Il conflitto in Ucraina: quali sono i siti culturali a rischio nel paese?
Le ripercussioni dell’invasione russa sul patrimonio culturale ucraino vanno ad accrescere l’elenco degli orrori che il paese sta affrontando in queste ore. Lo stato di emergenza è gravissimo. In uno scenario di civili in fuga, famiglie brutalmente separate ed edifici in macerie, l’Ucraina vede preso di mira anche il suo ricco e insostituibile patrimonio culturale.

In un’intervista rilasciata martedì al Kyiv Independent, Andriy Yermak, capo dello staff del presidente ucraino, ha denunciato il bombardamento di Babyn Yar, un monumento commemorativo dell’Olocausto eretto nel luogo dove nel 1941 i nazisti trucidarono circa 34.000 persone, quasi l’intera comunità ebraica di Kyiv. Il sito rende omaggio anche ad altre vittime degli eccidi nazisti, tra cui rom e preti ortodossi.
L’entità dei danni subiti non è ancora nota, ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che il bombardamento di Babyn Yar ha provocato almeno cinque vittime.
Lo United States Holocaust Museum, per il quale la perdita di vite umane è ‘il principale motivo di apprensione’, si è dichiarato ‘scandalizzato’ dal bombardamento del sito commemorativo.

Lunedì, prima dell’attacco a Babyn Yar, un incendio ha distrutto il museo di arte e storia locale di Ivankiv, una cittadina situata 80 km a nord di Kyiv. Il Ministero degli Esteri ucraino ha confermato che tra le fiamme sono andati perduti 25 dipinti di Maria Primachenko, rinomata esponente della pittura popolare ucraina. Il ministero ha reso omaggio all’artista con un messaggio su Twitter: "Ha creato capolavori di fama internazionale. Persino Pablo Picasso era affascinato dalle sue capacità e dal suo talento straordinario".
La comunità artistica internazionale fa sentire la propria voce
La distruzione del Museo di Ivankik è stata condannata da numerosi rappresentanti della comunità artistica internazionale. Il J. Paul Getty Trust di Los Angeles ha rilasciato una dichiarazione in cui deplora il "deliberato" incendio del museo.
"Dalla cronaca recente è ormai chiaro che, tra le tante atrocità commesse in Ucraina negli ultimi giorni della guerra di Putin, le forze militari russe hanno iniziato a distruggere il patrimonio culturale ucraino”, ha dichiarato James Cuno, amministratore delegato del Getty Trust.
Il patrimonio culturale, sostiene Cuno, è dotato di una straordinaria capacità di unire i popoli, eppure troppo spesso viene preso di mira nei conflitti, usato come mezzo per soverchiare una società.
"Le poche preziose testimonianze dell’antico patrimonio dell’umanità giunte fino a noi già soffrono distruzioni insensate, saccheggi e trascuratezza e risentono dello sviluppo edilizio incontrollato e del cambiamento climatico. Subire ulteriori perdite a causa di una guerra assurda è inconcepibile", ha aggiunto.
A New York, la Association of Art Museum Curators (AAMC) ha rilasciato una dichiarazione di condanna dell’invasione dell’Ucraina in cui esprime preoccupazione per la popolazione colpita dal conflitto e timore per il destino incerto del patrimonio culturale del paese: "Di fronte allo sviluppo degli eventi, auspichiamo inoltre che non vengano deliberatamente presi di mira opere d’arte e siti architettonici, archeologici e culturali".
Anche l’associazione no profit World Monument Fund, che ha da poco pubblicato l’elenco dei siti culturali a rischio per il 2022, ha manifestato preoccupazione per il conflitto, dicendo: "sollecitiamo affinché vengano prese tutte le precauzioni possibili per proteggere la popolazione ed evitare danni irreparabili al patrimonio culturale della regione".

I musei e le istituzioni artistiche a rischio in Ucraina
Di fronte alla fiera resistenza ucraina, dopo sette giorni di offensiva il presidente russo Vladimir Putin ha intensificato l’attacco puntando al cuore delle principali città del paese.
A Kharkiv, in questi giorni pesantemente bersagliata dai raid russi, lo scenario si fa sempre più drammatico e si teme che possa essere preso di mira anche il Museo d’Arte, la cui collezione comprende circa 20.000 opere. Non lontano da Kharkiv, il Museo di Arte e Storia di Parkhomivka custodisce invece 6.000 opere tra cui dipinti di Picasso, Anthony van Dyck, Alexandre Benois e Nicholas Roerich.
Nei grandi centri culturali come Kyiv e Odessa le conseguenze potrebbero essere ancor più gravi se pure altrettanto desolanti. Il Museo Storico dei Tesori di Kyiv ospita circa 56.000 manufatti, tra cui quella che è considerata la più preziosa collezione al mondo di oro degli sciiti, proveniente in gran parte da alcuni tumuli funerari del IV secolo a.C. situati nelle regioni del Mar Nero.
Un altro importante museo della capitale è il Museo di Arte Russa, situato in una residenza di epoca zarista, che espone la più vasta collezione di opere d’arte russa al di fuori di San Pietroburgo e Mosca. Tra i capolavori della mostra spiccano le opere di Ilya Repin, considerato uno dei più grandi artisti russi del XIX secolo.
Il Museo Khanenko, nel cuore di Kyiv, è noto per le prestigiose raccolte internazionali. Le sue sale ospitano la principale collezione ucraina di arte europea e asiatica, che spazia da rari esempi di arte decorativa tibetana, cinese e giapponese, fino a icone bizantine e opere di celebri maestri europei come François Boucher, Pieter Paul Rubens e Jacques-Louis David.
C’è poi il Museo Artistico Nazionale, situato nei pressi del palazzo presidenziale e della sede del Parlamento, entrambi potenziali bersagli dell’attacco russo. Il museo custodisce oltre 40.000 opere, tra cui dipinti e sculture di epoca compresa tra il Medioevo e i giorni nostri, ed è considerato uno dei più importanti musei d’arte ucraina del paese.
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Odessa è spesso definita un museo a cielo aperto, ed è facile capire il perché: questa città portuale sfoggia infatti splendidi edifici in stile mediterraneo e siti culturali tra cui il Museo Archeologico, uno dei più antichi musei del paese, e il Museo di Belle Arti di Odessa, che vanta una vasta collezione di arte russa e ucraina del XIX e XX secolo tra cui figurano anche opere di Vasily Kandinsky.
Giovedì la città è stata bombardata dai russi. Parlando lunedì con il New York Times, la direttrice del Museo di Belle Arti di Odessa, Aleksandra Kovalchuk, raccontava che il personale del museo stava “nascondendo” le opere nel seminterrato.
Secondo il servizio di emergenza ucraino le vittime civili sono oltre 2000, mentre il numero dei profughi arriva a 874.00.
"Bambini, donne e militari della difesa ucraina perdono la vita in queste ore", ha dichiarato in un comunicato.