriamo Giuseppe Canobbio, capiamo che sono meritatissimi. La sua torta di nocciole non è solo buona ma è un pezzo di storia di questa terra: la ricetta è quella che faceva con la mamma due volte nelle occasioni speciali, rigorosamente senza farina, che quella serviva per il pane. E non si tratta solo di nostalgia: il nipote ha ereditato la stessa passione per le nocciole e la stessa determinazione nel portare la torta di famiglia verso nuovi traguardi. Ci sediamo in giardino e assaggiamo di tutto, ninzole zucrà (nocciole glassate), brut e bun (biscotti di albumi e nocciole) e diventiamo sudditi della Corte di Canobbio.
Il Roero, la sabbia tra le colline
Eccoci nel Roero che, insieme a Langhe e Monferrato sono come fratelli dalle personalità distinte: dolce e lieve il Monferrato, più scoscesa l’Alta Langa mentre qui inforchiamo nuovamente le e-bike e ci scopriamo a pedalare tra la sabbia delle vigne, dove il sole cuoce la terra e matura le uve. Il tour ci porta a pedalare tra i Cru del Roero, ovvero tra i vitigni che sono "menzione geografica": insomma se cadendo dalla bici rovinassimo una di queste viti, qui non sarebbero molto contenti. Ma per fortuna non siamo caduti e ci siamo goduti un saliscendi incredibilmente bello tra i borghi di sommità delle Rocche, fenomeno geologico di erosione che interessa vari comuni, in particolare, Montà, Santo Stefano Roero e Monteu Roero, dove burroni sabbiosi si aprono selvaggi tra gli appezzamenti coltivati.
Presi per la gola
Ma da queste parti la fatica porta bellezza così, per magia, dopo la pedalata ci tuffiamo all’agriturismo La Felicina ad ammirare il tramonto scendere tra i filari. Gran finale a Cherasco, tra gli affreschi del ristorante stellato “Da Francesco”. Ma da queste parti hanno anche altre scenografie: ceniamo a Piobesi d'Alba, la Cantina Destefanis ha organizzato TaulalUUUnga una cena direttamente in vigna. Un tavolo lunghissimo viene allestito tra i filari e il vino passa direttamente dai filari intorno a noi ai bicchieri davanti al nostro piatto.
Se venite da queste parti con tutta la famiglia, non perdetevi il parco didattico Le colline di Giuca, dove i bambini giocando possono imparare il suo territorio, direttamente vivendolo. Sarete tra i boschi che circondano Baldissero d’Alba, nel cuore del Roero, ospiti dell’agriturismo “I Bageta” e potrete dedicarvi a conoscere la natura, i suoi ritmi, i suoi prodotti attraverso divertenti attività.
Ci rimettiamo in cammino, con la mente rivolta ai paesaggi unici, prodotti tipici, borghi arroccati e attività outdoor che abbiamo vissuto. Eppure, a rendere uniche queste terre, è la tenacia di chi ha saputo trasformare “la Malora” in un piccolo paradiso.
I nostri consigli
Dove mangiare
Osteria Vineria della Signora in Rosso, Nizza Monferrato.
Osteria dei Meravigliati, Canelli.
Osteria del Bramante, Roccaverano.
Trattoria della Posta, Olmo Gentile.
La Corte di Canobbio, Cortemilia.
La Piola, Alba.
Da Francesco, Cherasco.
Dove bere
Enoteca regionale di Canelli e dell’Astesana, Canelli.
Cantina Contratto, Canelli.
Enoteca Regionale di Nizza Monferrato, Nizza Monferrato.
Enoteca Regionale del Roero, Canale.
Dove dormire
Albergo del Bramante, Roccaverano.
Gaia’s Sphere, Gorzegno.
Il sole e la Luna, Cerretto Langhe.
Agriturismo La Felicina, Cherasco.