Trekking al campo base del K2 in Pakistan: tutto quello che c'è da sapere

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Il trekking fino al campo base del K2 in Pakistan è uno dei più belli del mondo. Gli escursionisti seguono un sentiero roccioso che si inerpica sul ghiacciaio Baltoro, attraversando un anfiteatro di vette che toccano il cielo – incluse sette delle 19 montagne più alte del pianeta – sulla rotta verso la base della seconda cima più alta del mondo. Non state più nella pelle? Ecco tutto quello che dovete sapere per fare il trekking fino al campo base del monte K2.

Il trekking al il campo base del K2 è uno dei viaggi più gratificanti del mondo © Peter Watson / Lonely Planet
Il trekking al il campo base del K2 è uno dei viaggi più gratificanti del mondo © Peter Watson / Lonely Planet
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Il Karakorum

Le spettacolari montagne del Karakorum sono la sede di alcuni dei paesaggi più selvaggi sulla Terra e il luogo perfetto per un trekking in Pakistan. Il Paese riceve un numero piuttosto esiguo di escursionisti in confronto ai fiumi di turisti entusiasti che affollano i sentieri del Nepal. Tuttavia, le Grandi Catene dell’Asia si estendono oltre diversi confini. Sebbene i classici percorsi dell’Himalaya dell’Everest e dell’Annapurna possano rubare la scena, i sentieri del Karakoram nel Nord del Pakistan non sono di certo meno spettacolari.

La cima del Karakoram è il K2. Con i suoi 8,611 m è la seconda montagna più alta del mondo e una spedizione verso il suo campo base a 5,150 m la rende una delle escursioni più emozionanti. Partendo dal villaggio remoto di Askole, il sentiero si snoda lungo la valle del Braldu prima di arrampicarsi sul ghiacciaio del Baltoro fino a Concordia. Situata a 12 km dal K2, Concordia è uno dei pochi posti sulla Terra dove è possibile vedere quattro vette di 8000 metri da un solo punto: K2, Broad Peak, Gasherbrum I e Gasherbrum II.

A differenza del campo base dell’Everest in Nepal, dove agli escursionisti vengono offerti solo scorci dell’iconica vetta, il K2 non viene ostacolato dalle sue vette satelliti, anzi giace imponente vegliando su tutti coloro che imboccano il sentiero fino alla base. Il K2 potrà arrivare secondo in altezza e notorietà rispetto all’Everest ma come spettacolo, non è secondo a nessuno.

Il trekking per il campo base del K2 potrebbe essere secondo per popolarità all’Everest, ma come spettacolo, non è secondo a nessuno © Peter Watson /
Il trekking per il campo base del K2 potrebbe essere secondo per popolarità all’Everest, ma come spettacolo, non è secondo a nessuno © Peter Watson /

Il trekking per il campo base del K2

Il trekking al campo base del K2 dura 14 giorni in totale (andata e ritorno) e comincia nel villaggio di Askole. Una volta lontani da questa piccola oasi verde, l’imponente Karakoram non impiega molto a svelare la sua bellezza. Vette frastagliate e alte scogliere si erigono su ciascun lato delle ampie valli. Alla fine del primo giorno gli escursionisti si accampano sotto la vetta caratteristica del Bakhor Das, affettuosamente chiamata Mango Peak a causa del suo cono sommitale dalla forma curiosa.

Il giorno seguente appaiono le imponenti torri di granito delle Trango Towers e la Cathedral, che accompagnano gli escursionisti come sentinelle sul sentiero per tre giorni. Una volta al Ghiacciaio Baltoro spuntano le prime vette di 7000 metri, Masherbrum e Muztagh Tower. Nonostante la loro posizione dominante non ci vuole molto prima che la prima delle vette di 8000 metri emerga all’orizzonte. Alla fine del ghiacciaio Baltoro giace il Gasherbrum Range, un massiccio di cinque vette oltre i 7000 metri incluse due vette oltre gli 8000.

Un altro giorno di camminata porta gli escursionisti all’enorme anfiteatro roccioso di Concordia che fa sembrare le catene europee piccole a confronto. L’occhio è immediatamente attratto dal Gasherbrums, attraverso l’ampia cresta della cima di Broad Peak fino all’aguzza e improvvisa piramide delle dorsali di roccia nera e le gole di neve splendente del K2. Questa notte, gli escursionisti montano le tende in uno dei migliori campeggi del pianeta.

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L’autore, Peter, in piedi sulla pila di rocce che segna il campo base del K2 © Peter Watson / Lonely Planet
L’autore, Peter, in piedi sulla pila di rocce che segna il campo base del K2 © Peter Watson / Lonely Planet

Il giorno dopo gli escursionisti possono scegliere come arrivare al campo base del K2. Possono fare un’andata e ritorno estenuante da Concordia in un giorno. L’opzione più popolare, tuttavia è arrampicarsi fino al campo base del Broad Peak e fermarsi la notte. Il giorno dopo è dunque uno sforzo molto più accettabile per il campo base del K2 e ritorno.

Il campo base del K2 non è come il mare di tende gialle e bandiere di preghiera che trovate ai piedi dell’Everest. Non ci sono cartelli iconici ma una modesta pila di rocce segna il sito. A seconda del momento della stagione e dal numero di spedizioni, gli escursionisti possono persino ritrovarsi da soli al campo base. Lì, ai piedi di oltre due miglia verticali di rocce e ghiaccio, si erge orgogliosamente la seconda montagna più alta della terra come ricompensa di oltre una settimana di fatica.

A seconda dell’itinerario, gli escursionisti o ritornano a Askole e poi indietro verso la Braldu Valley o si dirigono verso l’alto passo del Gondogoro La (finendo il trekking nel villaggio di Hushe). Mentre il passo Gondogoro La offre una prospettiva alternativa del Karakoram, si dimostra anche una vera sfida. Gli escursionisti devono essere abituati a piccozza e ramponi e essere pronti a svegliarsi allo scoccare della mezzanotte per valicare questo alto passo. Qualsiasi strada decidiate di scegliere, un trekking attraverso l’imponente Karakoram del Pakistan fino ai piedi della seconda montagna più alta del mondo, è una delle avventure ad alta quota più iconiche al mondo e, al momento, tra le meno frequentate.

Il campeggio è l’unico alloggio disponibile per tutto il percorso di 14 giorni © Peter Watson / Lonely Planet
Il campeggio è l’unico alloggio disponibile per tutto il percorso di 14 giorni © Peter Watson / Lonely Planet
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Cose da sapere per scalare il K2

Distanza: il trekking si svolge in circa 14 giorni in totale e, sebbene non serva attrezzatura specialistica, gli escursionisti devono essere in forma e aver già affrontato almeno una scalata ad alta quota prima. Inoltre, scegliere di affrontare il passo del Gondogoro La richiede di saper usare corda e piccozza.

Campeggio: l’unico alloggio disponibile durante il trekking è il campeggio. Le tende sono da due per cui chi viaggia da solo deve aspettarsi di condividerla. I campeggi sono posizionati su roccia, su ghiaccio o entrambi, per cui portate con voi un materasso da campeggio caldo e spesso. Bisogna sottolineare, inoltre, che la maggior parte dei campeggi non hanno i servizi igienici per cui preparatevi a “fare le vostre cose” nella natura, seguendo il principio del “non lasciare traccia” (ovvero scavare una buca e bruciare la carta igienica).

Attrezzatura: è frequente che dei fattorini portino le vostre cose. Ma dipende tutto dal livello del servizio che avete scelto di pagare. Le organizzazioni più costose offrono sedie, tavolo da pranzo, una tenda per il bagno e trasporto di tutto quanto. Organizzazioni più economiche richiedono al cliente di portare parte o tutta la propria attrezzatura personale e rinunciano ad altri lussi.

Un punteruolo da ghiaccio è necessario per gli escursionisti che scelgono di sfidare il passo del Gondogoro © Peter Watson / Lonely Planet
Un punteruolo da ghiaccio è necessario per gli escursionisti che scelgono di sfidare il passo del Gondogoro © Peter Watson / Lonely Planet

Quando andare: i mesi migliori per il trekking nel Karakoram sono luglio e agosto, sebbene la stagione del trekking vada da metà giugno fino a metà settembre. Fuori da queste date, c’è troppa neve sui passi e sui pendii esposti a nord, per cui sono chiusi tutti i passi oltre i 3000m. Ovviamente, il tempo sul Karakoram può cambiare. Preparatevi per un range di fenomeni metereologici inclusi vento, pioggia, neve e temperature che calano, soprattutto di notte.

Terreno: il terreno è molto più impervio dei sentieri ben frequentati del Nepal. Sul ghiacciaio Baltoro i sentieri cambiano costantemente e il ghiaccio si muove e si aprono dei crepacci, siate pronti per della camminata nordica. Non è nemmeno insolito che i fiumi si gonfino a livelli eccessivi o cancellino le passerelle, quindi preparatevi a bagnarvi i piedi.

Accesso: per fare il trekking del campo base del K2 gli stranieri devono avere una guida autorizzata con loro e ottenere un No Objection Certificate dall’ufficio del turismo a Skardu. Il trekking comincia a Askole, che è a sei ore di guida in un suv da Skardu, dopo un breve volo domestico da Islamabad (tempo di viaggio: un’ora). Gli escursionisti possono lasciare i bagagli in eccesso in albergo. La maggior parte dei visitatori in Pakistan hanno bisogno di un visto; più informazioni sono disponibili sul portale ufficiale dei visti del Pakistan.

Sicurezza: nonostante i recenti miglioramenti, i governi stranieri sconsigliano ancora di viaggiare in diverse aree del Pakistan. Cercate indicazioni aggiornate sulla situazione nelle aree che volete visitare prima di viaggiare.

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Pakistan
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