Giordania: alla scoperta dell’anima di un paese straordinario
È sempre il momento giusto per fare un viaggio in Giordania, una meta accogliente, facile e sicura. Partire alla scoperta delle sue bellezze significa godersi paesaggi tanto incantevoli quanto diversi tra loro e lanciarsi in emozionanti attività outdoor. Ma significa anche lasciarsi abbracciare dallo spirito di generoso ottimismo dei suoi abitanti: i giordani sono pronti ad accogliervi a braccia aperte, a condividere con voi una tazza di tè beduino e un piatto di riso e pollo speziato, magari seduti su un tappeto davanti al fuoco. Visitare questo paese vi farà tornare a casa più felici, con un ricco bagaglio di esperienze, ma soprattutto con uno sguardo nuovo su questo pezzo di mondo.
Nel vostro programma non tralasciate i grandi classici, Petra, Jerash, Amman, il deserto del Wadi Rum, aggiungete qualche esperienza outdoor per riuscire a godere della natura in piena solitudine e per scoprire il lato selvaggio di questo paese, ma tenetevi un po’ di tempo e di energie per qualche piccolo gioiello ancora poco conosciuto.
Sela, un gioiello sconosciuto fuori dalle rotte più battute
Una volta appagati dalle architetture di Petra, vestite i panni di Indiana Jones e andate alla scoperta di un posto fuori dalle rotte più battute e difficile da trovare anche sulle mappe.
A circa 70 km a nord di Petra, Sela è un antico insediamento scolpito nella pietra che svetta su uno sperone roccioso da più di tremila anni. È una fortezza naturale, per arrivarci dovrete percorrere una lunga gradinata alla quale si accede salendo i gradini di una scalinata scolpita nella roccia. Una volta arrivati, potrete passeggiare tra case, fortificazioni e vasche usate un tempo per conservare l’acqua accompagnati solo dal rumore del vento.
Alla scoperta del deserto orientale: tra siti archeologici, castelli e riserve naturali
Una delle zone meno frequentate del paese è la parte orientale, una lingua di terra compresa tra Siria e Arabia Saudita protesa verso l’Iraq. Attraversata dalla strada del Deserto Orientale, questa zona inizia a Umm al Jimal, un’antica città abbandonata interamente costruita in roccia nera basaltica. A rendere speciale questo luogo è il fatto di conservare buona parte del suo aspetto originale che comprende edifici, case e chiese che risalgono al tempo di romani, bizantini e dei primi anni dell’epoca islamica. Proseguite poi fino ad Azraq dove sorge anche il castello in cui il formidabile Lawrence d’Arabia aveva stabilito il suo quartier generale durante la Rivolta Araba contro i turchi, nell’inverno tra il 1917 e il 1918. L’imponente edificio, che risale al 1237, ospita la camera di Lawrence, una moschea, un pozzo, una prigione e la torre spettacolare che svetta sul muro occidentale, alla quale si accede da un grande portone che è un’unica lastra di basalto.
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L’ultima tappa di questo viaggio polveroso nel deserto orientale è Qusayr Amra, un piccolo castello che faceva parte di un complesso più grande che fungeva da caravanserraglio, stabilimento balneare e casa di caccia: oggi è conosciuto per i suoi affreschi audaci dell’VIII secolo che raffigurano danzatrici nude, musici, cesti colmi di frutta e animali.
Un viaggio nel viaggio: la cucina tradizionale
In un viaggio in Giordania, assaggiare i piatti della tradizione è d’obbligo. Da una parte è perché qui il pasto è un momento sociale: se qualcuno vi invita a sedervi sul tappeto per condividere le prelibatezze messe in tavola, non esitate ad accettare. Accomodatevi, servitevi, ringraziate e godetevi i sorrisi e l’accoglienza dei vostri generosi ospiti che in poco tempo vi faranno sentire a casa. Dall’altra è perché i sapori di una cucina deliziosa, arricchita dalle influenze delle numerose culture che si sono incrociate in questo paese, riescono a soddisfare anche i palati più difficili.
Il pasto principale della giornata è il pranzo: accompagnati al pane arabo non lievitato, componente essenziale, troverete sempre riso e patate con contorno di verdure di stagione. Per iniziare, ci sono tanti assaggi sfiziosi di hummus di ceci, baba ganush, crema a base di polpa di melanzana, tahina e menta, felafel, crocchette di ceci fritte condite con spezie, e insalata di tajine, zuppa di lenticchie. I piatti principali sono però quelli di carne, come il mensaf, specialità beduina a base di agnello, riso e pinoli, il pollo al curry o ancora diversi tipi di carne alla griglia, o la kofta, fatta con polpette di carne d’agnello cotte con cipolla, pomodoro e spezie. Uno dei piatti da non perdere è il makloubeh, che viene preparato con pollo, riso, verdure e spezie, cucinati tutti insieme e che viene capovolto al momento del servizio. Questa pietanza molto diffusa è spesso condita con cardamomo e uvetta sultanina e ricoperta di pezzetti di cipolla, carne, cavolfiore ed erbe aromatiche, come timo o prezzemolo.
Esiste anche una cucina fast food: tra le specialità ci sono lo shawarma, carne di agnello o di pollo affettata con grande sfoggio di maestria da uno spiedo girevole, accompagnata da cipolle e pomodori e infilata in un panino piatto, il faruj, ovvero pollo cucinato allo spiedo su grandi griglie davanti ai ristoranti, servito con pane, cipolla cruda e verdure sottaceto, o ancora il shish tawuq, kebab piccante di pollo macinato e grigliato sulla brace.
E se desiderate imparare a cucinare queste specialità, la cosa migliore è partecipare a una cooking class: a Wadi Musa, da Petra Kitchen, potrete mettervi alla prova assistiti da cuochi locali che vi insegneranno tutti i segreti, dal taglio corretto delle verdure per ogni piatto, alla ricetta delle polpette, fino alla preparazione e cottura delle zuppe.