Rio de Janeiro, gay e felice

Redazione Lonely Planet
3 minuti di lettura

Che sia bella lo abbiamo sempre saputo, che sia la più felice del mondo ce lo ha ricordato Forbes all'inizio di settembre. Che abbia un volto oscuro lo rivelano le settecento favelas distribuite intorno ai quartieri residenziali. Ora però la Cidade Maravilhosa ha deciso di farci restare a bocca aperta, mettendo a segno una tripletta di successi internazionali che non si vedeva dai tempi di Zico e Falcão. Tutti ottimi motivi per partire subito e andare a vedere.

Garota do Carnaval - fotografia di Eugenio Corsi
Garota do Carnaval - fotografia di Eugenio Corsi
Pubblicità

Rio de Janeiro, gay e felice

All’inizio di novembre Rio de Janeiro si è aggiudicata il titolo di Best Gay Global Destination, assegnato a furor di popolo e di votazioni online da TripOutGayTravel.com, il sito dell’MTV Netwwork dedicato ai viaggiatori omosessuali. Rio si è imposta con il suo gioco tutto eleganza, curve e muscoli, vincendo l’attraente concorrenza di Barcellona, Buenos Aires, Londra, Montreal e Sydney.


Tutto questo mentre sul Pan di Zucchero sono puntati i riflettori del mondo sportivo per la designazione della città a sede della FIFA World Cup 2014 e dei Summer Olympics Games 2016. Zico e Falcão non giocano più, ma ci sono tutte le premesse per fare scintille, dentro e fuori dal campo.


Il riconoscimento di città gay friendly ha fatto molto piacere ai carioca e qui non si parla d’altro, anche perché è arrivato subito dopo l’annuale Gay Pride del 1° novembre a Copacabana (ognuno ha i propri santi). Anche il sindaco Eduardo Paes si è detto felice di guidare una città così ospitale e accogliente. Sì, la notizia ha fatto piacere, ma non è una novità in assoluto, perché Rio è una delle destinazioni preferite dai viaggiatori omosessuali fin dai primi del XX secolo.


I balli per gay ebbero inizio qui nei lontani anni Trenta e le celebrazioni del Carnevale, l’evento dissacrante e libertario per eccellenza, offrono da sempre l’opportunità di divertirsi, ballare, fare outing. Il prossimo partierà il 13 febbraio 2009, prendi nota.

E oggi? Oggi il cuore della zona GLBT (gay, lesbica, bisessuale e transgender), soprattutto per i viaggiatori, è Ipanema, in particolare Rua Farme de Amoedo con il tratto di lungomare che la incrocia.


Locali gay di Rio de Janeiro

Abbiamo parlato di Ipanema ed è qui che si trovano alcuni locali da tenere d’occhio. Come il Bar Bofetada (Rua Farme de Amoedo 87A), molto ma molto frequentato, ideale per una birra dopo una giornata in spiaggia e per fare piacevoli incontri con qualche digressione sulla Rua Farme de Amoedo.

Ancora a Ipanema, ma con una declinazione un po’ diversa, merita un salto la Casa da Lua (Rua Barrão da Torre 240A), luogo di ritrovo riservato alle sole lesbiche che serve ottimi drink. Anche la Dama de Ferro (Rua Vinícius de Moraes, naturalmente a Ipanema) non è niente male ed è uno dei locali migliori per ballare in città. Si riempie di gente simpatica, soprattutto nei fine settimana e a tarda ora.


Se preferisci una scena meno dichiarata, prova il Galeria Café, un bar con un arredamento delizioso e una clientela davvero eterogena. Qualcuno giura di avere incontrato qui anche Heloísa Pinheiro, in arte Helô, la ragazza che ispirò la canzone di Vinicius de Moraes e Antonio Carlos Jobim, ma forse è un ricordo di tanti anni fa.

Il sogno carioca non può che continuare a Copacabana, dove ti aspetta il più famoso bar per ragazze di Rio. Parliamo del La Girl (Rua Raul Pompéia 102), un posto veramente fantastico per scatenarsi. Lo gestisce con grande imparzialità il proprietario del Le Boy (sempre al 102 di Rua Raul Pompéia), un dance club per soli uomini dove si può ballare, bere e fare conoscenza.

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Brasile
Condividi questo articolo
Pubblicità