Alla scoperta del volto dinamico e creativo di Cagliari

Cagliari in questo momento ferve di attività. La città vede fiorire una dinamica generazione di talenti, e nelle animate vie del centro storico spuntano boutique, laboratori, ristoranti e palestre a cielo aperto. Dal design d’avanguardia alla cucina contemporanea, queste realtà originali rappresentano il volto moderno della Sardegna, di cui rievocano il ricco patrimonio tradizionale rilanciandolo nel XXI secolo. Per scoprire le nuove tendenze locali nel campo dell’artigianato, delle attività all’aperto e della gastronomia, m’incammino per le vie della città in una splendida mattina di sole.

Cagliari vista dall'alto
Cagliari in una splendida mattina di sole © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
Pubblicità

Le vetrine di Villanova

La prima tappa è Villanova. Questo quartiere storico, dove un tempo abitavano i contadini che lavoravano i campi intorno alla città, oggi è al centro di un’interessante trasformazione e le sue belle vie dalle facciate colorate ospitano un numero crescente di showroom e atelier di artisti.

Un itinerario alla scoperta di questi artigiani è quello che propone MoviDì Tour: partiamo!

La prima artigiana che incontro è Maria Grazia Schinelli, che nel suo piccolo laboratorio situato nella parte moderna del quartiere coniuga l’arte dell’uncinetto tessile con l’oreficeria tradizionale. La tecnica innovativa messa a punto dall’artista le consente di realizzare gioielli originalissimi utilizzando materiali naturali, come l’ossidiana grezza incastonata in una trama di fili di metallo lavorati a crochet.

Da qui, in pochi passi arrivo al concept store della textile designer Caterina Quartana. I motivi d’ispirazione naturalistica che contraddistinguono il suo stile compaiono su un assortimento di cuscini, copriletti, ceramiche e tessuti realizzati a mano. L’atmosfera artistica del bellissimo spazio moderno e pieno di luce è arricchita dai quadri di Marco Rèa esposti nell’adiacente AB Gallery.

Per un cambio di atmosfera, mi dirigo verso Piazza San Domenico, cuore mondano del quartiere nella parte storica di Villanova. Soleggiata e ricca di verde, questa piazza contornata di facciate dai colori pastello, caffè e ristoranti, è il posto ideale per uno spuntino a metà mattina, e così decido di fermarmi ai tavolini del popolarissimo Bar Florio per sorseggiare un caffè e un succo d’arancia.

Se invece capitaste in questa zona in ora di pranzo o cena, il ristorantino Babeuf è quello che dovete puntare: per un piatto ricercato, un bicchiere di vino e una pagina dei millemila libri esposti sulle sue pareti.

giovane al telaio Cagliari
Nel centro storico spuntano boutique, laboratori, ristoranti e palestre a cielo aperto © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia

Con i palazzi spagnoleggianti dalle facciate variopinte e i panni stesi al sole, Via San Domenico, che si dirama dalla piazza, sembra un set cinematografico. Curiosando tra le vetrine, mi fermo al n. 52, dove il Potente Record Store di Andrea Pilleri rende omaggio all’intramontabile fascino del vinile. Andrea, cofondatore del festival di musica alternativa Here I Stay che si tiene in Sardegna, è un esperto della scena musicale dell’isola, e la collezione esposta sugli scaffali riflette la sua conoscenza enciclopedica della musica internazionale. Troverete di tutto, da Vasco Rossi ai Velvet Underground, dal rock’n’roll al reggae, dal garage al post-punk.

A pochi metri di distanza, l’accogliente Spazio Cosmico della sarta Alessia Marrocu mi conquista con la piccola ma curata selezione di moda vintage, ceramiche e quaderni in carta riciclata.

Pubblicità

Leggi anche:

La moda di Marina

Lasciandomi alle spalle Villanova, passo davanti al monumentale Bastione di Saint Remy diretto verso il quartiere della Marina, affacciato sul mare. Questo compatto dedalo di vicoletti era il cuore popolare della Cagliari di epoca romana, e ancora oggi le sue pittoresche viuzze dall’aria vissuta sono un continuo fermento di attività.

In Piazza Dettori mi fermo ad ammirare l’assortimento di T-shirt, foulard e accessori di Inveloveritas, la boutique-showroom degli stilisti Giuseppe Scalas e Maria Francesca Maniga. L’immagine decorativa ricorrente sui tessuti dipinti a mano raffigura il profilo di una donna nuda con il capo velato, un chiaro riferimento alle tradizioni isolane reinterpretate con sguardo contemporaneo.

La rievocazione delle radici sarde si ritrova anche nelle creazioni di Silvia Lai, una delle poche artigiane dell’isola che lavora il sughero polverizzato. La cifra distintiva delle sue creazioni è l’accostamento tra l’argento e il morbido sughero dell’isola. In molti gioielli della collezione ricorrono motivi tradizionali e simboli dalle suggestioni antiche: la spirale spesso presente nel design delle collane, degli anelli e degli orecchini ricorda, per esempio, gli occhi dei Giganti di Mont’e Prama esposti al Museo Archeologico Nazionale.

Un consiglio: se da queste parti vi viene fame, dirigetevi alla Trattoria Lillicu: cucina autentica cagliaritana apprezzata da decenni ormai dagli abitanti del luogo e da tutti i viaggiatori.

Il Bastione di Saint Remy Cagliari e cielo azzurro
Il Bastione di Saint Remy © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Il richiamo della natura

Lungo le vie della Marina il richiamo del mare si fa sentire sempre più forte. Nella luce azzurra, che il soffio freddo e secco del maestrale rende tersa e cristallina, percorro il lungomare fino al Bacan, un bar-ristorante alla moda affacciato sul porticciolo turistico di Su Siccu. Il dehors con i tavolini all’aperto è la cornice perfetta per un pranzo a base di classici intramontabili come croccante frittura di pesce e pasta ai frutti di mare.

Nel pomeriggio è il momento di scoprire il Poetto, l’impareggiabile spiaggia che si estende a est della città. Mi unisco ai cagliaritani che affollano la Marina Piccola e passeggio lungo il sentiero che costeggia la spiaggia seguendo la curva della baia. Al largo, tra i windsurf che sfrecciano sulle onde molto probabilmente c’è anche Federico Pilloni, il quindicenne campione del mondo che si allena al Windsurfing Club Cagliari ogni volta che gli impegni scolastici glielo consentono.

Anche sulla terraferma non mancano le possibilità di praticare attività sportive, e tornato in città m’imbatto in un’insolita palestra a cielo aperto. Per secoli le scoscese pareti rocciose del Castello hanno assolto la funzione di dissuadere i visitatori indesiderati, mentre oggi sono prese d’assalto da un esercito di entusiastici arrampicatori urbani. All’interno dei Giardini Pubblici mi fermo a osservare gli istruttori di S’avanzada Climbing che guidano i gruppi di scalatori muniti di elmetto e imbracatura lungo le pareti di roccia.

Mare, barche a vela, promontorio
Windsurf al Poetto © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
Pubblicità

Aperitivo al tramonto e tapas in stile sardo

Optando per un percorso più lungo ma decisamente meno ripido, percorro la scalinata che sale al Castello, e giunto in cima mi rimetto in forze con un drink al Caffè Libarium Nostrum. Questo bar panoramico è famoso per il cocktail Alligatore, ed è sorseggiando questa potentissima miscela a base di Drambuie che mi fermo ad ammirare lo spettacolo mozzafiato del tramonto.

Ancora accecato dalla luce sfolgorante, scendo verso Corso Vittorio Emanuele II, in città noto semplicemente come ‘il corso’, un’area pedonale ricca di bar, takeaway e ristoranti. Uno dei locali più rinomati del momento è Base, un raffinato ristorante in stile vintage-chic. Il suo assortimento di tapas in versione sarda contemporanea è il modo perfetto per coronare la giornata.

Vista da alto del tramonto con chiesa e campanile in primo piano
Il tramonto sul mare di Cagliari @ Luca Schilirò, Lonely Planet Italia

Qualche consiglio in più

Nei miei due giorni a Cagliari sono riuscito a ritagliarmi il tempo per due esperienze outdoor. La città è fatta apposta per spingere chi la visita a stare all’aria aperta e anche i meno allenati troveranno qualcosa da fare alla loro portata.


I miei consigli sono:


• una biciclettata (tutta in pianura!) alla scoperta della Galleria del Sale e del Parco di Molentargius. Se volete andare sul sicuro, per attrezzatura da noleggiare e per una guida che vi accompagni, affidatevi a Mediterras, pioniere del cicloturismo in Sardegna.

• un trekking (facile e breve!) alla Sella del Diavolo. Se volete camminare mentre apprendete qualche info in più su questi luoghi affidatevi a Roberta Carboni di Me and Sardinia.


Pubblicità
Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Sardegna
Condividi questo articolo
Pubblicità