15 destinazioni lontane dal sentiero battuto da visitare nel 2023

15 minuti di lettura

Pace, tranquillità e aria fresca: alcune delle destinazioni più remote al mondo sono santuari di quiete e solitudine. Sono il tipo di destinazioni che concedono il lusso di disconnettersi dagli schermi per riconnettersi con la natura e ritrovare sé stessi.

Lesotho natura e cavalli
Passeggiata a cavallo tra le montagne del Lesotho © Nadine Swart / Getty Images
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Le mete di questa lista sono solo alcune delle perle contenute in Fuori Rotta, il nuovo libro fotografico Lonely Planet in uscita a maggio che introduce 100 eccitanti alternative alle destinazioni turistiche più affollate e scontate. La domanda da porvi ora è: "Dove voglio andare?" Speriamo che troverete la giusta ispirazione.

campeggio e van nel lesotho
In tenda tra le montagne del Lesotho © Edwin Remsberg / Getty Images

Lesotho

Il piccolo regno di montagna dove le comunità stanno investendo nel turismo

Dominato dalle catene montuose di Drakensberg e Maluti, il piccolo Lesotho può vantare il titolo di paese più alto al mondo: anche il suo punto più basso, nelle cosiddette Lowlands, si trova a circa 1400 metri di altezza. Facendo trekking o cavalcando un basuto, la razza di pony autoctona, è più facile incontrare un pastore avvolto dalla tradizionale coperta che le orde di turisti che affollano il Sudafrica, lo stato che circonda l’enclave africana. Nel 2019, solo 800.000 turisti internazionali hanno esplorato i suoi spettacolari 3000 m di sentieri, contro i 15,8 milioni che hanno visitato attrazioni sudafricane come la Table Mountain e il Blyde River Canyon. Nonostante le visite del principe Harry (ha lavorato con bambini orfani affetti da AIDS durante il suo anno sabbatico e ha co-fondato l’ente di beneficenza Sentebale), il paese rimane generalmente escluso dai tipici itinerari subsahariani.

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la città bianca del marocco, tetouan
Le strade di Tetouan, Marocco © luisapuccini / Getty Images

Tetouan, Marocco

Questa città bianca spesso trascurata in Marocco è un paradiso per gli amanti dell’arte e della storia

C’è qualcosa di estremamente affascinante nella piccola città di Tetouan, dove splendidi edifici bianchi si ergono ai piedi delle montagne del Rif. La maggior parte dei viaggiatori visita le strade blu della vicina Chefchaouen, ma chi se ne intende si sposta leggermente più a nord e sceglie Tetouan per evitare le folle. Il porto è un lascito dei Fenici e i resti romani del III secolo punteggiano le colline. In città si respira un’atmosfera cosmopolita grazie a secoli e secoli di immigrazione straniera. Ebrei e mori in fuga dalla Spagna del XV secolo si stabilirono qui, come fecero in seguito gli algerini in fuga dai francesi in era ottomana. Tra il 1912 e il 1956, Tetouan fu persino la capitale del Protettorato spagnolo del Marocco settentrionale.

vietnam del sud
Isola di Con Son, Vietnam © 500px Plus / Getty Images
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Con Son, Vietnam

Nuovi itinerari e tanta fauna marina, una meta da non perdere

Le montagne si allungano fino a buttarsi in mare a Con Son, un’isola circondata da coralli al largo della costa meridionale del Vietnam. Fa parte delle 16 tra isole vulcaniche e isolotti che compongono l’arcipelago di Con Dao e non ha niente a che vedere con le caotiche città di mercato del Delta del Mekong. Quest’isola di 52 kmq conta una popolazione di circa 7000 abitanti e comprende vaste aree di foreste incontaminate, laghi ricoperti di fiori di loto e spiagge deserte circondate da alberi di casuarina.

La fauna selvatica è la vera protagonista della natura locale. Le tartarughe marine in via di estinzione nidificano sulle spiagge, mentre la numerosa fauna marina (oltre a numerosi relitti) popola le acque. L’isola ospita oltre 80 specie di uccelli, così come il macaco endemico dalla coda lunga, avvistabile nei sentieri di trekking. Eppure, la faccia di allegro paradiso tropicale nasconde un passato oscuro. Una volta, Con Son era l’inferno per le migliaia di prigionieri rinchiusi nelle carceri dell’isola durante la dominazione francese e la guerra del Vietnam. Le prigioni e i cimiteri oggi sono il potente ricordo di tutti coloro che sono stati torturati o sono morti nelle celle.


Nagaland, India

Un’avventura tribale nell’ultima frontiera dell’India

Per decenni, il Nagaland è rimasto ai margini del mondo indiano conosciuto, ultimo baluardo pieno di fascino delimitato da montagne avvolte nella nebbia, punteggiato di tribù e succulentemente off-limits per i viaggiatori a causa della burocrazia risalente ai tempi coloniali. Negli ultimi dieci anni, le restrizioni sono state a mano a mano eliminate, ma la notizia è stata difffusa con grande parsimonia: meno di 6000 visitatori stranieri sono arrivati in Nagaland nel 2019, rispetto agli impressionanti 1,6 milioni del Rajasthan. Se volete vedere com’era l’India prima del turismo di massa, vi basta recarvi qui.

Una volta (ormai non più per fortuna) famose per cacciatori di teste, le varie tribù del Nagaland rimangono profondamente legate alle tradizioni pre-coloniali. In tanti si sono convertiti al cristianesimo, ma spesso le tradizioni animiste continuano a resistere, come decorare le case con teschi di bufalo. È possibile trascorrere settimane in Nagaland senza vedere un solo compagno di viaggio. Gli spostamenti richiedono molto tempo e le scomodità sono infinite, ma soggiornare a casa delle famiglie nei villaggi vi permetterà di conoscere appieno l’autenticità di questo stato indiano.


Shikoku, Giappone

L’isola del Giappone devota alle attività all’aria aperta e all’eliminazione dei rifiuti

Shikoku raramente rientra negli itinerari di viaggio della maggior parte dei visitatori che giungono in Giappone, ma l’isola ha molto da offrire. Eventi importanti come l’annuale Awa Odori Matsuri della città di Tokushima, l’equivalente giapponese del Carnevale di Rio, richiamano molti giapponesi ad agosto. Mentre Do Go Onsen di Matsuyama è una calamita per gli amanti delle sorgenti termali. E ogni tre anni la Prefettura di Kagawa di Shikoku ospita la Triennale di Setouchi, un meraviglioso festival di arte contemporanea che si svolge sulle vicine isole come Naoshima e Sho do shima.

Ma oltre alle attrazioni principali, ci sono anche molte esperienze e luoghi spesso trascurati. Andate alla scoperta dei progetti volti alla sostenibilità nel villaggio zero-waste di Kamikatsu. Dirigetevi verso la remota valle di Iya per dormire in una fattoria del XVIII secolo e per fare rafting lungo il fiume Yoshino. Percorrete a piedi in parte (o tutto) il sentiero di pellegrinaggio che tocca gli 88 templi dell’isola. Oppure unitevi ai surfisti lungo la frastagliata costa meridionale del Pacifico tra i due spettacolari promontori di Muroto-misaki e Ashizuri-misaki. Questo è il Giappone che non vi aspettate.

parchi nazionali in india
Parco Nazionale Singalila, Tonglu, India, al confine con il Nepal © gnomeandi / Shutterstock

Regione di Kanchenjunga, Nepal

L’Himalaya in versione incontaminata

Fare trekking fino al campo base dell’Everest significa conquistare due terzi della strada che porta alla cima della montagna più alta al mondo, ma anche sentirsi sopraffare dalla quantità di gente che si incontra. Gli escursionisti che bramano panorami altrettanto spettacolari ma con maggiore quiete, optano per le remote terre selvagge del Nepal orientale, dove Kanchenjunga, la terza montagna più alta della Terra con i suoi 8586 m, si eleva maestosa.

Più di 57.000 escursionisti e alpinisti raggiungono annualmente il campo base dell’Everest, mentre l’area protetta del Kanchenjunga vede solo 900 visitatori l’anno. Dimenticatevi la torta di mele (il comfort food di chi affronta l’Everest) ad ogni sosta: dovrete farvi accompagnare da una guida per percorrere i sentieri accidentati che si arrampicano fino ai campi base sopra Pang Pema e Ramche. Per ammorbidire il colpo, i villaggi forniscono pasti caldi di benvenuto per gli avventurosi che arrivano fino a questo angolo remoto di Terra. In cambio dei vostri sforzi, verrete ricompensati con panorami mozzafiato di cui godere nella quiete, mentre attraversate spettacolari tratte di natura selvaggia.

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terrazze di riso nelle filippine
Batad, campi di riso a terrazzamento nella provincia di Ifugao dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco, Filippine © R.M. Nunes / Getty Images

Luzon Settentrionale, Filippine

Cacciatori di teste ed eredità spagnole negli altopiani della giungla sopra Manila

Mentre le spiagge bianche e i siti per lo snorkeling come Boracay, Cebu ed El Nido sono famosi in tutto il mondo, North Luzon, la "testa" dell’arcipelago delle Filippine, viene spesso trascurata. Eppure, racchiude l’essenza del paese meglio di qualsiasi altra isola. Lungo la costa che abbraccia il mare, i surfisti si lanciano nelle onde di San Juan (La Union), Pagudpud e Baler. Sulla costa occidentale, la città di Vigan risalente al XVI secolo vanta i più bei palazzi dell’era coloniale spagnola in Asia, mentre l’impenetrabile giungla della costa orientale ospita la maggior parte delle specie endemiche.

Nell’entroterra, la Cordillera, la catena montuosa ricoperta di foreste con le sue terrazze di riso acclamate dall’Unesco, i suoi fiumi, le sue bare sospese e le sue grotte piene di teschi richiama a sé i viaggiatori più intraprendenti. I villaggi sugli altopiani dell’enclave culturale più ricca del paese, la provincia di Kalinga risuona di una miriade di lingue e dialetti diversi. Allontanandosi dal mare, la vita soporifera e tradizionale delle isole Batanes sembra un universo parallelo rispetto alla movida di Manila.

spiagge paradisiache in repubblica domenicana
Una delle remote spiagge del Tubagua © levente bodo / Getty Images
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Tubagua, Repubblica Dominicana

Bungalow con il tetto di paglia nella giungla e forme di turismo a sostegno della comunità

In un paese in cui pochi turisti esplorano oltre il bar del loro resort all-inclusive, Tubagua offre un’alternativa meno affollata. Arroccato sulla cuspide della Cordigliera Settentrionale e tagliato in due dalla Ruta Panorámica, una serpentina che collega le città di Puerto Plata e Santiago de los Caballeros, il Tubagua è uno dei migliori eco-lodge dei Caraibi. Situato nel piccolo villaggio di Tubagua, dove semplici case a un piano si alternano a pascoli erbosi, il lodge si trova in una spettacolare posizione elevata ed è stato costruito nello stile di un tradizionale villaggio indigeno. Qui, tra il verde lussureggiante e le dolci colline, le bancarelle lungo la strada offrono frutta tropicale per tutti i gusti e gli abitanti dei villaggi comprano bottiglie di rum riempite di benzina per fare il pieno allo scooter.

Radicalmente diverso dalla costa per ritmi e cultura, Tubagua è il luogo perfetto per assorbire tutte le sfumature della vita domenicana più autentica e sostenere i progetti turistici gestiti dalla comunità. Se all’aria condizionata preferite le brezze di montagna e il frinire delle cicale al merengue, qui potreste raggiungere il nirvana.

suriname in barca
Lungo il fiume Suriname a Brokopondo, Suriname © Parie Albadar / EyeEm / Getty Images

Suriname

Un angolo di Sud America in gui governano cimarroni e nativi americani

Il Suriname non è solo il paese più piccolo del Sud America, ma anche quello meno visitato. Infatti questo minuscolo angolo del continente, ben lontano dal Gringo Trail, offre un’esperienza di viaggio molto diversa da quella dei sentieri battuti. Inoltre, dopo i golpe e la guerra civile degli anni Ottanta, oggi il Suriname è statisticamente uno dei paesi del Sud America più sicuri da visitare. Nascosta nella foce del fiume Suriname, l’afosa capitale coloniale olandese Paramaribo è piena di edifici patrimonio dell’UNESCO, locali notturni e ottimi ristoranti di cucina piccante fusion, influenzata dalle varie etnie che compongono la popolazione del paese, in gran parte discendenti da schiavi africani fuggiti (noti come cimarroni), operai indiani, indonesiani e cinesi, coloni inglesi e olandesi e nativi americani.

Le vecchie ville coloniali simboleggiano un capitolo oscuro della storia del Suriname, quando era una delle colonie di schiavi più brutali al mondo. A poche ore di strada o di barca, le giungle selvagge della nazione coprono oltre il 90% del suo territorio: un’opportunità per avvistare la fauna selvatica e per approfondire la cultura dei cimarroni.

 

Big Bend National Park, Texas, Stati Uniti

La sua posizione isolata impedisce a questo parco texano di essere invaso dalle orde di turisti

Le montagne incontrano il deserto nel Big Bend, un vasto parco nazionale nascosto in un angolo remoto del Texas occidentale. Tra canyon dalle pareti scoscese, cime aguzze e un corridoio fluviale che attraversa la macchia, questa immensa distesa di natura selvaggia offre una vasta gamma di avventure. Potete trascorrere la giornata facendo trekking sui sentieri impegnativi, pagaiando lungo fiumi placidi o immergendovi nelle piscine termali naturali, per poi concludere ammirando le stelle in uno dei più grandi Dark Sky Park al mondo. Big Bend è anche un paradiso per gli ornitologi in erba con oltre 450 specie di uccelli, la popolazione alata più varia rispetto a qualsiasi altro parco nazionale negli Stati Uniti.

Tenete conto che il Big Bend è piuttosto isolato. Si trova a più di tre ore dall’aeroporto più vicino e anche in auto è distante da qualsiasi luogo (è almeno a otto ore di auto da Dallas e Houston). Eppure è proprio questo isolamento che l’ha salvato dal sovrasfruttamento. Il parco nazionale accoglie meno del 10% dei visitatori del Grand Canyon e le escursioni di più giorni – come il rafting sul Rio Grande – non richiedono la prenotazione con molti mesi di anticipo.

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trekking nelle alpi austriache
Sentiero di Kufstein, Austria © Mariangela Cruz / Shutterstock

Kufstein, Austria

Dimenticate Salisburgo: questa bellezza del Tirolo è la vera fiaba alpina

Vi piace l’idea di visitare Salisburgo ma temete la folla? Vi suggeriamo Kufstein, in Tirolo, in mezzo alle Alpi bavaresi e a solo un’ora di treno da Salisburgo. Questa città potrebbe far luccicare gli occhi a chiunque abbia amato i racconti dei Fratelli Grimm da piccolo: case dalle tonalità pastello che fiancheggiano vicoli acciottolati, taverne illuminate da lanterne, una fortezza medievale che svetta sopra il fiume Inn, foreste di abeti, prati in cui pascolano le mucche ai piedi di montagne frastagliate e innevate. Questa romantica città è l’esempio perfetto dello scenario alpino austriaco da sogno.

Kufstein ha vissuto momenti di fugace gloria grazie alla canzone popolare degli anni ’70 "Die Perle Tirols" ("La perla del Tirolo"). E, in effetti, i suoi panorami fanno venire voglia di intonare un potente jodel, sia che stiate facendo escursioni nei Kaisergebirge, sci di fondo, o stiate oziando in riva al lago. Kufstein offre un assaggio di cultura e grandi portate di avventura all’aria aperta.

isole hyeres, provenza
Passeggiata sull’Isola di Porquerolles, Hyères, Francia © Daniele Novati / Shutterstock
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Hyères, Francia

Oltre ai campi di lavanda della Provenza si trova questa città medievale divisa tra terraferma e isole nel Mediterraneo

Che visita la Provenza inevitabilmente si dirige verso città modaiole come Cannes, Cap d’Antibes o St Tropez, raramente Hyères rientra nell’itinerario. Eppure, è una meta di interesse storico e comprende alcune delle isole più belle del sud della Francia. L’insediamento risale ai Fenici del IV secolo a.C., poi cacciati dai Greci ellenistici, a loro volta allontanati dai Romani.

In seguito divenne proprietà del Visconte di Marsiglia, prima dell’incorporazione della Provenza alla Francia moderna. . Chi passa solo in auto senza fermarsi, perde l’occasione di ammirare la Vielle Ville (città vecchia) parzialmente circondata da mura. Il meglio di Hyères si concentra nel nucleo storico e nei giardini sopra di esso. Ma la cosa più allettante di tutte sono le Îles d’Hyères, tre isole sirene conosciute anche come le Îles d’Or (Isole d’Oro).

trekking nella foresta nera, la natura tedesca
Escursione nella Foresta Nera vicino a Friburgo, Germania © Lisa Schaetzle / Getty Images

Friburgo e la Foresta Nera, Germania

Una eco-città pionieristica avvolta dal silenzio della foresta alpina

La Foresta Nera non era in Baviera? No, ma si trova poco più in là. Vanta foreste e paesini altrettanto idilliaci e fiabeschi con la metà di affluenza turistica. Orologi a cucù e altri a parte, una vasta area di questa regione ammantata di abeti e valli è rimasta per fortuna fuori dal radar dei turisti. Lasciatevi incantare dalla sua magia esplorandone gli angoli più remoti a piedi, in bicicletta o su strada. Nel Parco Nazionale della Foresta Nera, i boschi di abete si infittiscono, intervallati da fattorie in legno scuro e laghi glaciali che si estendono come lenzuola di seta blu scuro. Camminando dolcemente attraverso la foresta alle prime luci dell’alba, troverete una forma di pace più unica che rara. Scivolate con le ciaspole o facendo sci di fondo quando nevica d’inverno e il quadretto da fiaba sarà completo.

Sostenibile? Natürlich. La Schwarzwald è la destinazione verde numero uno in Germania, protetta dalla stella dell’ecosostenibilità che ha permesso la nomina di patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco di una nuova Riserva della Biosfera, città ultra-verdi come Friburgo illuminate dall’energia solare e miglia di percorsi escursionistici e di sentieri per bici ed e-bike diligentemente segnalati.

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ghiacciai in islanda del nord
Cascata di Dettifoss nel Parco Nazionale di Vatnajokull, Islanda settentrionale © Anton Petrus / Getty Images

Islanda Settentrionale

Seguite la costa artica lungo la corona atlantica dell’Islanda

Nessun dubbio sulla sua spettacolarità, quest’isola atlantica ha sofferto di una massiccia dose di sovraesposizione (circa due milioni di visitatori all’anno prima della pandemia, più di cinque volte la popolazione islandese). Vi starete chiedendo perché allora rientri nelle destinazioni lontane dai sentieri battuti... Perché la maggior parte dei visitatori dell’Islanda esplora solo una piccola parte di quest’isola. Dalla capitale Reykjavík, i turisti sono attratti da grandi attrazioni come Gullfoss, Geysir e la Laguna Blu e magari i ghiacciai di Skaftafell o gli iceberg di Jökulsárlón se hanno tempo di spingersi lungo la Ring Road meridionale.

Molti meno si avventurano verso nord, perdendosi una fetta di Islanda straordinaria e poco affollata. Tortuose strade costiere che fiancheggiano promontori deserti. Spiagge alla fine del mondo prese direttamente da un film di Bergman. Piscine geotermiche in mezzo al nulla. Città particolari, musei bizzarri e strane grotte laviche. Isole spettrali dove gli uccelli superano le persone di 10.000 a uno. Certo, ci vuole un po’ di sforzo e spirito d’avventura per sfuggire alla folla, ma una volta lanciati, assaporerete l’Islanda più cruda e desolata.

mete nei balcani
Lago di Ohrid, Macedonia del Nord © trabantos / Shutterstock
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Macedonia del Nord

L’ultima frontiera dell’Europa è questa antica bellezza nei Balcani

Paragonata ai 60 milioni di visitatori annuali della Croazia e i 6milioni dell’Albania, la Macedonia del Nord sembra una terra di nessuno: meno di 800.000 turisti internazionali sono arrivati qui nel 2019. Indubbiamente, l’assenza di sbocco sul mare diminuisce l’attrattiva, anche se la sensazione è quasi la stessa quando ci si trova sull’incantevole spiaggia di ghiaia sul lago medievale di Ohrid. Tra l’enorme lago di Ohrid e il lago di Prespa, anche la Macedonia del Nord si difende sul fronte del turismo "acquatico". E le meraviglie non finiscono qui.

Grandi distese bordate da canyon e montagne, una serie di parchi nazionali poco sviluppati dove tranquilli sentieri escursionistici toccano vari villaggi risalenti all’era ottomana con minareti stretti come matite, produttori slow food e attività turistiche organizzate dalle comunità locali. Infine, il complesso passato della Macedonia del Nord in cui si mescolano greci, romani, ottomani e jugoslavi. Queste radici vengono raccontate nei musei di Skopje, una delle capitali più folli e irresistibili d’Europa.

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