Itinerario a Montevideo
Sono una scrittrice di viaggi con cittadinanza uruguayana e americana. Sono in viaggio a tempo pieno da oltre sette anni e ho visitato quasi 80 paesi, però l’Uruguay rimarrà sempre la mia casa. Ho descritto le attrattive dell’Uruguay per USA Today, Refinery29, Wine Enthusiast e altre pubblicazioni, oltre a tenere un blog di viaggio responsabile, MissFilatelista.com.
La destinazione per gourmet meno conosciuta dell’America meridionale
Montevideo è una città metropolitana, eppure in 30 minuti si raggiungono i verdi campi dove pascolano innumerevoli mucche e pecore. Nei dintorni si estendono vigneti dove potrete assaggiare i vini uruguayani Tannat e Albariño o una caraffa di sangria di vino bianco con pezzi di frutta chiamata clericó. Nella città, un tempo fortificata, che si protende nel vasto Río de la Plata potrete gustare pesce fresco grazie a un litorale che in tutto il paese si sviluppa lungo 660 km. È incredibile che l’Uruguay sia ancora, in un certo senso, un segreto ben custodito tra i buongustai.
Periodo migliore
Stagione intermedia
(febbraio-aprile e agosto-ottobre)
- Potrete approfittare di tariffe convenienti nelle strutture ricettive.
- Visitate Montevideo in febbraio e marzo per assistere ai leggendari festeggiamenti di carnevale, a cui partecipano per almeno 40 notti quasi solo abitanti locali, e alla vendemmia.
- In alta stagione (da novembre a gennaio) Montevideo è una città fantasma perché molti esercizi commerciali chiudono per l’estate.
Budget giornaliero
- Camera doppia in un hotel di media categoria: €175-250
- Cena in un ristorante locale: €30-50
- Ingresso ai musei: €8
- Calice di vino: €3
- Pinta di birra: €4
Primo giorno: esperienze informali
Mattina
Quasi tutti gli hotel propongono un buffet per la prima colazione con dulce medialunas (piccoli croissant dolci), succo d’arancia, pane tostato, prosciutto e formaggio. Poiché Montevideo è pianeggiante e facile da visitare a piedi, fate una passeggiata di 90 minuti tra i quartieri di Ciudad Vieja e Buceo (probabilmente alloggerete in uno dei due) per cercare un buon caffè. All’Escaramuza Libros, attraversate la pittoresca libreria e sedetevi a un tavolo nell’estroso locale all’aperto situato sul retro. Ordinate un cortado (metà latte e metà caffè) e godetevi il ritmo lento dello stile di vita uruguayano (sì, anche nella “grande” città) mentre sorseggiate il vostro caffè.
Pomeriggio
Fatevi venire appetito per gustarvi a pranzo il panino nazionale uruguayano, chiamato chivito. Anche se il nome significa “capretta”, non contiene carne di capra, ma è abbondantemente farcito con manzo, bacon, lattuga, pomodoro, uova e formaggio, e servito su un letto di patatine fritte. Assaggiatelo in una delle prime catene di fast food dell’Uruguay, La Pasiva (la filiale di 18 de julio 1251 dista 25 minuti a piedi dall’Escaramuza). Cercate di occupare un tavolo vicino alla vetrina per osservare il viavai mentre mangiate.
Se dopo pranzo vi viene una certa sonnolenza, fate come gli uruguayani e tornate in hotel per la siesta.
Sera
Dal vostro hotel scendete fino alla Rambla, il viale lungo il fiume di Montevideo che con i suoi 22,5 km è la passeggiata ininterrotta più lunga del mondo. Oltrepassate lo skate park, la scritta Montevideo, il Memorial del Holocausto e l’enigmatico Castillo Pittamiglio. Calcolate di arrivare a Punta Brava verso il crepuscolo per ammirare lo spettacolare tramonto sul Río de la Plata.
Vi sembrerà strano, ma in Uruguay andare a cena alle 21 significa cenare presto. Dopo il tramonto, chiamate un Uber per la corsa di 10 minuti fino a El Rastro Parrillita, un ristorante rinomato per i suoi eccellenti tagli di carne a prezzi medi. È il posto ideale per assaggiare l’asado, il barbecue uruguayano, con carni cucinate su ordinazione sulla parilla (griglia). Ordinate il provolone alla griglia e la carne di vostra scelta, come per esempio ojo de bife (bistecca di manzo), e poi, per dessert, il flan cosparso di dulce de leche.
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Secondo giorno: un viaggio nel tempo nella Ciudad Vieja
Mattina
Dopo la colazione in hotel, raggiungete la Puerta de la Ciudadela e attraversatela per entrare nella Ciudad Vieja, la città vecchia di Montevideo. Evitate il Café Brasilero (famoso per essere il caffè più antico dell’Uruguay ma piuttosto scialbo) e andate invece al Cafe La Farmacia, antica farmacia trasformata in un accogliente caffè.
Poco lontano si trova il Museo Andes 1972, dedicato alla storia straziante di una squadra di rugby uruguayana coinvolta in un disastro aereo che causò la morte di 29 persone. Sedici passeggeri sopravvissuti allo schianto fecero ricorso al cannibalismo prima di venire salvati 72 giorni dopo l’incidente.
Pomeriggio
Fate una passeggiata lungo Sarandí, la via principale della Ciudad Vieja, riservata ai pedoni. Pensate al leggendario chef Anthony Bourdain, che condivideva la passione degli uruguayani per la carne e amava in particolare la morcilla (sanguinaccio), quando andate a cena nel ristorante da lui frequentato, Jacinto, e ordinate la milanesa, tradizionale cotoletta di manzo o di pollo.
Saltate la siesta e osservate un altro rito nazionale, la merienda. Lo spuntino di metà pomeriggio è in genere un prodotto da forno come il pionono (rotolo di pan di Spagna farcito con dulce de leche) o un sándwich de miga (con prosciutto e formaggio) accompagnato da caffè. Nella Ciudad Vieja, uno dei posti migliori per la merienda è la panetteria Federación. Assaggiate un alfajor, due frollini farciti con dulce de leche e passati nella granella di cocco.
Sera
Turistico e un po’ caro, lo storico Mercado del Puerto de Montevideo, inaugurato nel 1868, merita ancora una visita. Andate a cena presto facendo un pasto leggero da Empanadas Carolina – provate quella con manzo e uvetta, o prosciutto e mais. Poi camminate per qualche isolato fino alla Montevideo Wine Experience, dove potrete scoprire la cultura del vino dell’Uruguay e assaggiare vini di aziende tra le più decantate del paese. La Bodega Garzón, per esempio, ha vinto premi internazionali ed è stata la prima azienda vinicola del Sud America a conseguire la certificazione LEED.
Terzo giorno: vita moderna a Montevideo
Mattina
Dopo colazione, attraversate a piedi il rigoglioso spazio verde urbano del Parque Rodó per raggiungere The Lab Coffee Roasters, all’interno del parco, dove potrete godervi un eccellente caffè a un tavolino all’aperto. Proprio accanto si trova il Museo Nacional de Artes Visuales, che ospita una superba collezione di arte uruguayana, tra cui opere di Pedro Figari e Juan Manual Blanes. Dopo la visita culturale, concedetevi una ciambella a metà mattina nella nuova pasticceria In Her Oven, di proprietà tutta femminile.
Pomeriggio
A Montevideo ci sono molte aree di ristorazione nei mercati, con chioschi che offrono parrillas, sushi, pizza, pasta, hamburger, churros e altro ancora. Dal Parque Rodó, camminate per 20 minuti fino al Mercado Ferrando e puntate dritti su Il Gufo per assaggiare una delle specialità culinarie dell’Uruguay: la pizza a caballo. Quasi metà degli uruguayani è di discendenza italiana, e ciò ha esercitato un forte influsso sulla cucina nazionale. Però non temete: questa pizza cotta nel forno a legna non è fatta con carne di cavallo, ma guarnita con mozzarella e fainá (farinata di ceci). Rendete omaggio agli uruguayani di discendenza spagnola con un dessert di churros farciti con dulce de leche.
Sera
Nonostante gli uruguayani abbiano un consumo di carne tra i più alti del mondo, a Montevideo c’è una sempre più fiorente scena vegana, con alcuni ristoranti che propongono piatti a base di ingredienti vegetali. Optate per una serata green con rivisitazioni vegetariane di ricette classiche della cucina nazionale come la milanesa al ristorante La Temeraria (e ordinate anche il cookie al cioccolato e burro di arachidi – da non credere che sia vegano). Dopo cena fate due passi lungo Blvd España per assaggiare alcune delle migliori birre dell’Uruguay alla Montevideo Brewery Company.
Quarto giorno: l’influsso degli immigrati sulla cucina uruguayana
Mattina
A Montevideo vive una folta comunità di immigrati armeni, molti dei quali hanno aperto ristoranti che servono falafel, un cibo molto diffuso per la prima colazione nel Medio Oriente e nei paesi limitrofi. Dal momento che l’Ararat apre alle 11, dormite fino a tardi e poi fate il brunch con un falafel wrap accompagnato da tabbouleh e hummus.
Pomeriggio
Chiamate un Uber e dirigetevi a nord: in meno di 30 minuti arriverete alla magnifica Bodega Bouza. La colonizzazione europea ha sconvolto l’Uruguay, ma ha lasciato dietro di sé una cultura del vino che solo di recente ha iniziato a essere apprezzata a livello internazionale. Concedetevi un pranzo con vino abbinato – per esempio petto d’anatra alla griglia abbinato a un calice di Monte Vide Eu 2019 – e poi partecipate alla visita guidata della cantina e dei vigneti. Trascorrete il pomeriggio godendovi la serenità del paesaggio prima di tornare in città per la cena.
Sera
Se vi trovate in Uruguay il 29 del mese, allora c’è solo un piatto da ordinare per cena: ñoquis. Il Dia de Ñoquis è una tradizione mensile che rende omaggio agli gnocchi di patate importati dagli immigrati italiani, che arrivavano alla fine del mese solo con patate e farina e le utilizzavano per preparare grandi quantità di gnocchi da condividere con i nuovi arrivati. Questi ultimi volevano pagare ma i padroni di casa rifiutavano, e allora gli ospiti lasciavano delle monete sotto i piatti, un gesto che compiamo ancora ogni mese come portafortuna. Seguite la tradizione con gli squisiti gnocchi di patate del ristorante Morelia.