Una settimana in Zambia
Scrivo di viaggi da quasi 10 anni e ho vissuto in Germania, Etiopia, New York e Washington DC. Ho trascorso però metà della mia vita nel mio paese natale, lo Zambia. Dal mio primo safari con discesa in canoa lungo lo Zambezi, al mio viaggio per sposarmi alle Victoria Falls, i siti storici e la cultura del mio Paese non finiscono mai di affascinarmi.
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Perché andare?
Paese senza sbocco sul mare dell’Africa meridionale, lo Zambia è ricco di cascate, laghi e parchi nazionali che lo rendono una destinazione ideale per conoscere la storia, scoprire la cultura e (naturalmente) fare un safari. Qui incontrerete un numero minore di visitatori rispetto a paesi limitrofi come il Botswana e lo Zimbabwe, e quindi potrete vivere esperienze più intime e ricevere dalle guide maggiore attenzione personale.
Gli oltre 70 gruppi etnici del paese celebrano pittoresche feste tradizionali in ogni periodo dell’anno. I lozi, stanziati nello Zambia occidentale, festeggiano il Kuomboka, il trasferimento dalle pianure alluvionali agli altopiani con la grande zattera reale addobbata che naviga lungo il fiume; nella zona orientale, in occasione del Nc’wala gli abitanti locali indossano pelli di animali per celebrare il raccolto annuale..
Dal momento che il paese è vasto e le destinazioni sono molto distanti tra loro, è meglio scegliere due regioni da esplorare durante un soggiorno di una settimana.

Periodo migliore
“Stagione smeraldo”
(novembre-aprile)
- Il periodo migliore per vedere le Victoria Falls al massimo della portata è in marzo e aprile, i mesi finali della stagione delle piogge.
- Le piogge trasformano l’arido bush in un paesaggio lussureggiante.
- Potrete risparmiare sulla sistemazione per il safari, poiché i pochi campi aperti attirano i visitatori con tariffe scontate.
"Stagione secca"
(maggio-novembre)
- Questo è il periodo migliore per fare un safari, perché i campi riaprono dopo la stagione delle piogge e gli animali si radunano intorno alle pozze d’acqua.
- L’emozionante Devil’s Pool (Piscina del Diavolo) alle Victoria Falls riapre al pubblico da metà agosto.
- Da ottobre a dicembre il Kasanka National Park è interessato dalla grande migrazione dei pipistrelli, con 10 milioni di esemplari che oscurano i cieli sopra il parco.
- Ogni anno a novembre il Liuwa National Park, nello Zambia occidentale, ospita la seconda migrazione degli gnu più grande del mondo.

Budget giornaliero
Camera doppia in un hotel di media categoria: €110-200
Cena in un ristorante locale: €25-45
Ingresso ai musei: €5
Calice di vino: €7
Pinta di birra: €3
Primo giorno: alla scoperta di Lusaka
Iniziate la vostra prima giornata nella capitale dello Zambia, Lusaka, con una tazza di caffè locale e la prima colazione al Latitude 15 Degrees, un boutique hotel nel sobborgo di Kabulonga. Nello stesso quartiere, il Meraki è un caffè di proprietà di sole donne che serve la prima colazione a ogni ora del giorno; nel menu spiccano la torta red velvet e la sostanziosa Meraki Breakfast, con uova, bacon croccante, hash browns (frittelle di patate), salsiccia di manzo e maiale e fagioli stufati.
Andate poi a visitare le opere di artisti visivi zambiani come Stary Mwaba, Mulenga Chafilwa e altri alla 37D Gallery in Middleway St, gestita dalla Start Foundation. I dipinti acrilici di grandi dimensioni di Mwaba presentano soggetti dai profili ricchi di colore, mentre le opere a tecnica mista di Chafilwa spesso raffigurano soggetti multipli collocati in contesti urbani e affrontano temi socio-economici come la disoccupazione. Il ricavato della vendita delle opere d’arte alla 37D Gallery è destinato a finanziare laboratori per bambini disagiati e altre iniziative sociali. Della galleria fa parte anche il Rock Cafe, ideale per un caffè freddo o uno spuntino come una quiche al bacon o un brownie al cioccolato.
Prendete un taxi o utilizzate le app di ride-sharing locali Ulendo o Yango e percorrete Leopards Hill Rd per circa 15 km prima di svoltare in Chifwema Rd per raggiungre l’ingresso del Lusaka National Park, il più piccolo dei 20 parchi del paese. Il parco ospita un orfanotrofio di elefanti gestito da Game Rangers International: visitatelo alle 11 del mattino per assistere al pasto di questi maestosi animali, poi fate un giro nel parco con il vostro veicolo per avvistare antilopi, zebre e giraffe. All’uscita acquistate prodotti artigianali locali come cesti, gioielli, caffè o miele di produzione locale del Lusaka Collective, che ha un punto vendita presso il centro visitatori del parco. L’intero mini safari dovrebbe durare circa due ore.
Probabilmente i migliori ristoranti di Lusaka si concentrano nei sobborghi alberati di Long Acres e Rhodes Park. Per il sushi, i wrap fatti al momento e le bistecche alla griglia, il Three Trees è uno dei locali più apprezzati (all’ora di pranzo è molto frequentato, per cui è consigliabile prenotare). Eataly Pizzeria serve gustose pizze e piatti di pasta.
Se volete assaggiare la cucina tradizionale dello Zambia, andate al Mpoto Yatu in Omelo Mumba St. Ordinate lo nshima, una specie di corposo puré di mais bianco che è uno dei principali piatti del paese, servito quasi a ogni pasto, e abbinatelo a una proteina come il persico kafue o lo stufato di carne di capra. Ogni piatto è servito con contorno di verdure, tra cui fagioli, gombo e ifisashi (cavolo riccio in salsa di arachidi).
Dopo pranzo scoprite la storia politica e culturale dello Zambia al Lusaka National Museum, dove sono esposti oggetti come T-shirt di vecchie campagne politiche e manufatti come cesti e ceramiche realizzati da gruppi etnici zambiani, tra cui i lozi e i tonga. Il piano principale del museo ospita a rotazione mostre d’arte contemporanea.
Al tramonto sorseggiate un Margarita, un Moscow Mule o un calice di vino con patatine e guacamole alla Cantina, l’unico ristorante d’ispirazione messicana di Lusaka, nel quartiere di Kabulonga. Per cena prenotate un tavolo al Latitude 15, oppure al ritrovo trendy The Other Side, che fa parte della stessa struttura. Il venerdì sera sedetevi a bordo piscina e concludete la serata ascoltando musica live – dalle 21 alle 23 si esibiscono a rotazione musicisti locali. Se volete bere un ultimo drink, chiedete di Jeff, il barman: prepara dei Mojitos fantastici.
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Secondo giorno: il richiamo delle cascate
Dopo una veloce prima colazione, andate in aeroporto per il volo di un’ora per Livingstone, capitale turistica dello Zambia. Fate il chek-in all’Avani Hotel, di categoria media, o nel più lussuoso Royal Livingstone, che fa parte della stessa gestione. Entrambi si trovano nelle immediate vicinanze delle Victoria Falls, e l’Avani offre ai suoi ospiti un ingresso privato sul retro della proprietà.
Dopo aver pranzato allo Shungu, il ristorante presso la piscina dell’Avani, o a The Old Drift presso il Royal, è il momento del grande spettacolo. Godetevi il panorama mozzafiato percorrendo il Knife Edge Bridge, il ponte che attraversa le cascate, e ammirate l’‘arcobaleno perenne’ creato dall’acqua nebulizzata (indossate un impermeabile se non volete ritrovarvi bagnati fradici). Potete anche fare un’escursione in discesa fino al vortice chiamato Boiling Pot, alla base delle cascate.
Alle 16 potete scegliere tra una crociera al tramonto sullo Zambezi – dove molto probabilmente vedrete ippopotami ed elefanti – o un safari al Mosi-oa-Tunya National Park, dove potrete avvistare giraffe, elefanti, antilopi e rinoceronti bianchi (questi ultimi sorvegliati da guardaparco armati). Entrambe le attività, che potrete prenotare presso un hotel o un’agenzia di viaggi, durano circa due ore e mezza.
Ritornate in albergo per cenare all’Avani (dove il venerdì sera si esibiscono musicisti dal vivo), oppure godetevi una tipica serata zambiana con cibo, musica e racconti al Mukuni Boma, che ricrea il modo in cui gli zambiani consumano i pasti con la famiglia e con gli amici aggiornandosi sugli ultimi pettegolezzi.
Terzo giorno: le Victoria Falls da una prospettiva diversa
Alzatevi di buon’ora per una giornata ricca di attività alle cascate. Potrete fare un ‘micro volo’ o un giro in elicottero per vedere le cascate dall’alto (15 minuti a partire da US$179; 30 minuti a partire da US$360). Un’altra opzione è il bungee jumping (US$160) dal Victoria Falls Bridge, il ponte di 111 m che attraversa la Batoka Gorge, con lo Zambezi che scorre molto più in basso.
Potete anche affrontare le 13 rapide dello Zambezi con un’uscita di rafting (US$150). Un’attività che riscuote sempre grande successo è fare il bagno nella Devil’s Pool, una piscina naturale rocciosa situata proprio sul bordo dello strapiombo da cui scrosciano le cascate (visite guidate a partire da US$98). Un’altra esperienza da brivido è lo swing (US$95), un salto in piedi in caduta libera per 70 m nella Batoka Gorge con un’imbracatura integrale agganciata alla schiena.
Le attività ad alto tasso adrenalinico vi faranno venire un certo appetito, quindi all’ora di pranzo dirigetevi nel centro di Livingstone (i locali la chiamano semplicemente ‘la città’) e ordinate hamburger e patatine al Kubu Cafe o un piatto italiano da Olga’s (che serve anche pizze cotte nel forno a legna, tra cui quella con carne di coccodrillo). Dopo pranzo andate a bere un caffè al Lavender Cafe, di fronte al Kubu.
Smaltite le calorie con una passeggiata lungo la via principale, fiancheggiata da edifici che risalgono ai primi del ’900, quando Livingstone era la capitale coloniale dello Zambia. Entrate al Livingstone Museum per una lezione di storia della regione e del paese; la collezione include fotografie d’epoca, manufatti tradizionali e modelli a grandezza naturale di animali selvatici locali.
Gli amanti della cultura possono prendere un taxi per raggiungere il Wayi Wayi, una galleria d’arte gestita dagli artisti visivi Lawrence e Agnes Yombwe che espone dipinti, disegni, sculture e opere realizzate con altre tecniche. La Livingstone National Gallery ospita mostre a rotazione di artisti locali contemporanei.
Per una cena veramente speciale (cinque portate tra cui ceviche, canapè e filetto alla Wellington), prenotate l’escursione sul Royal Livingstone Express, un treno a vapore degli anni ’20 arredato con poltroncine in pelle e tavoli apparecchiati con tovaglie bianche. L’escursione di quattro ore attraversa il Mosi-oa-Tunya Park (potrete vedere elefanti e impala che si aggirano nella savana) e il Victoria Falls Bridge.

Quarto giorno: ritorno a Lusaka per una serata all’insegna del lusso
Trascorrete l’ultima mattina a Livingstone facendo una visita guidata al Mukuni Village, abitato dai toka-leya. Scoprirete aspetti affascinanti di questo popolo, governato da una donna e i cui capi maschi ingoiano una pietra quando assumono il potere (che viene estratta alla loro morte per essere tramandata al capo successivo). Se siete fortunati, potreste anche ottenere un’udienza con il Capo Mukuni, il leader tradizionale locale. Il negozio di artigianato è ideale per acquistare souvenir e regali come cesti e perline.
Prendete un volo di rientro a Lusaka e registratevi al Ciêla Resort, a 20 minuti dall’aeroporto. In questo vasto complesso potrete rilassarvi in piscina, giocare a golf, pranzare al ristorante The Brewery (dove la birra è di produzione propria), ammirare opere d’arte alla Chena Gallery o godervi una giornata alla spa. Il body wrap al caffè e il massaggio con le pietre calde sono particolarmente piacevoli.
Per cena prenotate un tavolo al Botanica, il nuovissimo ristorante di alta cucina situato nel cuore del resort. Nei suoi menu degustazione da sei e 12 portate, lo chef Sungani Phiri valorizza la cucina zambiana con una rivisitazione moderna dei piatti tradizionali. Per esempio l’impwa, una verdura della famiglia delle melanzane dal retrogusto amaro, solitamente stufata con pomodoro e cipolla, qui viene proposta sotto forma di puré in una specie di hummus, mentre il munkoyo, una bevanda fermentata bianca, diventa un elegante cocktail.
Quinto giorno: nel bush
Prendete un aereo per Mfuwe, nel South Luangwa National Park (Zambia orientale), dove troverete ad attendervi una guida che vi accompagnerà nel safari lodge di vostra scelta. Chi ha un budget più limitato può optare per il Croc Valley (con camerate adatte a gruppi numerosi) o il Marula Lodge (scegliete uno chalet affacciato sul fiume); le strutture di media categoria includono il Thornicroft e il Bush Box, inaugurato di recente (con camere allestite in container riconvertiti).
Tra i lodge di lusso figurano il Chinzombo (con sei raffinate tende safari, ognuna dotata di patio privato), il Sungani (situato in posizione remota, per raggiungerlo dovrete fare un altro volo) e il Puku Ridge (un resort dall’atmosfera raccolta con otto tende dal quale si possono osservare gli animali selvatici che si aggirano nelle praterie del Luangwa).
Pranzate nel vostro lodge, poi godetevi un po’ di relax. Alle 15.30, nell’area da pranzo comune vengono serviti caffè, tè e spuntini, poi tutti escono per il safari serale in jeep che parte alle 16. Ammirerete un tramonto favoloso sulle praterie, berrete un aperitivo e probabilmente avrete modo di avvistare vari animali selvatici come leoni e licaoni, e animali notturni come iene, galagoni e ippopotami.
Rientrati al lodge, vi attenderà una piacevole cena con dessert. Se viaggiate durante i mesi più freddi di giugno e luglio, potrete radunarvi intorno al fuoco nell’area comune all’aperto per scambiarvi commenti con gli altri ospiti sugli animali che avete avvistato.

Quinto e sesto giorno: tra safari e artigianato locale
Le mattine dedicate al safari iniziano con la sveglia alle 5.15. Dopo una prima colazione leggera a base di granola, yogurt, frutta e caffè o tè servita alle 5.45, si parte per il safari mattutino. Tenete gli occhi ben aperti per osservare la giraffa di Thornicroft, una specie che si trova solo nel South Luangwa. Si distingue dalle altre giraffe africane per le dimensioni più piccole, le macchie più scure e l’assenza di macchie sotto le ginocchia.
Dopo un giro di un paio d’ore in fuoristrada, la vostra guida parcheggerà e proseguirete a piedi, un modo di osservare gli animali selvatici molto più emozionante. Imparerete a rintracciare gli animali seguendo le loro impronte e i loro escrementi, a identificare alberi come il baobab e il tamarindo e a scoprire le numerose applicazioni pratiche di elementi naturali. Sapevate, per esempio, che bruciare lo sterco di elefante respinge le mosche tse-tse? O che un aculeo di porcospino può fermare il sangue dal naso? Sono cose che ho imparato durante i safari a piedi.
Dopo aver pranzato nel lodge, partecipate a un laboratorio di pittura da Tribal Textiles, un negozio di arredamento che reinveste i profitti in progetti di salvaguardia della comunità. Un’altra iniziativa sociale locale che merita di essere sostenuta è Mulberry Mongoose, un gruppo di artigiane che realizzano gioielli utilizzando il filo delle trappole per animali confiscate ai bracconieri e altri materiali insoliti. Tornate al lodge per il tè pomeridiano con spuntini, che sarà seguito da un altro safari serale e dalla cena al lodge.
La mattina dopo fate un ultimo safari per avvistare gli animali che ancora non siete riusciti a osservare. Dopo l’ultimo pranzo nel vostro lodge, andate all’aeroporto di Mfuwe per il volo di un’ora per Lusaka.
Rientrati nella capitale, andate a cena in uno dei tanti ristoranti di East Park Mall. Il Night Jar è rinomato per i cocktail e il Marlin per la bistecca al pepe, mentre il Prime Cut, aperto di recente, si rivolge agli amanti del pesce (provate l’insalata di salmone affumicato o il nasello).
Settimo giorno: souvenir artigianali
Prendete un cappuccino e fate colazione al Corner Cafe in Great East St. Se è un weekend, andate all’Arcades Shopping Center, che ospita un mercatino settimanale dell’artigianato dove varie bancarelle vendono accessori, un tessuto a colori vivaci chiamato chitenge, cesti e altri articoli (i prezzi non sono fissi, quindi dovrete trattare con i venditori – un’esperienza di per sé). Se viaggiate durante la settimana, andate al Kabwata Cultural Village, dove troverete oggetti come portachiavi, magneti per il frigo e cesti.
Prendete un taxi o guidate lungo Great East St verso Chongwe per raggiungere The Orchard, un ristorante a chilometri zero con un giardino pieno di fiori perfetto per Instagram. Ordinate le costolette affumicate o il salmone glassato al miele prima di andare all’aeroporto per il volo di ritorno dopo una settimana indimenticabile.