L’Indonesia ha inaugurato Nusantara, la nuova capitale
L’Indonesia avrà una nuova capitale: non più Jakarta, megalopoli tra le più grandi al mondo, ma Nusantara. Inaugurata dal presidente Joko Widodo lo scorso 17 agosto, la nuova città sta nascendo letteralmente dal nulla nella regione del Kalimantan, a nord dell’isola del Borneo, in un’area prima disabitata e quasi completamente occupata da foreste pluviali.
Il trasferimento della capitale da Jakarta a Nusantara è stato approvato nel 2022, quando i lavori di costruzione erano in realtà già iniziati. La data del recente taglio del nastro non è stata scelta a caso: il 17 agosto ricorre infatti l’anniversario dell’indipendenza dell’Indonesia, proclamata ufficialmente 79 anni fa. Le parate e le cerimonie organizzate per l’occasione si sono tenute però tra i cantieri, dato che i lavori per la costruzione di Nusantara non sono ancora terminati e con ogni probabilità non lo saranno prima del 2045. La futura capitale si trova a circa duemila km a nord-est di Jakarta e si estende su una superficie di 2650 km quadrati. Stando alle intenzioni del Governo indonesiano, Nusantara sarà un hub di innovazione e sostenibilità.
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L’ambizioso progetto si è attirato diverse critiche ed è problematico soprattutto sotto tre punti di vista: ambientale, economico e sociale. La regione in cui sorge Nusantara è infatti quasi completamente ricoperta da foreste e i lavori di costruzione hanno richiesto il disboscamento di diverse porzioni di territorio. Un fatto, questo, che ha aumentato la pressione sull’habitat dell’orango del Borneo e di altre specie autoctone. I costi stimati del progetto superano i 30 miliardi di euro: lo Stato indonesiano ha finanziato circa il 20%, ma non è semplice reperire il resto dei fondi né investitori internazionali. Ultimo ma non meno importante, solo la popolazione benestante potrà permettersi di vivere in una città nuova di zecca, innovativa e tecnologica come Nusantara. Jakarta, invece, resterà probabilmente abitata solo dalla popolazione più povera, in un contesto urbano sempre più sovrappopolato, inquinato, idrogeologicamente fragile e minacciato dell’innalzamento dei mari causato dalla crisi climatica, che ha già eroso una parte delle coste.