La classifica del mondo: i 10 luoghi più belli del pianeta
Tutti abbiamo un elenco ideale di luoghi che vorremmo vedere: mete che ci sono state consigliate dagli amici, di cui abbiamo sentito parlare, che abbiamo sognato. Nel nostro nuovo libro fotografico La classifica del mondo abbiamo raccolto le 500 destinazioni più emozionanti, memorabili, interessanti del pianeta e, in più, le abbiamo classificate in ordine di attrattiva. Per riuscirci, abbiamo in primo luogo riunito tutte le mete delle nostre guide che gli autori avevano segnalato come ‘Da non perdere’. Se erano lì, era perché avevano catturato la loro attenzione, o il loro cuore.
Vi invitiamo a leggere il libro e a scoprire le motivazioni della scelta di ogni destinazione. Incontrerete una lista senza tempo dei luoghi che amiamo e che vogliamo tenere presente in questo momento difficile, per ricordarci dei posti che vorremo visitare non appena sarà possibile. Intanto, per mettervi appetito, ecco la top ten della classifica.
1. Petra, Giordania
Un tempo quasi perduta agli occhi del mondo, Petra è oggi uno dei luoghi più amati del pianeta e guida la nostra classifica delle mete imperdibili. Già dal primo scorcio del Tesoro attraverso la stretta gola che conduce al sito si prova un’attrazione irresistibile verso il mondo magico dei nabatei. Scolpita nelle imponenti pareti di roccia rosata, Petra è uno dei siti UNESCO più apprezzati e nel 2007 comparve tra le nuove sette meraviglie del mondo votate in un referendum mondiale. La città di arenaria, che si estende su una superficie di circa 264 kmq, fu costruita dagli antichi nabatei, una popolazione di artigiani e ricchi mercanti, e costituiva un maestoso luogo di sosta lungo le rotte commerciali tra le oasi arabe. Secoli dopo, tuttavia, la città fu abbandonata e finì quasi per scomparire agli occhi del mondo occidentale, conosciuta solo dai beduini che abitavano nelle sue grotte. La difficoltà di accesso – Petra si annida in fondo a profonde vallate – contribuì senza dubbio alla sua conservazione. L’iconico Tesoro, con la sua facciata alta 39 m a due ordini di colonne in stile ellenistico, è la prima immagine della città per quasi tutti i visitatori, che arrivano dopo aver percorso lo stretto e tortuoso canyon scavato dall’acqua.
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2. Isole Galápagos, Ecuador
Sulle Galápagos, a un migliaio di chilometri dalle coste del Sud America, la natura ha regole tutte sue. I cormorani non volano. Le iguane nuotano. Le tartarughe non muoiono (o meglio, muoiono a quasi 200 anni di età). Avendo vissuto tanto tempo senza l’uomo, gli animali non lo temono, e rimangono indifferenti davanti alla macchina fotografica. Le isole sono famose per essere il luogo in cui Charles Darwin sviluppò la sua teoria dell’evoluzione basata sulla selezione naturale. Qui il processo è più evidente che in ogni altro luogo del pianeta, perché animali che altrove sono simili qui differiscono leggermente da un’isola all’altra a seconda del loro ambiente. Dopo quasi 200 anni dal viaggio di Darwin sul Beagle, naturalisti e profani restano ancora sbalorditi per la straordinaria diversità e singolarità dell’arcipelago. Vedrete sule piediazzurri impegnate in buffe danze di accoppiamento, colonie di iguane marine nere che si aggirano nella boscaglia, pinguini che sfrecciano sott’acqua, otarie orsine distese su rocce vulcaniche. Il paesaggio presenta lagune salmastre delimitate da distese rossastre di erba cristallina delle Galápagos, grossi fichi d’India (il cibo preferito dalle tartarughe), boschetti di alberi di Scalesia avvolti da felci, vulcani neri che eruttano lava incandescente.
3. Uluru-Kata Tjuta National Park
Al tramonto, quando le sue pareti ondulate si accendono d’oro, Uluru sembra una nave infuocata in un mare deserto. Con i suoi 348 m di altezza, il monolite di arenaria cattura lo sguardo da chilometri di distanza. È facile capire perché sia considerato un luogo sacro. Gli anangu, che per primi abitarono la regione, credono che ospiti ancora gli spiriti degli antenati, come la donna pitone Kuniya e i wallaby lepre Mala. Ma Uluru è diventato un’icona per tutti gli australiani, un cuore simbolico che batte nel Red Centre del paese. Fino a poco tempo fa i visitatori potevano scalare Uluru, nonostante gli anangu vi si opponessero, ma nel 2017 il consiglio del parco ha vietato all’unanimità questa pratica. Per fortuna ci sono tante altre cose da fare, e molto più gratificanti, come ammirare l’alba che tinge di rosa la parete orientale e osservare lo spettacolo di Kata Tjuta, 36 cupole rocciose rosse a circa 30 km da Uluru.
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4. Un safari a ritmo lento nel Delta dell'Okavango
Questo immenso delta interno, con la sua miriade di isole e canali, non è solo uno dei luoghi selvaggi più belli al mondo, ma anche una delle destinazioni più avvincenti per un safari in Africa. Ogni anno le acque alluvionali dell’Okavango provenienti dagli altopiani dell’Angola formano questo ecosistema unico di quasi 20.000 kmq, popolato da numerosi animali selvatici e da moltissime specie africane tra le più note. Mentre il livello dell’acqua si alza sotto cieli azzurri, su isole come Big Chief si radunano branchi di leoni, cani selvatici, bufali, elefanti e zebre che danno vita a uno spettacolo indimenticabile. Nel Savute Channel i leopardi – fatto davvero unico – hanno persino adattato la loro natura di predatori per cacciare il grosso pesce gatto. E grazie alla sua posizione remota, il delta è diventato anche un rifugio per i rinoceronti, con oltre cento esemplari giunti qui da aree del Sudafrica.
5. Tra geyser e grizzly nello Yellowstone National Park
Questo posto puzza. E non conosce le buone maniere. Le narici sono assalite da una zaffata di odore di uova marce, mentre le orecchie sono aggredite da un volgare concerto di rutti e peti. Ma del resto, cosa ci si può aspettare dall’area geotermica più vasta al mondo? A Yellowstone si concentra più della metà della collezione di geyser, sorgenti di fanghi termali, fumarole e altri elementi naturali irrequieti e dall’odore pungente di tutto il pianeta. Nell’immenso paesaggio fumante del parco ci sono oltre 500 geyser attivi, il più famoso dei quali è l’Old Faithful. E poi ci sono le sorgenti calde, dal grande ‘occhio’ policromo della Grand Prismatic alle terrazze di travertino della Mammoth. Ma forse la maggiore attrattiva è la fauna selvatica. Questa è la risposta del Nord America ai safari africani, però qui i Big Five che si possono avvistare sono bisonti, pecore delle Montagne Rocciose, cervi, orsi e lupi.
6. Sulle orme degli antichi pellegrini al Lago di Bled
La fama dell’incantevole Lago di Bled iniziò con i pellegrini che da oltre un millennio giungono da lontano per pregare nella fotogenica chiesa situata sull’isola e proseguì come località di villeggiatura dei reali nel XIX secolo e poi dell’ex presidente jugoslavo Tito, che possedeva una villa sulla riva del lago. Oggi il turismo non mostra segni di rallentamento. Questo specchio d’acqua turchese incorniciato dalle Alpi Giulie innevate, sul quale si stagliano una deliziosa chiesa bianca su un isolotto verde e un castello dai tetti di terracotta, è la più importante meta turistica della Slovenia. Grazie alle sue dimensioni ridotte – appena 2 km di lunghezza e 1,4 km di larghezza – la circonferenza di soli 6 km si può coprire facilmente a piedi, in bicicletta o in auto.
7. Le splendide e possenti cascate dell'Iguazú
Il Río Iguazú, che segna il confine tra Argentina e Brasile, scorre placido nella giungla per poi tuffarsi con furia improvvisa da una cengia di basalto, formando le cascate più maestose del pianeta. Sul lato argentino, una passerella si inoltra tra la vegetazione della giungla popolata da farfalle e pappagalli, oltrepassa una serie di cascate sempre più spettacolari per raggiungere infine la Garganta del Diablo (Gola del Diavolo). I raggi del sole che splendono attraverso gli spruzzi creano numerosi arcobaleni, mentre la cascata d’acqua rimbalza dal fiume sottostante.
8. Il paradiso hindu nei templi di Angkor
I templi di Angkor, monumento all’ingegnosità e alla devozione dell’uomo, suscitano un timore reverenziale simile a quello di molti spettacoli della natura citati in questa top 10. D’altra parte Angkor Wat, il sito più famoso di Angkor, è una rappresentazione del Monte Meru, centro dell’universo e dimora delle divinità hindu. Immaginate la meraviglia che devono aver provato gli antichi khmer entrando per la prima volta ad Angkor Wat dopo aver attraversato l’ampio fossato, vedendo la torre centrale alta 55 m e gli elaborati bassorilievi.
9. Viaggio in un mondo di sale nel Salar de Uyuni
Immaginatevi la scena: vi trovate in mezzo al cielo. Nuvole sopra di voi. Nuvole sotto di voi. Tutto intorno, solo un azzurro infinito. Questo è ciò che si prova al Salar de Uyuni, la distesa salata più grande al mondo, dopo la pioggia. Il sottile strato d’acqua trasforma la piatta superficie di sale in un immenso specchio. L’orizzonte scompare e vi sembra di galleggiare. Questa è solo una delle straordinarie esperienze che è possibile fare in quest’area di 10.582 kmq nell’Altiplano boliviano. Quando la superficie è asciutta, la candida e sconfinata distesa segnata da crepe sembra uscita da Mad Max: un desolato paesaggio post-apocalittico riarso dal sole.
10. Il classico trekking delle case da tè lungo il circuito dell’Annapurna
Il circuito dell’Annapurna, in Nepal, è considerato uno dei grandi trekking del mondo. Lo scenario è incantevole e il senso del viaggio molto gratificante: si parte dalle risaie per poi salire attraverso i pascoli degli yak fino a superare il Thorung La, imponente passo bloccato dalla neve. Impegnativo, maestoso e stimolante: questo trekking è tutto ciò che si può desiderare. E lungo il tragitto si incontrano alcuni dei migliori lodge del Nepal, che offrono pasti caldi, torta di mele e tè al latte. Purtroppo negli ultimi anni il trekking ha risentito molto dei lavori di costruzione della nuova strada. Oggi il tratto iniziale del sentiero da Besi Sahar e gran parte della sezione occidentale da Muktinath a Beni sono affiancati da strade. Ma non tutto è perduto, perché sono le deviazioni a rendere davvero fantastico questo trekking, in particolare quella al lago ad alta quota di Tilicho o al villaggio di Ngawal.