Le esperienze imperdibili nella Guyana per gli amanti dell’avventura

9 minuti di lettura

Forse una delle destinazioni di viaggio meno note e più sottovalutate, la Guyana siede sulle spalle del Sud America. Leggermente più grande della Francia, ma con appena 790.000 abitanti, è uno dei paesi meno popolati del pianeta.  Circa il 95% del suo territorio è costituito da natura selvaggia, da savane e fiumi tortuosi dalle acque fangose fino ad altopiani montuosi immersi nella nebbia, il tutto circondato da una delle poche foreste pluviali incontaminate rimaste al mondo. È il luogo ideale dove lasciarsi tutto alle spalle; incontrare altri viaggiatori è un evento più unico che raro.

Circa il 95% del territorio della Guyana è costituito da natura selvaggia © Douglas Olivares / Getty Images
Circa il 95% del territorio della Guyana è costituito da natura selvaggia © Douglas Olivares / Getty Images
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Se siete viaggiatori esperti e vi sentite pronti a intraprendere una serie di avventure indimenticabili – come affacciarvi sull’orlo della più imponente cascata a salto unico al mondo o partire per un’escursione notturna a caccia di caimani sul fiume – preparatevi a innamorarvi di questo paese. 

Tornato da poco da un viaggio nella Guyana con la mia famiglia, queste sono le attività che consiglio come imperdibili tutto l’anno (anche durante la stagione delle piogge).

Lo Stabroek Market è il mercato più grande della Guyana © taravelworld1971
Lo Stabroek Market è il mercato più grande della Guyana © taravelworld1971

Un itinerario a piedi alla scoperta dei siti e dei sapori di Georgetown

Scegliete come prima tappa del vostro viaggio la capitale del paese, Georgetown. In questa ex colonia britannica tutti parlano inglese e si guida a sinistra. 

Per iniziare a orientarvi, esplorate il centro di Georgetown a piedi in una mattina feriale. Nella zona si respira un’atmosfera accogliente, e gli abitanti del posto sono molto cordiali. Nonostante ciò, per evitare furti non portate in giro oggetti di valore superflui e fate in modo di visitare la città nelle ore di luce.

Iniziate il vostro giro dalla State House, la residenza del presidente della Guyana. Nelle vicinanze troverete numerosi posti dove mangiare qualcosa. Per una colazione in stile francese, prendete un caffè, un sandwich o un dolce al Petit Four. Se invece siete in vena di sapori indiani, optate per un curry e un roti allo Shanta’s Puri Shop, un popolare localino di vecchia data situato più avanti lungo l’isolato.

Prima di dirigervi verso Main Street, attraversate i lussureggianti Promenade Gardens (l’accesso dipende dall’intensità delle precipitazioni). Passeggiando lungo il viale ombreggiato fermatevi a prendere della rinfrescante acqua di cocco presso uno dei venditori ambulanti.

Consiglio: Scaricate WhatsApp sul cellulare prima di partire. Quasi tutti nella Guyana – anche i piccoli negozi e i ristoranti – usano WhatsApp per comunicare.

Adesso dirigetevi a sud per raggiungere la St George’s Cathedral. Pur se attualmente chiuso  al pubblico per lavori di ristrutturazione, questo edificio di 43,5 m (una delle costruzioni in legno più alte al mondo) è spettacolare anche visto dall’esterno. 

Giratevi intorno e puntate in direzione del fiume per tuffarvi nell’animatissima atmosfera dello Stabroek Market, il mercato più affollato del paese. In alternativa, camminate nella direzione opposta verso il meno caotico Bourda Market. Se volete stupire le vostre papille gustative, chiedete a un venditore di aiutarvi a provare un frutto che non avete mai assaggiato prima. Che ne dite, per esempio, della sapodilla?

Per rinfrescarvi dopo la passeggiata, scrivete tramite WhatsApp al Marriott Hotel e chiedete un ingresso giornaliero per la piscina. La più grande della città, la piscina dell’albergo è degna di un palazzo reale.

Consiglio: Se la corsa in taxi dall’aeroporto vi ha lasciato soddisfatti, chiedete il numero all’autista; potreste contare su un amico che vi renderà molto più semplici gli spostamenti in città.

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Le Cascate Kaieteur, alte 250 m, sono le più imponenti cascate a salto unico al mondo © Victor1153 / Shutterstock
Le Cascate Kaieteur, alte 250 m, sono le più imponenti cascate a salto unico al mondo © Victor1153 / Shutterstock

La magia delle Kaieteur

Dopo esservi stabiliti nella capitale, partite alla volta del principale sito d’interesse della Guyana: le Cascate Kaieteur. Il modo migliore per raggiungere questa fragorosa meraviglia è in aereo dall’aeroporto di Georgetown; l’alternativa consiste in un pericoloso trekking di minimo cinque giorni attraverso una fitta foresta pluviale. Quasi tutti i tour operator del paese offrono escursioni in giornata alle Kaieteur, comprensive di trasporto per/dall’aeroporto, volo con una compagnia locale, guida esperta e spuntini una volta a terra.

Noi ci siamo rivolti a Wilderness Explorers, uno dei tour operator più rinomati della regione. Opzioni popolari sono anche  Roraima Tours, Air Guyana Tours e Dragon Tours; Rainforest Tours è noto per i trekking via terra.

Quando il nostro aereo a otto posti è finalmente emerso da un fitto banco di nuvole e sotto di noi si è profilato l’interno della foresta pluviale, siamo rimasti senza parole  - gli unici suoni che eravamo in grado di emettere erano esclamazioni di meraviglia. Sotto di noi, una maestosa cascata circondata da un’impenetrabile coltre di vegetazione incontaminata faceva venire in mente l’ambientazione di un videogioco fantasy. La cascata precipita per 250 m fino al fondo della gola – cinque volte l’altezza delle Cascate del Niagara – meritandosi quindi il titolo di “più imponente cascata a salto unico al mondo”. 

Le cascate prendono il nome dal capo locale Kai: si narra che, per riportare la pace tra le tribù in guerra, Kai si sia sacrificato pagaiando fino all’orlo del precipizio e lanciandosi nella gola. Alcuni abitanti del posto evitano del tutto la zona ritenendola un luogo mistico e pericoloso. 

Avvicinandoci all’orlo della cascata, nell’aria vibrante per le centinaia di metri cubi d’acqua al secondo che precipitano a pochi metri di distanza, faceva quasi paura trovarsi così esposti a una tale potenza della natura.

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Una settimana in Guyana

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Le cascate sono circondate dal Kaieteur National Park. Istituito nel 1929, il parco è stato una delle prime aree protette di tutta l’America Latina e i Caraibi. L’intera zona è compresa nello scudo della Guiana, risalente a due miliardi di anni fa, una delle regioni con la maggiore biodiversità del mondo, dove vengono spesso scoperte nuove specie.

Forse la cosa più importante da sapere per la vostra visita è che il sito più famoso della Guyana non reca traccia di intervento da parte dell’uomo. Non ci sono barriere protettive. Né negozietti di souvenir. Né alberghi. Nella stagione delle piogge, potreste essere gli unici turisti in mezzo a  famiglie locali, scienziati o dirigenti minerari che si concedono un giorno di vacanza. Di fronte al fragore indisturbato della cascata mi sono sentito insignificante, fuori luogo e impotente.

Se vi sentite sovrastati o accennate ad avvertire un senso di vertigine, allontanatevi dall’orlo della gola e chiedete alla vostra guida di indicarvi le specie animali che vivono nella zona. Potreste riuscire ad avvistare le minuscole rane silverstoneia dorate, le farfalle Morpho (le più grandi del Sud America) o una delle centinaia di specie di uccelli che vivono dietro la colonna d’acqua. 

“Lime”, uno stile di vita

Tornati a Georgetown dopo un’escursione alle Kaieteur o qualsiasi altra attività all’aperto nell’entroterra del paese – che sia birdwatching, pesca, osservazione della natura o trekking nella giungla – è tempo di lime. Forse la miglior parola guyanese, lime non significa altro che “passare il tempo”. Usato in altre zone dei Caraibi, in Guyana il termine arriva a definire uno stile di vita, e a Georgetown certo non mancano i posti dove dedicarsi a questa deliziosa attività.

Iniziate col visitare la casa dello chef Delven Adams che, tornato nella Guyana dopo aver vissuto negli Stati Uniti, ha aperto con la sua compagna Malini Jaikarran il Backyard Café nella loro  abitazione di periferia. Tutti i giorni Adams prepara per un ristretto numero di ospiti piatti di ispirazione caraibica a base di prodotti freschissimi del mercato locale.

Per far parte dei pochi fortunati, munitevi di determinazione e prenotate con diversi giorni o anche settimane di anticipo. Arrivate puntuali, o potreste rischiare di perdere il posto.

Se non riuscite a trovare posto al Backyard, provate l’Oasis Café, in centro, un altro bistrò con i tavoli in giardino di proprietà di una coppia che serve torte, dolci, prime colazioni a base di sandwich e pranzi a buffet. Se fa caldo o piove e preferite un locale al coperto, optate per uno dei ristoranti indiani come Aagman, che propone piatti classici come Kurkuri Bhindi (croccante gombo fritto) e pollo al burro.

Di sera (magari di domenica, ma qualsiasi giorno della settimana andrà bene), prendete un taxi per il Sea Wall, indiscussa capitale mondiale del lime. Costruito dai coloni olandesi, questo frangiflutti di cemento a partire dalla fine del XIX secolo è stato ampliato a più riprese per mano di coloni, detenuti e abitanti del posto al fine di proteggere il litorale sotto il livello del mare. Nel corso degli anni, è diventato uno dei luoghi preferiti dove passare il tempo in città.

I locali all’angolo di Vlissengen Road o Sheriff Street sono tra i posti consigliati da cui cominciare. Tra coppiette, comitive di amici, famiglie e sfilate di motociclette, sorseggiate un drink ammirando i murales del Sea Wall, ascoltate la musica e rilassatevi respirando la brezza marina.

Un’escursione in Suriname

Un tempo c’erano la Guiana francese, quella britannica, quella olandese, quella portoghese e quella spagnola. La spagnola e la portoghese a un certo punto confluirono nel Venezuela e nel Brasile, mentre la Guyana francese esiste tuttora. Inglesi e olandesi lasciarono le colonie in uno stato di indipendenza parzialmente controllata, dando così origine all’attuale Guyana e al Suriname, il paese più piccolo del Sud America.

Partire dalla Guyana e raggiungere via terra uno dei paesi vicini è un’avventura in sé; durante il viaggio, preparatevi a incontrare remote cittadine popolate da cowboy e ad attraversare corsi fluviali su imbarcazioni sporadiche. Per iniziare, dirigetevi a sud-est e intraprendete il viaggio di una giornata verso il Suriname, oltre il fiume Courantyne

Fino a quando sarà realizzato il progetto di un ponte tra i due paesi, l’unico modo ufficiale per attraversare il fiume è in traghetto. Sappiate però che le imbarcazioni osservano orari piuttosto nebulosi - dovrebbe esserci almeno una partenza al giorno - e che non riuscirete a reperire pressoché alcuna informazione finché arriverete al terminal. 

Lasciate Georgetown prima delle 4 del mattino portando con voi la prima colazione e il pranzo al sacco. Tenete a portata di mano il visto elettronico, il passaporto e le  certificazioni delle vaccinazioni obbligatorie. Ingaggiate un autista esperto, perché la mattina durante il tragitto si incontrano capi di bestiame e asini che attraversano la strada, e i veicoli sfrecciano ad alta velocità.

Se il vostro autista vi lascia al terminal dei traghetti e non vuole proseguire oltre (cosa molto comune), chiedete aiuto per trovare un altro autista che vi porti fino a Paramaribo, la capitale del Suriname. Alcuni autisti coprono il tragitto di andata e ritorno tra i due paesi diverse volte a settimana, ed è molto probabile che sul traghetto ne troviate uno con il veicolo a bordo. 

Superato il controllo immigrazione, prendete un gelato o delle patatine al chiosco all’interno del terminal. Una volta saliti sul traghetto, respirate l’aria fresca e godetevi la traversata sulle acque color bronzo del Courantyne. 

Vi accorgerete di non essere più in Guyana soltanto quando sfilerete sotto la bandiera del Suriname, sul lato opposto. Fermatevi nel paese un paio di giorni, esplorando le giungle incontaminate della Brownsberg Nature Reserve e ammirando gli edifici in stile olandese di Paramaribo, per poi prendere un volo della compagnia regionale e tornare a Georgetown. 

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