Ucraina: notizie sulla crisi per chi viaggia
Un anno fa nessuno poteva prevedere i drammatici eventi che l'Ucraina si sarebbe trovata ad affrontare. Oggi il paese si trova sotto la minaccia dell'aggressione russa, è parzialmente occupato e lotta per sopravvivere come nazione unita.

Abbiamo steso queste note per informarvi sugli sviluppi più recenti e soprattutto per darvi un consiglio: non rinunciate a priori a un viaggio in Ucraina, ma tenetevi sempre informati. La situazione è talmente instabile da richiedere un aggiornamento frequente.
Kyiv: dagli scontri alle ultime elezioni
Dopo aver cercato per anni di convincere gli ucraini che l'integrazione nell'Unione Europea era un obiettivo di vitale importanza, nell'ottobre 2013 il presidente Viktor Yanukovych fece un drastico dietrofront, rifiutandosi di firmare l'accordo di associazione dell'Ucraina con l'UE e avviando un rapido riavvicinamento alla Russia. A Kyiv alcune centinaia di studenti scesero a manifestare e si accamparono in Piazza Indipendenza (maydan Nezalezhnosti).
Il movimento che sarebbe poi diventato noto con il nome di Euromaidan era all'inizio di dimensioni modeste, ma quando la polizia antisommossa disperse brutalmente i manifestanti la protesta assunse proporzioni imponenti. Gli attivisti rivendicarono Piazza Indipendenza, dove allestirono una grande tendopoli e occuparono numerosi edifici governativi. Il governo ordinò alcuni rapimenti e sguinzagliò per la città bande armate. Questa situazione di impasse proseguì fino alla fine di gennaio, quando la polizia iniziò a usare munizioni da combattimento, uccidendo alcuni manifestanti. I combattimenti raggiunsero l'apice a metà febbraio, con decine di persone uccise ogni giorno. Il 21 febbraio Yanukovich fuggì da Kyiv e le truppe antisommossa si ritirarono, consentendo ai manifestanti di occupare i palazzi del potere. Venne nominato un governo ad interim e fissata la data del 25 maggio 2014 per le elezioni presidenziali, che sono state vince dal "re del cioccolato" ed ex ministro degli esteri Poroshenko.
L'annessione russa della Crimea
Intanto, le truppe speciali russe, con l'aiuto di poliziotti locali in assetto antisommossa, avevano iniziato a occupare gli edifici governativi e le zone militari della Crimea. Nel giro di pochi giorni la Crimea aveva un nuovo governo sostenuto dalla Russia e il 16 marzo fu organizzato frettolosamente un 'referendum' in cui, secondo i promotori, il 97% dei votanti si schierò a favore del ricongiungimento della Crimea con la Russia. Qualche giorno dopo la Russia ratificò formalmente l'ingresso della Crimea nella Federazione Russa. Questa annessione sostanzialmente pacifica è stata paragonata a quella della regione dei sudeti da parte di Hitler nel 1938.
Kyiv è sicura per chi viaggia?
Al momento della stesura di queste note la capitale dell'Ucraina è tranquilla e completamente operativa, anche se la tendopoli dei manifestanti in Piazza Indipendenza è ancora al suo posto. I militanti, disarmati ma pronti a combattere, sostengono che non se ne andranno finché le richieste dell'Euromaidan non saranno state soddisfatte in tutto e per tutto.
Per vedere i luoghi dove si sono svolti gli scontri, camminate lungo vul Instytutska e oltrepassate l'Hotel Ukraine, la cui lobby fu utilizzata come ospedale improvvisato nel momento culminante dei combattimenti. I punti in cui rimasero uccisi i manifestanti sono facilmente riconoscibili perché vi sono state collocate foto delle vittime con fiori e ceri. Se volete conquistarvi il rispetto della gente del posto, portate dei fiori anche voi. Un'altra linea calda era quella lungo la parallela vul Hrushevskoho, vicino all'ingresso colonnato dello Stadio della Dynamo.
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La rivolta ha aggiunto un nuovo luogo di interesse all'itinerario turistico di Kyiv, ovvero la residenza di campagna dell'ex presidente Yanukovich. Nota con il nome di Mezhihirya, è situata nel villaggio di Novy Petrivtsy, 30 km a nord di Kyiv. L'immensa proprietà è stata aperta al pubblico (ingresso al parco 20uah) subito dopo la fuga in elicottero del suo proprietario, nell'infausta notte del 21 febbraio. I visitatori hanno modo di osservare le 'rovine romane' situate vicino alla pacchiana residenza principale, un complesso termale, un campo da golf e la riproduzione di un galeone spagnolo ormeggiata presso la spiaggia sul fiume Dnipro.
La Crimea è off limits?
La Crimea può essere raggiunta oggi dai viaggiatori in possesso del visto russo sia in aereo da Mosca sia in traghetto attraverso lo stretto di Kerch (segnaliamo però che nell'aprile 2014 i tempi di attesa per salire su quest'ultimo raggiungevano le 18 ore). Raggiungerla via terra dall'Ucraina continentale è più complesso, in quanto la nuova legge sul 'territorio occupato temporaneamente' stabilisce l'obbligo di un permesso speciale per gli stranieri. Al momento della stesura di queste note, tuttavia, non è chiaro come ci si possa procurare questo permesso, e in ogni caso bisogna disporre del visto russo. Le compagnie aeree straniere non operano più voli per la Crimea.
Dopo l'annessione, le autorità russe hanno annunciato un periodo di transizione durante il quale la hryvnia ucraina verrà completamente sostituita dal rublo russo, mentre le imprese locali dovranno rispettare le più severe norme previste dalla legislazione russa. Inoltre la penisola è stata formalmente inserita nel fuso orario di Mosca (due ore avanti rispetto all'Ucraina). Si teme che a risentire particolarmente della nuova situazione saranno gli alberghi di piccole dimensioni e i privati che affittano appartamenti ai turisti. L'atteggiamento verso gli stranieri, in particolare quelli di lingua inglese, è piuttosto ostile, e nel periodo del referendum alcuni giornalisti sono stati oggetto di molestie. Se vi recate in Crimea, siate molto cauti e non esponetevi eccessivamente.
In Ucraina orientale, meridionale e a Odessa
La situazione nelle regioni di Donetsk e Luhansk è estremamente instabile. Pericolosa è la zona di Sloviansk, a nord di Donetsk, dove si registrano quotidianamente sparatorie e rapimenti. Altre località che rientrano in questa zona rossa sono Sviatohirsk, Artemivsk e Soledar (tutte trattate nella guida Lonely Planet Ucraina). Non recatevi in quest'area, a meno che non siate giornalisti o abbiate altri buoni motivi per correre questo rischio.
A Donetsk diversi edifici governativi sono occupati da gangster armati e, sebbene nel complesso la città appaia tranquilla e operativa, non è chiaro da chi sia controllata. Siate molto cauti, soprattutto se vi avvicinate a edifici occupati.
A Karkhiv le autorità sembrano avere il controllo della situazione, ma la città è comunque teatro di gravi scontri e attacchi agli edifici governativi. Fate molta attenzione quando vi trovate nella piazza principale. Dnipropetrovsk, che dopo la caduta del governo Yanukovich era passata sotto il governo dal pugno di ferro del secondo uomo più ricco dell'Ucraina, Ihor Kolomoysky, rimane invece un'oasi di ordine.
All'inizio di maggio, a Odessa i sostenitori e gli oppositori del nuovo governo di Kyiv hanno provocato gravi scontri in cui si sono registrate numerose vittime. La posizione strategica della città sulla costa e il suo valore simbolico come gemma della corona russa la rende particolarmente vulnerabile a potenziali attacchi russi. A Dzharylhach e nella riserva di Askaniya Nova, che da un giorno all'altro si sono ritrovate nella zona di confine con la Crimea controllata dalla Russia, si è stanziato l'esercito ucraino, pronto a respingere una potenziale invasione. Prima di recarvi in queste zone fate accurate ricerche e tenetevi aggiornati sulla situazione.
Come tenersi aggiornati
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