
Dílofo e Negádes
Appena 32 km a nord-est di Ioánnina, l’incantevole Dílofo (la cui popolazione conta sette abitanti) farà la felicità dei romantici e degli appassionati di escursionismo. Si tratta di un posto tranquillo e assolutamente autentico, con case dai tetti di ardesia raggruppate alla rinfusa sul fianco di una montagna, ma anche di una via d’accesso ottimale e poco conosciuta alla Gola di Víkos (che da qui si può attraversare compiendo il percorso più lungo).
La magnifica vista che si gode da Dílofo abbraccia tutta la valle fino a un altro tranquillo villaggio, Koukoúli. Questo panorama è intimamente legato alla storia dell’enorme Residenza Loumidi, alta 13,5 m, che si vede sulla sinistra quando si entra nell’abitato. Secondo la tradizione locale, dopo aver sposato un uomo di Dílofo, una giovane di Koukoúli fu colta da una tale nostalgia di casa da volervi fare ritorno. Il padre dello sposo ordinò allora la costruzione di una casa tanto alta da consentire alla donna di vedere la dimora dei suoi genitori sull’altro versante della valle.
Nella piccola plateia di Dílofo svetta un maestoso platano di 400 anni e si trovano un telefono a scheda (generalmente fuori servizio), una tavérna e una delle migliori guesthouse di tutta la zona di Zagorohória. Nella parte alta di Dílofo sorge la Chiesa della Kimiseos Theotokou (Assunzione della Vergine), che custodisce un’elaborata iconostasi lignea scolpita a mano e alcune belle icone (il dottore del villaggio Giorgos Triandafilidis ha le chiavi).
Appena 13 km a est, Negádes è un villaggio di case in pietra visitato da pochi turisti. Il tragitto in auto per arrivarci dura una ventina di minuti e consente di ammirare superbi panorami sui ponti di pietra che attraversano valloni ammantati di fitti boschi e rupi maestose. A Negádes sorge una notevole chiesa del 1792, la Chiesa di Agios Georgios, sontuosamente abbellita da icone di squisita fattura e da un’iconostasi lignea dorata e intagliata a mano. Le pareti sono coperte da affreschi, tra cui rari dipinti che raffigurano i filosofi pagani Aristotele e Plutarco. Non mancate di ammirare la parte posteriore dell’edificio, dove per assistere alla liturgia le donne venivano relegate dietro a una grata. Gli affreschi sono particolarmente vividi e sembra siano stati realizzati con lo scopo di edificare i fedeli. Fra questi si notano una raffigurazione di Giuda mentre viene divorato da un mostro marino e un ossuto diavolo che pare intento a percuotere una coppia di coniugi sul letto, troppo pigri per recarsi in chiesa e assistere alla funzione.
La chiesa non è sempre aperta, dovrete quindi consultare l’EOT di Ioánnina.
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