Scoprire la Valle d’Aosta tra vigne eroiche e panorami da cartolina
I terrazzamenti ricamati dalle vigne, le montagne che abbracciano la valle centrale, le curve sinuose della Dora Baltea: una volta varcata la porta d’ingresso della Valle d’Aosta, a Pont-Saint-Martin, saranno questi paesaggi da cartolina ad accompagnarvi lungo la strada. Vi basterà percorrere tutta la valle centrale per scoprire un territorio plasmato dal lavoro dell’uomo, dove le meraviglie naturali sono la cornice ideale di castelli da favola e borghi dal sapore antico. In auto, a piedi o in bicicletta, prendetevi il tempo per gustarvi un viaggio pieno di sorprese e non dimenticate di fare qualche sosta nelle cantine e nei ristoranti per gustare tutti i sapori degli splendidi vini che nascono da questa terra difficile e i piatti tipici della robusta cucina di montagna.

La viticoltura eroica
Dire che la vita in montagna è dura può sembrare retorico, ma è una definizione inevitabile quando si parla di un territorio come quello della Valle d’Aosta. I ripidi pendii delle vallate, il clima ostile, la quota sono tutti elementi con i quali l’uomo ha imparato a convivere per riuscire a ricavare dalla terra i prodotti necessari al sostentamento. E a partire dal primo secolo avanti Cristo, l’uomo ha dovuto plasmare il territorio anche per coltivare la vigna: i pendii sono stati domati con la costruzione di terrazzamenti realizzati con muretti a secco che hanno permesso di ricavare lo spazio necessario alla coltivazione delle vigne. Tutta la valle è percorsa dai vigneti, che dai 350 metri di quota di Pont-Saint-Martin si spingono fino ai 1200 metri di Morgex, a pochi chilometri dal Monte Bianco.
Il vento che soffia quasi incessantemente, le scarse precipitazioni e la grande escursione termica tra il giorno e la notte, insieme alla morfologia del territorio che costringe l’uomo a lavorare la vigna senza l’uso di macchinari, permettono di comprendere bene il significato di viticoltura eroica. Ma sono proprio queste condizioni a rendere ancora più prelibati i vini valdostani, vini di montagna che hanno saputo conquistare nel tempo anche i palati più difficili.

Alla scoperta delle vigne
Partite quindi da Pont-Saint-Martin, non senza aver fatto visita al Ponte del Diavolo, sotto il quale a carnevale viene bruciato il diavolo, e proseguite fino a Donnas. Risalendo la valle, sulla vostra destra sarete accompagnati dai caratteristici muretti a secco con i pilastri di pietra che sorreggono le vigne e disegnano linee geometriche su tutto il fianco della montagna. Un panorama che potrete ammirare percorrendo l’antica Via delle Gallie, la via costruita per collegare Roma alla Valle del Rodano, che qui presenta uno dei suoi tratti più spettacolari, dal momento che è stata intagliata nella roccia per una lunghezza di 221 metri. Una volta superato l’arco di 4 metri di spessore, 4 metri di altezza e quasi 3 metri di larghezza, la vostra attenzione sarà catalizzata dal Forte di Bard, uno dei migliori esempi di fortezza sbarramento del primo Ottocento, ai piedi del quale sorge il caratteristico borgo. Proseguendo verso Aosta, troverete Arnad, famoso per il lardo e dominato da Château Vallaise, e Verrès con il suo castello costruito su un picco roccioso nel XIII secolo. Affrontate le curve tortuose della Mongiovetta, la strada addossata alla roccia che collega Montjovet a Saint-Vincent, superate Châtillon e alla vostra destra vedrete aprirsi nuovamente un paesaggio ricamato dalle vigne, che tra Chambave, Nus, Quart e Saint-Christophe vi accompagneranno fino ad Aosta. L’itinerario a questo punto della valle si divide, perché in questa zona le vigne sono coltivate anche nel versante opposto della montagna: dovrete quindi attraversare la Dora Baltea, che divide l’Adret dall’Envers, ovvero il versante esposto a sud e quello esposto a nord, per immergervi nei vigneti che circondano Gressan e Jovençan e incoronano il castello di Aymavilles e arrivano fino a Villeneuve. Rimanendo invece sulla strada maestra, da Aosta proseguite fino a Sarre e Saint-Pierre, lasciatevi accompagnare dai vigneti di Arvier, dai quali nasce il mitico Enfer, superate Avise e La Salle, con i suoi pendii soleggiati, e spingetevi fino a Morgex, dove all’ombra del Monte Bianco vi aspettano i vigneti più alti d’Europa.

Le cantine
In ogni zona della valle potete fermarvi in una cantina per una degustazione e per acquistare qualche bottiglia come souvenir da portare a casa: a questo link trovate l’elenco completo con i riferimenti e i numeri da chiamare per prenotare la visita.