Rupununi: eco-avventura in una delle ultime frontiere dell’America del Sud

Redazione Lonely Planet
2 minuti di lettura

Unico paese anglofono dell’America del Sud, la Guyana ha un ritmo molto diverso da quello dei suoi vicini. E questo è in parte ciò che la rende così affascinante. Eppure, nonostante il numero di visitatori sia in aumento dal 2015, solo circa 315.000 turisti all’anno fanno lo sforzo di visitarla. Ancora meno sono quelli che si avventurano nella giungla dell’entroterra (oltre le famose Kaieteur Falls), che offre eccellenti avvistamenti della fauna e l’opportunità di scoprire la cultura amerindia nella regione del Rupununi, dal nome del suo possente fiume. 

L’entroterra della Guyana è visitato da pochissimi turisti ©Gail Johnson/Shutterstock
L’entroterra della Guyana è visitato da pochissimi turisti ©Gail Johnson/Shutterstock
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Nel Rupununi settentrionale – rivolgetevi a un operatore locale come Wilderness Explorers perché i trasporti scarseggiano – navigherete lungo corsi d’acqua immersi nella foresta pluviale in cerca di are, scimmie e altri animali e soggiornerete in ecolodge rustici che creano fonti di guadagno sostenibili per le comunità amerindie e servono una deliziosa cucina locale. La giungla lascia il posto alla savana nel Rupununi meridionale, dove i soggiorni nei ranch promuovono la tutela della fauna. 

Perché andare nel Rupununi?

Se vi siete sempre chiesti come poteva essere per i primi esploratori occidentali visitare la foresta amazzonica, la regione del Rupununi settentrionale ve ne darà un’idea. Qui un gruppo di ecolodge remoti (alcuni raggiungibili solo in barca) punteggiano giungle popolate da animali rari, più facili da avvistare qui che nelle mete amazzoniche più turistiche del Sud America, specialmente con l’aiuto di guide amerindie. Più a sud, il soggiorno in un ranch nella savana del Rupununi offre un affascinante spaccato della vita dei vaqueros (mandriani guyanesi) ai margini della foresta, dove formichieri giganti pascolano accanto alle mucche. 

La sua relativa inaccessibilità – solo una strada sterrata la collega con la capitale Georgetown a nord e il Brasile a sud-ovest – ha contribuito a proteggere la regione del Rupununi. Mentre prendono piede i progetti per asfaltare la strada, non c’è momento migliore per esplorare questo magnifico angolo di natura e cultura prima che possa cambiare per sempre. 

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Come arrivare nel Rupununi?

La capitale della Guyana, Georgetown, ha due aeroporti internazionali. Navette notturne collegano Georgetown alla città di confine brasiliana di Lethem, nel Rupununi meridionale. In alternativa, piccoli aerei raggiungono il Rupununi dall’Eugene F. Correia International Airport di Georgetown. 

Quando andare?

Settembre-aprile: l’accesso all’entroterra può essere difficile o impossibile durante i mesi più umidi, da maggio all’inizio di agosto, quando le strade possono allagarsi. 


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