Baku per gli appassionati di architettura: il tour definitivo
È conosciuta come “la città dei venti”, ma non solo per l’arietta che soffia sulla capitale dell’Azerbaigian: sembra, infatti, che il soprannome di Baku si adatti anche al suo paesaggio architettonico, che pare disegnato dai venti che hanno soffiato sulla città nei secoli.
Dalle fortificazioni medievali agli sfarzosi palazzi commissionati durante il primo boom petrolifero, relitti sovietici e grattacieli post moderni, l’architettura di Baku è per molti viaggiatori la ragione principale per visitare questa bizzarra capitale sul Mar Caspio. Qui vi raccontiamo i quattro periodi che maggiormente ne definiscono l’eredità architettonica.
Baku Medievale
Due millenni fa, Baku era uno dei principali centri zoroastriani, la religione dell’antica Persia celebre per i suoi templi del fuoco. È a questo periodo che si fa risalire l’inizio della costruzione della torre Maiden, alta 29 metri: il simbolo di Baku, nonché prima tappa obbligata del vostro tour architettonico. Fortificata nel dodicesimo secolo, quando Baku diventò la storica capitale della regione dello Shirvan, la torre di sabbia (che si dice fosse originariamente un tempio zoroastriano) è ora parte integrante della città vecchia di Baku.
Gli anni del boom petrolifero
Quando, nel 1806, Baku entrò a fare parte dell’impero russo, iniziò una nuova fase dello sviluppo cittadino, ma le cose iniziarono a cambiare davvero soltanto quando i persiani persero del tutto potere sull’Azerbaigian al termine della guerra russo-persiana (1826-1828). Non appena lo Zar iniziò i lavori di estrazione dell’oro nero i signori del petrolio investirono i nuovi proventi nella costruzione di case sfarzose e palazzi nel centro di Baku. Tra i più notevoli segnaliamo il palazzo Ismailiyya (1913), che racconta anche una delle storie più tragiche. Poco più a Nord della città vecchia, il palazzo gotico veneziano (che attualmente ospita l’Accademia delle Scienze) fu, infatti, costruito da un magnate del petrolio azero per commemorare la morte del figlio.
Nelle vicinanze troverete altri palazzi degni di nota risalenti stesso periodo, tra cui il Palazzo della Felicità (anch’esso ispirato ai viaggi a Venezia fatti dal suo proprietario), la Sala Filarmonica dello Stato dell'Azerbaigian (ispirato al Casinò di Montecarlo) e il Teatro statale accademico Akhundov di opera e balletto dell'Azerbaigian, in stile Secessione Viennese, fondato dal magnate del petrolio Zeynalabdin Taghiyev dopo aver perso una scommessa con il compare Daniel Mailov, che lo sfidò a completarlo in un anno (in realtà fu costruito in soli 10 mesi). E sebbene non fu completato che in epoca sovietica, il Museo Nizami della letteratura azera, in stile Art Nouveau, è un altro magnifico esempio dell’architettura di fine diciannovesimo secolo a Baku.
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L’era sovietica
La storia architettonica di Baku cambiò nuovamente quando l’Azerbaigian entrò a far parte dell’Unione Sovietica, nel 1922. Tra gli innumerevoli condomini tipici del periodo che furono costruiti in un lampo, troverete alcuni edifici che vale la pena visitare.
Un classico esempio di architettura stalinista del periodo tra il 1930 e il 1950 è il Palazzo del Governo (84 Uzeyir Hajibeyov), che fu completato nel 1952 con l’aiuto dei prigionieri di guerra tedeschi. Inaugurata nel 1967, la metropolitana di Baku è un altro notevole esempio di ingegneria sovietica. Nonostante siano state aggiunte nuove fermate e nuovi vagoni, alcune vecchie carrozze sono ancora in uso e vecchie stazioni come Ulduz, con il suo soffitto futuristico e Neftchiler, con i mosaici che raccontano la vita dei lavoratori nei pozzi petroliferi vi trasporteranno nella Baku dell’epoca. Non perdetevi la stazione Nizami, decorata con mosaici che raccontano le scene dell’antica Persia, tratte dal poema di Nizami Ganjavi, conosciuto come Khamsa: è probabilmente la più bella stazione metro della città.
Vi piace il realismo sovietico? Costruito nel 1959, il Caffè Pearl (conosciuto anche come Mirvari Cafe), con le sue tende giganti a forma di vela è uno dei migliori esempi rimasti, mentre i fan dell’architettura brutalista dovrebbero passare dal palazzo Heydar Әliyev, la più imponente sala da concerti di Baku, che fu inaugurata a Nord- Est del centro nel 1972. Un palazzo atipico del periodo sovietico è il Centro museale. Con il suo colonnato neoclassico sarebbe facile pensare che il palazzo (precedentemente Museo Lenin, attualmente ospita il Museo dell’Indipendenza) sia stato costruito molto prima del 1960.
Baku contemporanea
Dopo aver ottenuto l’indipendenza, nel 1991, l’Azerbaigian ha iniziato ad attrarre investimenti stranieri. Conosciuto come “il contratto del secolo”, la firma di un progetto multi miliardario ha previsto lo sviluppo del più grande giacimento petrolifero, dando vita a un secondo boom economico e a un ambizioso piano che sta cambiando lo skyline della città.
Staccandosi dalle linee rigide che hanno definito il crepuscolo dell’era sovietica, le curve fluide dell’Heydar Әliyev Centre (inaugurato nel 2012), sono state disegnate dalla super architetta irachena Zaha Hadid per esprimere l’ottimismo verso il futuro della nazione. Subito dopo, nel 2013, sono state inaugurate le Flame Towers: ispirate alla storia della città (Baku significa “che protegge dalle fiamme” in persiano) e dall’attuale connessione con il gas naturale, questo trio sinuoso di torri luccica nella notte grazie a un sistema integrato di LED.
Sul lungomare l’impressionante Crystal Hall è stato costruito per ospitare l’Eurovision Song Contest del 2012. Nei seguenti Giochi Europei del 2015 all’edificio a forma di cristalli è stato aggiunto un centro sportivo ultra moderno in cui sono stati inclusi lo stadio olimpico, il centro acquatico, l’arena nazionale per la ginnastica ricoperta da una corona di LED che la fa brillare di notte, come il Crystal Hall.
Altre novità futuristiche nello skyline di Baku sono il Museo dei tappeti (2014), che sembra un enorme tappeto semi-arrotolato, l’enorme palazzo SOCAR (2016), sviluppato attorno ai concetti di vento e fuoco, e il Crescent Development, sul lungomare: una gigante mezzaluna al contrario che sarà completata per il 2020. E tra le numerose controversie legate ai nuovi progetti, vince l’incompiuta Trump Tower, una torre a forma di vela la cui costruzione è stata abbandonata poco prima di essere completata, nel 2015, dal proprietario Donald Trump.